Bara non entra nel fosso, intervengono le forze dell’ordine.

A Polla, piccolo comune in provincia di Salerno, si è verificato un episodio che ha suscitato grande indignazione tra cittadini e familiari di un defunto.
Durante le operazioni di seppellimento di un uomo di 84 anni, il fosso preparato nel cimitero è risultato troppo stretto per contenere la bara, nonostante il feretro avesse dimensioni del tutto normali.
Il feretro danneggiato e i tentativi falliti
Secondo quanto emerso, gli operai della ditta incaricata della gestione delle tumulazioni hanno provato in più modi a collocare la bara all’interno del fosso, arrivando perfino a posizionarla di traverso.
L’operazione non solo si è rivelata impossibile, ma ha causato anche il danneggiamento del feretro, aumentando lo sdegno e la sofferenza dei familiari già provati dal lutto.
A quel punto i parenti hanno chiesto l’intervento degli agenti della Polizia Locale, denunciando la situazione come inaccettabile.
L’intervento con il martello pneumatico
La vicenda ha avuto un risvolto surreale quando un privato cittadino, presente al cimitero, si è offerto di intervenire con un martello pneumatico per allargare manualmente il fosso.
Solo grazie a questo gesto è stato possibile procedere con le operazioni di scavo, inizialmente sospese per mancanza di attrezzature adeguate.
L’episodio ha messo in evidenza gravi criticità nella gestione dei servizi cimiteriali, sollevando domande sulla qualità e l’efficienza del lavoro della ditta appaltatrice.
Le responsabilità della ditta appaltatrice
Il comune di Polla, come molti altri enti locali, affida a ditte esterne la gestione delle operazioni di sepoltura.
In questo caso, tuttavia, la preparazione inadeguata del fosso e l’improvvisazione nelle soluzioni adottate hanno alimentato polemiche e richieste di chiarimenti.
Sarà ora necessario verificare se si sia trattato di un errore isolato o di un problema strutturale nell’organizzazione del servizio.
Il ruolo del sindaco e le reazioni della comunità
Il sindaco Massimo Loviso, avvisato dell’accaduto, si è recato personalmente al cimitero per monitorare la situazione e ascoltare le rimostranze dei familiari.
La comunità di Polla, attraverso commenti e discussioni anche sui social, ha espresso solidarietà alla famiglia colpita dal disguido e ha chiesto maggiore attenzione nella gestione dei servizi legati ai momenti più delicati della vita civile, come i funerali.
Un caso che richiama il rispetto per i defunti
La vicenda del fosso troppo piccolo per la bara non è solo un problema tecnico.
Il seppellimento di un defunto rappresenta un atto di pietà e di memoria collettiva, che non dovrebbe mai essere turbato da inefficienze o superficialità.
Il caso di Polla diventa così un campanello d’allarme affinché si adottino standard più rigorosi e controlli più severi nella gestione dei cimiteri.
A Polla, piccolo comune in provincia di Salerno, si è verificato un episodio che ha suscitato grande indignazione tra cittadini e familiari di un defunto.
Durante le operazioni di seppellimento di un uomo di 84 anni, il fosso preparato nel cimitero è risultato troppo stretto per contenere la bara, nonostante il feretro avesse dimensioni del tutto normali.
Il feretro danneggiato e i tentativi falliti
Secondo quanto emerso, gli operai della ditta incaricata della gestione delle tumulazioni hanno provato in più modi a collocare la bara all’interno del fosso, arrivando perfino a posizionarla di traverso.
L’operazione non solo si è rivelata impossibile, ma ha causato anche il danneggiamento del feretro, aumentando lo sdegno e la sofferenza dei familiari già provati dal lutto.
A quel punto i parenti hanno chiesto l’intervento degli agenti della Polizia Locale, denunciando la situazione come inaccettabile.
L’intervento con il martello pneumatico
La vicenda ha avuto un risvolto surreale quando un privato cittadino, presente al cimitero, si è offerto di intervenire con un martello pneumatico per allargare manualmente il fosso.
Solo grazie a questo gesto è stato possibile procedere con le operazioni di scavo, inizialmente sospese per mancanza di attrezzature adeguate.
L’episodio ha messo in evidenza gravi criticità nella gestione dei servizi cimiteriali, sollevando domande sulla qualità e l’efficienza del lavoro della ditta appaltatrice.
Le responsabilità della ditta appaltatrice
Il comune di Polla, come molti altri enti locali, affida a ditte esterne la gestione delle operazioni di sepoltura.
In questo caso, tuttavia, la preparazione inadeguata del fosso e l’improvvisazione nelle soluzioni adottate hanno alimentato polemiche e richieste di chiarimenti.
Sarà ora necessario verificare se si sia trattato di un errore isolato o di un problema strutturale nell’organizzazione del servizio.
Il ruolo del sindaco e le reazioni della comunità
Il sindaco Massimo Loviso, avvisato dell’accaduto, si è recato personalmente al cimitero per monitorare la situazione e ascoltare le rimostranze dei familiari.
La comunità di Polla, attraverso commenti e discussioni anche sui social, ha espresso solidarietà alla famiglia colpita dal disguido e ha chiesto maggiore attenzione nella gestione dei servizi legati ai momenti più delicati della vita civile, come i funerali.
Un caso che richiama il rispetto per i defunti
La vicenda del fosso troppo piccolo per la bara non è solo un problema tecnico.
Il seppellimento di un defunto rappresenta un atto di pietà e di memoria collettiva, che non dovrebbe mai essere turbato da inefficienze o superficialità.
Il caso di Polla diventa così un campanello d’allarme affinché si adottino standard più rigorosi e controlli più severi nella gestione dei cimiteri.



















































































