Speciale Santo del giorno 7 settembre: Pier Giorgio Frassati.

Nome: Pier Giorgio Michelangelo Frassati
Titolo: Santo della Chiesa cattolica (canonizzato il 7 settembre 2025)
Nascita: 6 aprile 1901, Torino
Morte: 4 luglio 1925
Ricorrenza: 7 settembre
Un giovane torinese tra fede e impegno sociale
Pier Giorgio Frassati nasce a Torino nel 1901, figlio di Alfredo, editore e direttore de “La Stampa”, e della pittrice Adelaide Ametis.
Cresce in un ambiente colto e laico, ma sceglie di vivere con intensità la fede cristiana, intrecciandola con una forte attenzione ai problemi sociali del suo tempo.
Studente di ingegneria mineraria, vuole lavorare accanto ai minatori per comprenderne da vicino le condizioni di vita.
Frequenta associazioni studentesche e cattoliche, impegnandosi nell’aiuto concreto a poveri e malati in una città segnata da grandi disuguaglianze.
Lo sport, la montagna, l’amicizia
Accanto all’impegno civile e religioso, coltiva la passione per lo sport e la montagna.
Le escursioni alpine non sono solo svago, ma un modo per rinsaldare amicizie e mantenere un equilibrio tra spiritualità e vita quotidiana.
Frassati diventa presto una figura capace di attrarre coetanei con il suo entusiasmo e la sua capacità di coniugare studio, divertimento e responsabilità sociale.
Una morte precoce e una memoria che resiste
Nel 1925, a soli 24 anni, muore improvvisamente a causa di una poliomielite fulminante contratta durante le sue visite ai malati.
Il funerale a Torino raduna una folla inattesa: centinaia di persone appartenenti agli ambienti popolari lo accompagnano, testimoniando quanto fosse conosciuto e amato anche al di fuori del suo contesto familiare.
La canonizzazione a San Pietro
Il 7 settembre 2025, a cento anni dalla sua morte, Papa Leone XIV lo proclama santo in Piazza San Pietro, durante una celebrazione affollata da decine di migliaia di fedeli.
Insieme a lui viene canonizzato Carlo Acutis, il giovane definito “influencer di Dio”.
L’evento segna un passaggio storico: due figure giovanili, vissute in epoche diverse, entrano nel calendario liturgico come modelli di una santità quotidiana, radicata nella vita reale e vicina alle nuove generazioni.
Nome: Pier Giorgio Michelangelo Frassati
Titolo: Santo della Chiesa cattolica (canonizzato il 7 settembre 2025)
Nascita: 6 aprile 1901, Torino
Morte: 4 luglio 1925
Ricorrenza: 7 settembre
Un giovane torinese tra fede e impegno sociale
Pier Giorgio Frassati nasce a Torino nel 1901, figlio di Alfredo, editore e direttore de “La Stampa”, e della pittrice Adelaide Ametis.
Cresce in un ambiente colto e laico, ma sceglie di vivere con intensità la fede cristiana, intrecciandola con una forte attenzione ai problemi sociali del suo tempo.
Studente di ingegneria mineraria, vuole lavorare accanto ai minatori per comprenderne da vicino le condizioni di vita.
Frequenta associazioni studentesche e cattoliche, impegnandosi nell’aiuto concreto a poveri e malati in una città segnata da grandi disuguaglianze.
Lo sport, la montagna, l’amicizia
Accanto all’impegno civile e religioso, coltiva la passione per lo sport e la montagna.
Le escursioni alpine non sono solo svago, ma un modo per rinsaldare amicizie e mantenere un equilibrio tra spiritualità e vita quotidiana.
Frassati diventa presto una figura capace di attrarre coetanei con il suo entusiasmo e la sua capacità di coniugare studio, divertimento e responsabilità sociale.
Una morte precoce e una memoria che resiste
Nel 1925, a soli 24 anni, muore improvvisamente a causa di una poliomielite fulminante contratta durante le sue visite ai malati.
Il funerale a Torino raduna una folla inattesa: centinaia di persone appartenenti agli ambienti popolari lo accompagnano, testimoniando quanto fosse conosciuto e amato anche al di fuori del suo contesto familiare.
La canonizzazione a San Pietro
Il 7 settembre 2025, a cento anni dalla sua morte, Papa Leone XIV lo proclama santo in Piazza San Pietro, durante una celebrazione affollata da decine di migliaia di fedeli.
Insieme a lui viene canonizzato Carlo Acutis, il giovane definito “influencer di Dio”.
L’evento segna un passaggio storico: due figure giovanili, vissute in epoche diverse, entrano nel calendario liturgico come modelli di una santità quotidiana, radicata nella vita reale e vicina alle nuove generazioni.


















































































