15 agosto 1968. Muore Tina Pica, regina delle caratteriste italiane.

Una personalità unica sullo schermo
Tina Pica nasce a Napoli il 31 marzo 1884, figlia d’arte in una famiglia legata al teatro.
Debutta giovanissima sulle scene, ma è il cinema a trasformarla in un volto amatissimo dal pubblico.
La sua figura minuta, la voce roca e l’inconfondibile espressività conquistano registi e spettatori, rendendola perfetta in ruoli di caratterista.
Dai primi passi al successo nazionale
Dopo anni di gavetta, Tina Pica trova la sua consacrazione nel dopoguerra, partecipando a commedie che entrano nella memoria collettiva.
Interpreta personaggi arguti e schietti, spesso donne di servizio dal cuore d’oro o zie autoritarie ma affettuose.
Il sodalizio con Eduardo De Filippo e Totò la porta in film come Napoli milionaria! e 47 morto che parla.
Il successo esplode con il personaggio della zia di Peppino De Filippo nella serie di film Pane, amore e…, accanto a Gina Lollobrigida e Vittorio De Sica.
Un’arte fatta di misura e verità
Tina Pica non si limita a fare ridere: dietro ogni battuta c’è un’osservazione acuta della realtà popolare napoletana.
La sua recitazione asciutta, priva di manierismi, restituisce autenticità a figure spesso relegate a sfondo comico, elevandole a protagoniste di umanità e saggezza.
Nel 1955 riceve il Nastro d’argento come miglior attrice non protagonista, riconoscimento che sancisce la sua importanza nel panorama cinematografico.
L’addio a una protagonista del carattere italiano
Il 15 agosto 1968, a Napoli, Tina Pica si spegne a 84 anni.
I funerali, celebrati in forma semplice, vedono la partecipazione di amici, colleghi e concittadini che l’hanno sempre sentita vicina.
Ancora oggi resta simbolo di un modo di recitare che unisce comicità e verità, capace di raccontare l’Italia con il sorriso e un pizzico di malinconia.
Una personalità unica sullo schermo
Tina Pica nasce a Napoli il 31 marzo 1884, figlia d’arte in una famiglia legata al teatro.
Debutta giovanissima sulle scene, ma è il cinema a trasformarla in un volto amatissimo dal pubblico.
La sua figura minuta, la voce roca e l’inconfondibile espressività conquistano registi e spettatori, rendendola perfetta in ruoli di caratterista.
Dai primi passi al successo nazionale
Dopo anni di gavetta, Tina Pica trova la sua consacrazione nel dopoguerra, partecipando a commedie che entrano nella memoria collettiva.
Interpreta personaggi arguti e schietti, spesso donne di servizio dal cuore d’oro o zie autoritarie ma affettuose.
Il sodalizio con Eduardo De Filippo e Totò la porta in film come Napoli milionaria! e 47 morto che parla.
Il successo esplode con il personaggio della zia di Peppino De Filippo nella serie di film Pane, amore e…, accanto a Gina Lollobrigida e Vittorio De Sica.
Un’arte fatta di misura e verità
Tina Pica non si limita a fare ridere: dietro ogni battuta c’è un’osservazione acuta della realtà popolare napoletana.
La sua recitazione asciutta, priva di manierismi, restituisce autenticità a figure spesso relegate a sfondo comico, elevandole a protagoniste di umanità e saggezza.
Nel 1955 riceve il Nastro d’argento come miglior attrice non protagonista, riconoscimento che sancisce la sua importanza nel panorama cinematografico.
L’addio a una protagonista del carattere italiano
Il 15 agosto 1968, a Napoli, Tina Pica si spegne a 84 anni.
I funerali, celebrati in forma semplice, vedono la partecipazione di amici, colleghi e concittadini che l’hanno sempre sentita vicina.
Ancora oggi resta simbolo di un modo di recitare che unisce comicità e verità, capace di raccontare l’Italia con il sorriso e un pizzico di malinconia.


















































































