9 agosto 2020. Muore Franca Valeri, ironia al femminile.

Franca Valeri è ironia al femminile.
Osserva il mondo con occhio critico, affilato e curioso, e restituisce personaggi che vivono di parole, pause, espressioni.
Nata a Milano il 31 luglio 1920, con il nome di Alma Franca Maria Norsa, cresce in una famiglia borghese colpita dalle leggi razziali fasciste.
Quella ferita la segna profondamente, ma diventa anche un motore creativo: le sue maschere femminili sono caricature sottili di una società che cambia, specchi deformanti e verissimi.
La Signorina Snob, la Sora Cecioni e tutte le altre
Franca Valeri si afferma nel dopoguerra, tra radio, teatro e poi cinema.
La sua “Signorina Snob” appare per la prima volta alla radio nel 1949: è una giovane borghese presuntuosa, che racconta il mondo dal salotto di casa sua, con tono svagato e assurdo.
Negli anni Sessanta arriva la Sora Cecioni, madre romana invadente e telefonista compulsiva.
Sono figure che entrano nell’immaginario collettivo, senza bisogno di effetti speciali: bastano la voce, una sedia e un monologo perfetto.
Attrice, autrice, intellettuale libera
Franca Valeri non è solo interprete: scrive i suoi testi, li costruisce con rigore e ironia.
Recita nei film di Totò, Sordi, Risi, Monicelli, Fellini, ma rimane sempre indipendente, quasi appartata.
Negli anni Settanta si dedica anche all’opera lirica come regista.
Il suo femminismo è concreto, sobrio, mai ideologico.
Racconta le donne senza compiacerle: è ironica anche con sé stessa, e questo la rende credibile, vera.
L’addio a cento anni
Franca Valeri muore il 9 agosto 2020, nella sua casa romana, una settimana dopo aver compiuto cent’anni.
I funerali si svolgono in forma privata.
Riposa nel cimitero comunale di Trevignano Romano, accanto al suo compagno di vita.
Lascia un’eredità culturale difficile da etichettare: comicità e scrittura, satira e teatro, eleganza e disincanto.
Franca Valeri è ironia al femminile.
Osserva il mondo con occhio critico, affilato e curioso, e restituisce personaggi che vivono di parole, pause, espressioni.
Nata a Milano il 31 luglio 1920, con il nome di Alma Franca Maria Norsa, cresce in una famiglia borghese colpita dalle leggi razziali fasciste.
Quella ferita la segna profondamente, ma diventa anche un motore creativo: le sue maschere femminili sono caricature sottili di una società che cambia, specchi deformanti e verissimi.
La Signorina Snob, la Sora Cecioni e tutte le altre
Franca Valeri si afferma nel dopoguerra, tra radio, teatro e poi cinema.
La sua “Signorina Snob” appare per la prima volta alla radio nel 1949: è una giovane borghese presuntuosa, che racconta il mondo dal salotto di casa sua, con tono svagato e assurdo.
Negli anni Sessanta arriva la Sora Cecioni, madre romana invadente e telefonista compulsiva.
Sono figure che entrano nell’immaginario collettivo, senza bisogno di effetti speciali: bastano la voce, una sedia e un monologo perfetto.
Attrice, autrice, intellettuale libera
Franca Valeri non è solo interprete: scrive i suoi testi, li costruisce con rigore e ironia.
Recita nei film di Totò, Sordi, Risi, Monicelli, Fellini, ma rimane sempre indipendente, quasi appartata.
Negli anni Settanta si dedica anche all’opera lirica come regista.
Il suo femminismo è concreto, sobrio, mai ideologico.
Racconta le donne senza compiacerle: è ironica anche con sé stessa, e questo la rende credibile, vera.
L’addio a cento anni
Franca Valeri muore il 9 agosto 2020, nella sua casa romana, una settimana dopo aver compiuto cent’anni.
I funerali si svolgono in forma privata.
Riposa nel cimitero comunale di Trevignano Romano, accanto al suo compagno di vita.
Lascia un’eredità culturale difficile da etichettare: comicità e scrittura, satira e teatro, eleganza e disincanto.


















































































