28 luglio 1741. La morte di Antonio Vivaldi.

Il violinista che incanta l’Europa barocca
Antonio Vivaldi nasce a Venezia il 4 marzo 1678, in una città che pulsa di musica e spiritualità.
Suo padre, violinista nella Basilica di San Marco, gli trasmette fin da subito l’amore per lo strumento.
A quindici anni Vivaldi intraprende la carriera ecclesiastica e riceve l’ordinazione a venticinque: i suoi capelli rossi gli valgono il soprannome di *prete rosso*. Ma la salute precaria lo allontana presto dall’altare e lo spinge verso il suo vero talento: la composizione.
L’Ospedale della Pietà e l’invenzione di uno stile
Per gran parte della vita, Vivaldi lavora come maestro di violino presso l’Ospedale della Pietà di Venezia, un orfanotrofio femminile dove forma un’orchestra tutta al femminile.
Qui nasce una stagione straordinaria di creatività.
I suoi concerti, sonate e oratori attraversano l’Europa, diventando modelli di virtuosismo e innovazione.
Con “Le quattro stagioni”, ciclo di quattro concerti per violino pubblicato nel 1725, Vivaldi inventa un nuovo modo di raccontare la natura e le emozioni attraverso la musica.
È un successo immediato. L’uso del “ritornello”, la libertà espressiva del solista, il dialogo continuo tra strumenti: tutto parla di modernità.
Un genio riscoperto
Durante la sua vita, Antonio Vivaldi gode di una fama ampia, soprattutto in Germania e nei Paesi Bassi.
Johann Sebastian Bach studia le sue partiture e le trascrive. Eppure, dopo la sua morte, il suo nome cade lentamente nell’oblio.
Solo nel Novecento, grazie alla riscoperta del suo sterminato catalogo – oltre 800 opere – la critica e il pubblico lo riportano al centro del canone musicale europeo.
Vivaldi oggi è riconosciuto come uno dei padri del concerto solistico e una figura chiave del barocco italiano, capace di combinare lirismo, energia e raffinatezza con una firma inconfondibile.
La morte a Vienna e un addio dimenticato
Il 28 luglio 1741, Antonio Vivaldi muore a Vienna in solitudine, all’età di 63 anni.
È sepolto in una fossa comune, nei pressi della Karlskirche.
Nessun funerale sontuoso, nessuna orchestra ad accompagnarlo.
L’uomo che ha fatto cantare le stagioni della vita lascia il mondo in silenzio.
Ma la sua musica, quella, continua a vibrare nei secoli.
Il violinista che incanta l’Europa barocca
Antonio Vivaldi nasce a Venezia il 4 marzo 1678, in una città che pulsa di musica e spiritualità.
Suo padre, violinista nella Basilica di San Marco, gli trasmette fin da subito l’amore per lo strumento.
A quindici anni Vivaldi intraprende la carriera ecclesiastica e riceve l’ordinazione a venticinque: i suoi capelli rossi gli valgono il soprannome di *prete rosso*. Ma la salute precaria lo allontana presto dall’altare e lo spinge verso il suo vero talento: la composizione.
L’Ospedale della Pietà e l’invenzione di uno stile
Per gran parte della vita, Vivaldi lavora come maestro di violino presso l’Ospedale della Pietà di Venezia, un orfanotrofio femminile dove forma un’orchestra tutta al femminile.
Qui nasce una stagione straordinaria di creatività.
I suoi concerti, sonate e oratori attraversano l’Europa, diventando modelli di virtuosismo e innovazione.
Con “Le quattro stagioni”, ciclo di quattro concerti per violino pubblicato nel 1725, Vivaldi inventa un nuovo modo di raccontare la natura e le emozioni attraverso la musica.
È un successo immediato. L’uso del “ritornello”, la libertà espressiva del solista, il dialogo continuo tra strumenti: tutto parla di modernità.
Un genio riscoperto
Durante la sua vita, Antonio Vivaldi gode di una fama ampia, soprattutto in Germania e nei Paesi Bassi.
Johann Sebastian Bach studia le sue partiture e le trascrive. Eppure, dopo la sua morte, il suo nome cade lentamente nell’oblio.
Solo nel Novecento, grazie alla riscoperta del suo sterminato catalogo – oltre 800 opere – la critica e il pubblico lo riportano al centro del canone musicale europeo.
Vivaldi oggi è riconosciuto come uno dei padri del concerto solistico e una figura chiave del barocco italiano, capace di combinare lirismo, energia e raffinatezza con una firma inconfondibile.
La morte a Vienna e un addio dimenticato
Il 28 luglio 1741, Antonio Vivaldi muore a Vienna in solitudine, all’età di 63 anni.
È sepolto in una fossa comune, nei pressi della Karlskirche.
Nessun funerale sontuoso, nessuna orchestra ad accompagnarlo.
L’uomo che ha fatto cantare le stagioni della vita lascia il mondo in silenzio.
Ma la sua musica, quella, continua a vibrare nei secoli.


















































































