Addio a Hulk Hogan, leggenda planetaria del wrestling.

È morto Terry Gene Bollea, universalmente noto come Hulk Hogan, una figura che ha fatto la storia del wrestling mondiale.
Hulk Hogan, 71 anni, è stato colto da un arresto cardiaco nella sua casa di Clearwater, in Florida.
I paramedici intervenuti non hanno potuto far altro che constatarne il decesso.
Dalla “Hulkamania” alla popolarità globale
Hogan divenne l’emblema del fenomeno “Hulkamania” negli anni ’80, con i suoi iconici baffi biondi e la bandana rossa e gialla.
Portò il wrestling a un livello di intrattenimento globale, guidando la WWF nella sua espansione internazionale e partecipando a eventi storici come WrestleMania III.
Vinse in totale sei titoli mondiali WWF e altrettanti WCW, trionfando anche due volte consecutivamente al Royal Rumble (1990, 1991).
Nel corso della sua carriera ha partecipato anche a film come Rocky III e al reality show di successo (Hogan Knows Best).
Controversie e rinascite
La sua vita pubblica è stata però anche contrassegnata da scandali.
Accuse di uso di steroidi, commenti razzisti che portarono a un’espulsione temporanea dalla WWE nel 2015, seguiti da una riabilitazione pubblica e una reintegrazione nella Hall of Fame nel 2020.
Parallelamente, ottenne una vittoria legale storica su Gawker Media nel caso di una sex tape, che lo portò a un risarcimento multimilionario sostenuto da Peter Thiel.
Legami politici e tributi
Hogan era noto anche per il suo sostegno a Donald Trump, con cui si schierò pubblicamente durante la convention repubblicana del 2024.
E infatti Trump lo ha ricordato come un “grande amico, forte, intelligente e con un cuore enorme”.
La notizia ha scosso il mondo del wrestling.
Ric Flair, sua lunga amicizia, ha espresso commozione, così come Charlotte Flair, mentre WWE, Triple H, Kane, The Undertaker e altri colleghi gli hanno tributato omaggi e riconoscimenti per il suo ruolo imprescindibile nello sport spettacolo.
Hulk Hogan è stato protagonista di uno degli strati di cultura pop più visibili del secolo scorso. Ha contribuito a trasformare il wrestling in un intrattenimento globale. Ha vissuto al centro del successo televisivo e commerciale, ma ha anche attraversato momenti bui e controversi.
A 71 anni, Hogan stava ancora progettando: era stato nominato commissario di una nuova lega di wrestling chiamata Real American Freestyle. Il progetto era stato lanciato nell’aprile 2025, con l’obiettivo di valorizzare talenti emergenti dallo sport olimpico e dal wrestling di base.
La morte di Hogan segna la fine di un’era: un personaggio più grande della vita, nel bene e nel male, che ha scritto pagine indelebili nella storia del wrestling e della cultura pop.
È morto Terry Gene Bollea, universalmente noto come Hulk Hogan, una figura che ha fatto la storia del wrestling mondiale.
Hulk Hogan, 71 anni, è stato colto da un arresto cardiaco nella sua casa di Clearwater, in Florida.
I paramedici intervenuti non hanno potuto far altro che constatarne il decesso.
Dalla “Hulkamania” alla popolarità globale
Hogan divenne l’emblema del fenomeno “Hulkamania” negli anni ’80, con i suoi iconici baffi biondi e la bandana rossa e gialla.
Portò il wrestling a un livello di intrattenimento globale, guidando la WWF nella sua espansione internazionale e partecipando a eventi storici come WrestleMania III.
Vinse in totale sei titoli mondiali WWF e altrettanti WCW, trionfando anche due volte consecutivamente al Royal Rumble (1990, 1991).
Nel corso della sua carriera ha partecipato anche a film come Rocky III e al reality show di successo (Hogan Knows Best).
Controversie e rinascite
La sua vita pubblica è stata però anche contrassegnata da scandali.
Accuse di uso di steroidi, commenti razzisti che portarono a un’espulsione temporanea dalla WWE nel 2015, seguiti da una riabilitazione pubblica e una reintegrazione nella Hall of Fame nel 2020.
Parallelamente, ottenne una vittoria legale storica su Gawker Media nel caso di una sex tape, che lo portò a un risarcimento multimilionario sostenuto da Peter Thiel.
Legami politici e tributi
Hogan era noto anche per il suo sostegno a Donald Trump, con cui si schierò pubblicamente durante la convention repubblicana del 2024.
E infatti Trump lo ha ricordato come un “grande amico, forte, intelligente e con un cuore enorme”.
La notizia ha scosso il mondo del wrestling.
Ric Flair, sua lunga amicizia, ha espresso commozione, così come Charlotte Flair, mentre WWE, Triple H, Kane, The Undertaker e altri colleghi gli hanno tributato omaggi e riconoscimenti per il suo ruolo imprescindibile nello sport spettacolo.
Hulk Hogan è stato protagonista di uno degli strati di cultura pop più visibili del secolo scorso. Ha contribuito a trasformare il wrestling in un intrattenimento globale. Ha vissuto al centro del successo televisivo e commerciale, ma ha anche attraversato momenti bui e controversi.
A 71 anni, Hogan stava ancora progettando: era stato nominato commissario di una nuova lega di wrestling chiamata Real American Freestyle. Il progetto era stato lanciato nell’aprile 2025, con l’obiettivo di valorizzare talenti emergenti dallo sport olimpico e dal wrestling di base.
La morte di Hogan segna la fine di un’era: un personaggio più grande della vita, nel bene e nel male, che ha scritto pagine indelebili nella storia del wrestling e della cultura pop.


















































































