21 luglio 1998. Muore Alan Shepard, il primo americano nello spazio.

Alan Shepard entra nella storia quando il 5 maggio 1961 diventa il primo statunitense a volare nello spazio.
A bordo della capsula Freedom 7, attraversa per quattro minuti il confine dell’atmosfera terrestre, raggiungendo un’altitudine di oltre 180 chilometri.
Quel breve volo suborbitale segna l’inizio della rincorsa americana alla conquista dello spazio e consegna Shepard all’immaginario collettivo come simbolo di coraggio e innovazione.
Una vita spesa per l’aviazione e lo spazio
Alan Shepard nasce il 18 novembre 1923 a Derry, nel New Hampshire.
Si forma all’Accademia navale di Annapolis e partecipa alla Seconda guerra mondiale come pilota della Marina.
Dopo la guerra, si specializza nei test ad alta quota, lavorando con aerei sperimentali a velocità supersoniche.
Nel 1959 viene selezionato tra i “Mercury Seven”, i primi astronauti della NASA.
Dopo il volo su Freedom 7, Shepard viene temporaneamente allontanato dal volo a causa di un disturbo all’orecchio interno.
Ritorna in attività negli anni Settanta e ottiene il comando della missione Apollo 14.
Nel febbraio 1971 atterra sulla Luna insieme a Edgar Mitchell, diventando il quinto uomo a camminare sul suolo lunare.
Durante l’escursione, sorprende il mondo colpendo due palline da golf con una mazza portata di nascosto nello zaino: un gesto leggero che resta impresso nella storia dell’esplorazione spaziale.
Alan Shepard e il mito dell’esploratore moderno
Shepard incarna l’ideale dell’eroe americano: disciplinato, razionale, ma capace di visione e umorismo.
La sua figura attraversa una fase cruciale della Guerra Fredda, quando la supremazia tecnologica è una questione geopolitica.
Con il suo esempio, contribuisce a rendere concreta una promessa scientifica che sembrava ancora fantascienza.
Dopo il ritiro dalla NASA nel 1974, si dedica al mondo degli affari e a opere filantropiche in campo educativo e scientifico.
La morte e il saluto a un pioniere dello spazio
Alan Shepard muore il 21 luglio 1998 a Pebble Beach, in California, per complicanze dovute a una leucemia.
La moglie Louise, sua compagna da oltre cinquant’anni, lo segue pochi mesi dopo.
Le loro ceneri vengono sparse insieme sull’Oceano Pacifico, in un rito semplice e poetico, come il colpo di golf sulla Luna.
La NASA lo ricorda come “un uomo di straordinaria calma e determinazione”, qualità che lo hanno reso un pioniere dello spazio e della memoria collettiva americana.
Alan Shepard entra nella storia quando il 5 maggio 1961 diventa il primo statunitense a volare nello spazio.
A bordo della capsula Freedom 7, attraversa per quattro minuti il confine dell’atmosfera terrestre, raggiungendo un’altitudine di oltre 180 chilometri.
Quel breve volo suborbitale segna l’inizio della rincorsa americana alla conquista dello spazio e consegna Shepard all’immaginario collettivo come simbolo di coraggio e innovazione.
Una vita spesa per l’aviazione e lo spazio
Alan Shepard nasce il 18 novembre 1923 a Derry, nel New Hampshire.
Si forma all’Accademia navale di Annapolis e partecipa alla Seconda guerra mondiale come pilota della Marina.
Dopo la guerra, si specializza nei test ad alta quota, lavorando con aerei sperimentali a velocità supersoniche.
Nel 1959 viene selezionato tra i “Mercury Seven”, i primi astronauti della NASA.
Dopo il volo su Freedom 7, Shepard viene temporaneamente allontanato dal volo a causa di un disturbo all’orecchio interno.
Ritorna in attività negli anni Settanta e ottiene il comando della missione Apollo 14.
Nel febbraio 1971 atterra sulla Luna insieme a Edgar Mitchell, diventando il quinto uomo a camminare sul suolo lunare.
Durante l’escursione, sorprende il mondo colpendo due palline da golf con una mazza portata di nascosto nello zaino: un gesto leggero che resta impresso nella storia dell’esplorazione spaziale.
Alan Shepard e il mito dell’esploratore moderno
Shepard incarna l’ideale dell’eroe americano: disciplinato, razionale, ma capace di visione e umorismo.
La sua figura attraversa una fase cruciale della Guerra Fredda, quando la supremazia tecnologica è una questione geopolitica.
Con il suo esempio, contribuisce a rendere concreta una promessa scientifica che sembrava ancora fantascienza.
Dopo il ritiro dalla NASA nel 1974, si dedica al mondo degli affari e a opere filantropiche in campo educativo e scientifico.
La morte e il saluto a un pioniere dello spazio
Alan Shepard muore il 21 luglio 1998 a Pebble Beach, in California, per complicanze dovute a una leucemia.
La moglie Louise, sua compagna da oltre cinquant’anni, lo segue pochi mesi dopo.
Le loro ceneri vengono sparse insieme sull’Oceano Pacifico, in un rito semplice e poetico, come il colpo di golf sulla Luna.
La NASA lo ricorda come “un uomo di straordinaria calma e determinazione”, qualità che lo hanno reso un pioniere dello spazio e della memoria collettiva americana.


















































































