28 agosto 1995. Muore lo scrittore Michael Ende.

Michael Ende nasce a Garmisch-Partenkirchen il 12 novembre 1929.
Figlio del pittore surrealista Edgar Ende, cresce in un ambiente creativo, segnato però dalle difficoltà del nazismo e della guerra.
Dopo la fine del conflitto si avvicina al teatro, studia recitazione a Monaco e intraprende la carriera di attore e drammaturgo.
Il suo amore per la parola scritta prende presto il sopravvento, spingendolo verso la letteratura per ragazzi, un campo che rivoluziona con originalità e profondità filosofica.
Il successo letterario
Con Jim Bottone e Luca il 
Ogni racconto custodisce livelli di lettura diversi, capaci di parlare sia ai bambini sia agli adulti.
Il suo capolavoro, La storia infinita (1979), diventa un caso editoriale mondiale.
Il viaggio di Bastian nel regno di Fantàsia si impone come una parabola sull’immaginazione e sulla responsabilità di chi crea storie.
Il romanzo ispira trasposizioni cinematografiche e rimane ancora oggi una delle opere più amate della letteratura fantastica.
Con Momo (1973), Ende affronta invece il tema del tempo rubato, dando vita a una favola moderna che riflette sul ritmo frenetico della società contemporanea.
Le sue narrazioni oscillano tra leggerezza e profondità, mantenendo uno sguardo poetico e al contempo critico sul mondo.
Michael Ende tra fiaba e filosofia
Michael Ende si distingue come autore capace di trasformare la letteratura per ragazzi in un territorio filosofico e simbolico.
Nei suoi libri si incontrano riferimenti alla mitologia, alla psicanalisi e all’arte, segni evidenti di una formazione colta e di un pensiero sempre in dialogo con il presente.
Le sue pagine mostrano come la fantasia non sia fuga, ma strumento di conoscenza e libertà.
La morte e i funerali
Il 28 agosto 1995 Michael Ende muore a Filderstadt, vicino a Stoccarda, a soli 65 anni, a causa di un tumore allo stomaco.
La Germania e il mondo letterario piangono un autore che ha saputo restituire alla fiaba la sua forza originaria.
Viene sepolto nel cimitero di Monaco di Baviera, dove ancora oggi i lettori portano fiori e messaggi.
Michael Ende nasce a Garmisch-Partenkirchen il 12 novembre 1929.
Figlio del pittore surrealista Edgar Ende, cresce in un ambiente creativo, segnato però dalle difficoltà del nazismo e della guerra.
Dopo la fine del conflitto si avvicina al teatro, studia recitazione a Monaco e intraprende la carriera di attore e drammaturgo.
Il suo amore per la parola scritta prende presto il sopravvento, spingendolo verso la letteratura per ragazzi, un campo che rivoluziona con originalità e profondità filosofica.
Il successo letterario
Con Jim Bottone e Luca il 
Ogni racconto custodisce livelli di lettura diversi, capaci di parlare sia ai bambini sia agli adulti.
Il suo capolavoro, La storia infinita (1979), diventa un caso editoriale mondiale.
Il viaggio di Bastian nel regno di Fantàsia si impone come una parabola sull’immaginazione e sulla responsabilità di chi crea storie.
Il romanzo ispira trasposizioni cinematografiche e rimane ancora oggi una delle opere più amate della letteratura fantastica.
Con Momo (1973), Ende affronta invece il tema del tempo rubato, dando vita a una favola moderna che riflette sul ritmo frenetico della società contemporanea.
Le sue narrazioni oscillano tra leggerezza e profondità, mantenendo uno sguardo poetico e al contempo critico sul mondo.
Michael Ende tra fiaba e filosofia
Michael Ende si distingue come autore capace di trasformare la letteratura per ragazzi in un territorio filosofico e simbolico.
Nei suoi libri si incontrano riferimenti alla mitologia, alla psicanalisi e all’arte, segni evidenti di una formazione colta e di un pensiero sempre in dialogo con il presente.
Le sue pagine mostrano come la fantasia non sia fuga, ma strumento di conoscenza e libertà.
La morte e i funerali
Il 28 agosto 1995 Michael Ende muore a Filderstadt, vicino a Stoccarda, a soli 65 anni, a causa di un tumore allo stomaco.
La Germania e il mondo letterario piangono un autore che ha saputo restituire alla fiaba la sua forza originaria.
Viene sepolto nel cimitero di Monaco di Baviera, dove ancora oggi i lettori portano fiori e messaggi.


















































































