19 agosto 1954. Muore Alcide De Gasperi, padre della Repubblica.

Un uomo tra due secoli
Alcide De Gasperi nasce il 3 aprile 1881 a Pieve Tesino, in Trentino, allora sotto l’Impero austro-ungarico.
La sua formazione avviene tra cultura mitteleuropea e identità italiana, elementi che segneranno la sua visione politica.
Dopo gli studi in lettere all’Università di Vienna, intraprende un’attività giornalistica e politica che lo porta presto a farsi notare come figura di spicco del movimento cattolico.
Dall’impegno cattolico alla guida del Paese
De Gasperi è deputato al Parlamento di Vienna fino al 1918, poi, con l’annessione del Trentino all’Italia, partecipa alla vita politica nazionale.
Aderisce al Partito Popolare di don Luigi Sturzo e ne diventa uno dei leader.
Con l’avvento del fascismo vive anni difficili: nel 1927 viene arrestato e condannato, poi rilasciato, ma rimane ai margini della scena pubblica.
Durante il ventennio lavora come bibliotecario in Vaticano, mantenendo viva la sua attività di pensatore e organizzatore.
Con la caduta del regime, nel 1943, De Gasperi fonda la Democrazia Cristiana.
Dal 1945 guida l’Italia nella difficile ricostruzione postbellica, ricoprendo la carica di Presidente del Consiglio fino al 1953.
È lui a firmare i trattati di pace, a promuovere la nascita della Repubblica, a inserire l’Italia nel sistema occidentale attraverso la NATO e a sostenere con forza l’idea di un’Europa unita, anticipando quello che diventerà il progetto comunitario.
La morte e i funerali
Il 19 agosto 1954, a 73 anni, Alcide De Gasperi muore nella sua casa di Trento.
I funerali di Stato si svolgono con grande partecipazione popolare, segno del rispetto e della gratitudine di un Paese che vede in lui un padre della rinascita democratica.
La sua tomba, a Borgo Valsugana, diventa luogo di memoria civile.
L’eredità politica e morale di Alcide De Gasperi
Considerato uno dei padri fondatori della Repubblica italiana e dell’Europa, Alcide De Gasperi incarna una politica sobria, fondata sul dialogo e sul senso delle istituzioni.
Il suo stile pacato e la sua capacità di mediazione lo rendono una figura rispettata, anche dagli avversari politici.
La sua visione europeista e il suo impegno per la democrazia continuano a essere un punto di riferimento nella storia del Novecento.
Un uomo tra due secoli
Alcide De Gasperi nasce il 3 aprile 1881 a Pieve Tesino, in Trentino, allora sotto l’Impero austro-ungarico.
La sua formazione avviene tra cultura mitteleuropea e identità italiana, elementi che segneranno la sua visione politica.
Dopo gli studi in lettere all’Università di Vienna, intraprende un’attività giornalistica e politica che lo porta presto a farsi notare come figura di spicco del movimento cattolico.
Dall’impegno cattolico alla guida del Paese
De Gasperi è deputato al Parlamento di Vienna fino al 1918, poi, con l’annessione del Trentino all’Italia, partecipa alla vita politica nazionale.
Aderisce al Partito Popolare di don Luigi Sturzo e ne diventa uno dei leader.
Con l’avvento del fascismo vive anni difficili: nel 1927 viene arrestato e condannato, poi rilasciato, ma rimane ai margini della scena pubblica.
Durante il ventennio lavora come bibliotecario in Vaticano, mantenendo viva la sua attività di pensatore e organizzatore.
Con la caduta del regime, nel 1943, De Gasperi fonda la Democrazia Cristiana.
Dal 1945 guida l’Italia nella difficile ricostruzione postbellica, ricoprendo la carica di Presidente del Consiglio fino al 1953.
È lui a firmare i trattati di pace, a promuovere la nascita della Repubblica, a inserire l’Italia nel sistema occidentale attraverso la NATO e a sostenere con forza l’idea di un’Europa unita, anticipando quello che diventerà il progetto comunitario.
La morte e i funerali
Il 19 agosto 1954, a 73 anni, Alcide De Gasperi muore nella sua casa di Trento.
I funerali di Stato si svolgono con grande partecipazione popolare, segno del rispetto e della gratitudine di un Paese che vede in lui un padre della rinascita democratica.
La sua tomba, a Borgo Valsugana, diventa luogo di memoria civile.
L’eredità politica e morale di Alcide De Gasperi
Considerato uno dei padri fondatori della Repubblica italiana e dell’Europa, Alcide De Gasperi incarna una politica sobria, fondata sul dialogo e sul senso delle istituzioni.
Il suo stile pacato e la sua capacità di mediazione lo rendono una figura rispettata, anche dagli avversari politici.
La sua visione europeista e il suo impegno per la democrazia continuano a essere un punto di riferimento nella storia del Novecento.


















































































