18 agosto 2024. Addio ad Alain Delon, icona del cinema mondiale.

Il 18 agosto 2024, all’età di 88 anni, il mondo del cinema internazionale ha salutato Alain Delon, uno degli attori più amati e controversi di sempre.
La sua scomparsa segna la fine di un’era per il cinema francese e internazionale, privato di un interprete che ha saputo unire talento, bellezza e intensità drammatica.
Dall’infanzia difficile alla marina militare
Alain Delon nasce a Sceaux, vicino Parigi, l’8 novembre 1935. La sua giovinezza non è facile e a 17 anni si arruola nella marina militare francese. Nel 1953 parte per il Sud-est asiatico, dove prende parte alla guerra d’Indocina. Rientrato in Francia nel 1956, entra in contatto con l’ambiente intellettuale parigino e presto cattura l’attenzione del cinema grazie al suo fascino magnetico.
L’esordio e il successo con Visconti
Il debutto sul grande schermo avviene quasi per caso con “Delitto in pieno sole” (1960) di René Clément, in cui ottiene il ruolo del protagonista Tom Ripley. Ma è Luchino Visconti a consacrarlo, dirigendolo in “Rocco e i suoi fratelli” (1960). Qui Delon interpreta Rocco Parondi, giovane emigrato dal Sud in cerca di riscatto a Milano, un ruolo che mette in luce la sua sensibilità e il suo talento drammatico. Nel 1963 torna a lavorare con Visconti ne “Il Gattopardo”, incarnando l’affascinante e ambizioso Tancredi.
Carriera internazionale e vita privata turbolenta
La carriera di Delon prosegue tra film d’autore e polizieschi francesi che ne rafforzano l’immagine di attore carismatico e ambiguo. Indimenticabile è il sodalizio con Jean-Paul Belmondo in “Borsalino” (1970), nonostante la presunta rivalità tra i due. La sua vita privata è segnata da scandali e passioni, come la tormentata relazione con Romy Schneider, che lo lega per sempre alla memoria del grande pubblico.
Gli anni ’70 e ’80: ruoli memorabili
Negli anni ’70 Delon dimostra la sua versatilità con interpretazioni di grande spessore.
Tra le più celebrate vi è quella in “La prima notte di quiete” (1972) di Valerio Zurlini, dove incarna il professor Daniele Dominici in un ritratto di profonda malinconia. Negli anni successivi alterna successi a momenti di pausa, dedicandosi anche alla produzione e alla regia. Resta comunque protagonista di opere di rilievo come “Nouvelle vague” (1990) di Jean-Luc Godard.
Le ultime apparizioni
Con il passare degli anni Delon riduce le sue apparizioni, scegliendo ruoli selezionati tra cinema e televisione. Tra i titoli più recenti figurano “Asterix alle Olimpiadi” (2008) e il docufilm “Belmondo par Belmondo” (2015). La sua carriera, lunga oltre cinque decenni, resta un simbolo indelebile della settima arte. Con la sua scomparsa, il mondo perde non solo un attore straordinario ma un’icona di fascino e complessità, capace di rappresentare le ombre e le luci dell’animo umano.
La memoria di un’icona
Alain Delon resterà per sempre un punto di riferimento del cinema europeo e mondiale.
Il suo sguardo magnetico, la sua presenza scenica e la capacità di dare vita a personaggi indimenticabili ne fanno una leggenda senza tempo. Il 18 agosto 2024 si chiude la parabola terrena di un artista che ha saputo trasformare la sua vita e la sua immagine in mito.
“La morte è la prima notte di quiete, perché è la prima notte in cui si dorme senza sogni.”
Citazione dal film “La prima notte di quiete” di Valerio Zurlini 1972
Laura Persico Pezzino

Il 18 agosto 2024, all’età di 88 anni, il mondo del cinema internazionale ha salutato Alain Delon, uno degli attori più amati e controversi di sempre.
La sua scomparsa segna la fine di un’era per il cinema francese e internazionale, privato di un interprete che ha saputo unire talento, bellezza e intensità drammatica.
Dall’infanzia difficile alla marina militare
Alain Delon nasce a Sceaux, vicino Parigi, l’8 novembre 1935. La sua giovinezza non è facile e a 17 anni si arruola nella marina militare francese. Nel 1953 parte per il Sud-est asiatico, dove prende parte alla guerra d’Indocina. Rientrato in Francia nel 1956, entra in contatto con l’ambiente intellettuale parigino e presto cattura l’attenzione del cinema grazie al suo fascino magnetico.
L’esordio e il successo con Visconti
Il debutto sul grande schermo avviene quasi per caso con “Delitto in pieno sole” (1960) di René Clément, in cui ottiene il ruolo del protagonista Tom Ripley. Ma è Luchino Visconti a consacrarlo, dirigendolo in “Rocco e i suoi fratelli” (1960). Qui Delon interpreta Rocco Parondi, giovane emigrato dal Sud in cerca di riscatto a Milano, un ruolo che mette in luce la sua sensibilità e il suo talento drammatico. Nel 1963 torna a lavorare con Visconti ne “Il Gattopardo”, incarnando l’affascinante e ambizioso Tancredi.
Carriera internazionale e vita privata turbolenta
La carriera di Delon prosegue tra film d’autore e polizieschi francesi che ne rafforzano l’immagine di attore carismatico e ambiguo. Indimenticabile è il sodalizio con Jean-Paul Belmondo in “Borsalino” (1970), nonostante la presunta rivalità tra i due. La sua vita privata è segnata da scandali e passioni, come la tormentata relazione con Romy Schneider, che lo lega per sempre alla memoria del grande pubblico.
Gli anni ’70 e ’80: ruoli memorabili
Negli anni ’70 Delon dimostra la sua versatilità con interpretazioni di grande spessore.
Tra le più celebrate vi è quella in “La prima notte di quiete” (1972) di Valerio Zurlini, dove incarna il professor Daniele Dominici in un ritratto di profonda malinconia. Negli anni successivi alterna successi a momenti di pausa, dedicandosi anche alla produzione e alla regia. Resta comunque protagonista di opere di rilievo come “Nouvelle vague” (1990) di Jean-Luc Godard.
Le ultime apparizioni
Con il passare degli anni Delon riduce le sue apparizioni, scegliendo ruoli selezionati tra cinema e televisione. Tra i titoli più recenti figurano “Asterix alle Olimpiadi” (2008) e il docufilm “Belmondo par Belmondo” (2015). La sua carriera, lunga oltre cinque decenni, resta un simbolo indelebile della settima arte. Con la sua scomparsa, il mondo perde non solo un attore straordinario ma un’icona di fascino e complessità, capace di rappresentare le ombre e le luci dell’animo umano.
La memoria di un’icona
Alain Delon resterà per sempre un punto di riferimento del cinema europeo e mondiale.
Il suo sguardo magnetico, la sua presenza scenica e la capacità di dare vita a personaggi indimenticabili ne fanno una leggenda senza tempo. Il 18 agosto 2024 si chiude la parabola terrena di un artista che ha saputo trasformare la sua vita e la sua immagine in mito.
“La morte è la prima notte di quiete, perché è la prima notte in cui si dorme senza sogni.”
Citazione dal film “La prima notte di quiete” di Valerio Zurlini 1972
Laura Persico Pezzino



















































































