16 agosto 2018. Muore Aretha Franklin, la Regina del Soul.

Una voce che segna un’epoca
Aretha Franklin nasce il 25 marzo 1942 a Memphis, Tennessee. Cresce immersa nei suoni del gospel, figlia del predicatore Clarence LaVaughn Franklin e della cantante Barbara Siggers.
La sua voce potente e inconfondibile trova presto spazio nella chiesa del padre, dove inizia a cantare e affinare il proprio talento.
Negli anni Sessanta, con l’ingresso nella scuderia della Atlantic Records, la sua carriera prende il volo, intrecciando la tradizione gospel con il soul e il rhythm and blues.
Dalle prime incisioni al successo mondiale
Con brani come Respect, Think, Chain of Fools e Natural Woman, Aretha Franklin diventa un’icona della musica e della cultura afroamericana.
Le sue interpretazioni uniscono forza e sensibilità, trasformando ogni canzone in un manifesto di orgoglio e autodeterminazione. Negli anni, colleziona premi Grammy, riconoscimenti internazionali e il titolo di “Queen of Soul”.
La sua voce accompagna momenti storici degli Stati Uniti, dalle cerimonie presidenziali alle marce per i diritti civili.
Un’eredità che va oltre la musica
Aretha Franklin non è solo un’artista straordinaria: è una figura che incarna il coraggio di una generazione.
La sua carriera attraversa più di cinque decenni, adattandosi ai cambiamenti musicali senza mai perdere autenticità.
Collabora con artisti di ogni genere, dal jazz al pop, e continua a ispirare musicisti e ascoltatori in tutto il mondo.
La sua interpretazione di *Nessun dorma* alla cerimonia dei Grammy del 1998 resta una delle esibizioni più memorabili della storia della musica dal vivo.
La scomparsa e l’ultimo saluto
Il 16 agosto 2018, Aretha Franklin muore a Detroit all’età di 76 anni, dopo una lunga malattia.
La città che l’ha vista crescere e trionfare le dedica giorni di commemorazioni pubbliche.
I funerali, celebrati il 31 agosto, diventano un evento mediatico e musicale, con la partecipazione di personalità come Stevie Wonder, Ariana Grande e Bill Clinton.
Successivamente, la bara è scortata da numerose Cadillac rosa, omaggio alla sua canzone del 1985 Freeway of Love (riascoltala qui) fino al cimitero di Woodlawn, dove riposa oggi.
Una voce che segna un’epoca
Aretha Franklin nasce il 25 marzo 1942 a Memphis, Tennessee. Cresce immersa nei suoni del gospel, figlia del predicatore Clarence LaVaughn Franklin e della cantante Barbara Siggers.
La sua voce potente e inconfondibile trova presto spazio nella chiesa del padre, dove inizia a cantare e affinare il proprio talento.
Negli anni Sessanta, con l’ingresso nella scuderia della Atlantic Records, la sua carriera prende il volo, intrecciando la tradizione gospel con il soul e il rhythm and blues.
Dalle prime incisioni al successo mondiale
Con brani come Respect, Think, Chain of Fools e Natural Woman, Aretha Franklin diventa un’icona della musica e della cultura afroamericana.
Le sue interpretazioni uniscono forza e sensibilità, trasformando ogni canzone in un manifesto di orgoglio e autodeterminazione. Negli anni, colleziona premi Grammy, riconoscimenti internazionali e il titolo di “Queen of Soul”.
La sua voce accompagna momenti storici degli Stati Uniti, dalle cerimonie presidenziali alle marce per i diritti civili.
Un’eredità che va oltre la musica
Aretha Franklin non è solo un’artista straordinaria: è una figura che incarna il coraggio di una generazione.
La sua carriera attraversa più di cinque decenni, adattandosi ai cambiamenti musicali senza mai perdere autenticità.
Collabora con artisti di ogni genere, dal jazz al pop, e continua a ispirare musicisti e ascoltatori in tutto il mondo.
La sua interpretazione di *Nessun dorma* alla cerimonia dei Grammy del 1998 resta una delle esibizioni più memorabili della storia della musica dal vivo.
La scomparsa e l’ultimo saluto
Il 16 agosto 2018, Aretha Franklin muore a Detroit all’età di 76 anni, dopo una lunga malattia.
La città che l’ha vista crescere e trionfare le dedica giorni di commemorazioni pubbliche.
I funerali, celebrati il 31 agosto, diventano un evento mediatico e musicale, con la partecipazione di personalità come Stevie Wonder, Ariana Grande e Bill Clinton.
Successivamente, la bara è scortata da numerose Cadillac rosa, omaggio alla sua canzone del 1985 Freeway of Love (riascoltala qui) fino al cimitero di Woodlawn, dove riposa oggi.


















































































