18 agosto 2018. Muore Kofi Annan, Nobel per la pace.

Un leader africano sulla scena mondiale
Kofi Annan nasce a Kumasi, in Ghana, l’8 aprile 1938.
Cresce in un contesto familiare che gli trasmette l’importanza del servizio pubblico e dell’istruzione.
Dopo gli studi in economia a Kumasi, prosegue la sua formazione negli Stati Uniti e in Europa, sviluppando un respiro internazionale che diventa il tratto distintivo della sua carriera.
Il suo legame con le Nazioni Unite inizia nel 1962, quando entra come funzionario dell’Organizzazione Mondiale della Sanità a Ginevra.
Da quel momento Annan percorre un lungo cammino all’interno dell’ONU, assumendo incarichi di crescente responsabilità.
Segretario generale delle Nazioni Unite
Nel 1997 Kofi Annan diventa il settimo segretario generale delle Nazioni Unite, primo africano a ricoprire questo ruolo.
Guida l’organizzazione fino al 2006, promuovendo una visione di diplomazia basata sul dialogo e sulla cooperazione.
Durante il suo mandato affronta sfide cruciali: dai conflitti nei Balcani e in Medio Oriente, fino alla lotta contro l’HIV e le pandemie emergenti.
Con il suo stile calmo e autorevole, Annan cerca di restituire centralità alle Nazioni Unite come arbitro imparziale della comunità internazionale.
Nel 2001 riceve il Premio Nobel per la Pace insieme all’ONU, riconoscimento al suo impegno nel rafforzare la cooperazione tra i popoli e nel promuovere i diritti umani.
L’eredità morale di Kofi Annan
Dopo il termine del suo mandato, Annan continua a essere protagonista della diplomazia mondiale attraverso la Fondazione Kofi Annan e come inviato speciale in contesti di crisi.
La sua figura incarna l’idea di una leadership etica, capace di mediare e di mantenere aperti i canali del confronto anche nei momenti più difficili.
La morte e i funerali

Il 18 agosto 2018 Kofi Annan muore a Berna, in Svizzera, all’età di 80 anni.
La notizia suscita commozione in tutto il mondo: leader politici, istituzioni e cittadini comuni ricordano la sua capacità di unire e di ispirare.
I funerali si tengono ad Accra, capitale del Ghana, in una cerimonia di Stato seguita da migliaia di persone.
La sua bara, avvolta nella bandiera nazionale, diventa emblema di un uomo che, pur avendo vissuto tra le potenze globali, porta sempre con sé le radici africane.
Un leader africano sulla scena mondiale
Kofi Annan nasce a Kumasi, in Ghana, l’8 aprile 1938.
Cresce in un contesto familiare che gli trasmette l’importanza del servizio pubblico e dell’istruzione.
Dopo gli studi in economia a Kumasi, prosegue la sua formazione negli Stati Uniti e in Europa, sviluppando un respiro internazionale che diventa il tratto distintivo della sua carriera.
Il suo legame con le Nazioni Unite inizia nel 1962, quando entra come funzionario dell’Organizzazione Mondiale della Sanità a Ginevra.
Da quel momento Annan percorre un lungo cammino all’interno dell’ONU, assumendo incarichi di crescente responsabilità.
Segretario generale delle Nazioni Unite
Nel 1997 Kofi Annan diventa il settimo segretario generale delle Nazioni Unite, primo africano a ricoprire questo ruolo.
Guida l’organizzazione fino al 2006, promuovendo una visione di diplomazia basata sul dialogo e sulla cooperazione.
Durante il suo mandato affronta sfide cruciali: dai conflitti nei Balcani e in Medio Oriente, fino alla lotta contro l’HIV e le pandemie emergenti.
Con il suo stile calmo e autorevole, Annan cerca di restituire centralità alle Nazioni Unite come arbitro imparziale della comunità internazionale.
Nel 2001 riceve il Premio Nobel per la Pace insieme all’ONU, riconoscimento al suo impegno nel rafforzare la cooperazione tra i popoli e nel promuovere i diritti umani.
L’eredità morale di Kofi Annan
Dopo il termine del suo mandato, Annan continua a essere protagonista della diplomazia mondiale attraverso la Fondazione Kofi Annan e come inviato speciale in contesti di crisi.
La sua figura incarna l’idea di una leadership etica, capace di mediare e di mantenere aperti i canali del confronto anche nei momenti più difficili.
La morte e i funerali

Il 18 agosto 2018 Kofi Annan muore a Berna, in Svizzera, all’età di 80 anni.
La notizia suscita commozione in tutto il mondo: leader politici, istituzioni e cittadini comuni ricordano la sua capacità di unire e di ispirare.
I funerali si tengono ad Accra, capitale del Ghana, in una cerimonia di Stato seguita da migliaia di persone.
La sua bara, avvolta nella bandiera nazionale, diventa emblema di un uomo che, pur avendo vissuto tra le potenze globali, porta sempre con sé le radici africane.


















































































