15 settembre 1994. Muore Moana Pozzi, diva senza tabù.

Una figura oltre gli schemi
Moana Pozzi nasce a Genova il 27 aprile 1961 e cresce in una famiglia che la porta a viaggiare spesso, seguendo il lavoro del padre.
La sua bellezza e il carisma le aprono le porte della televisione e del cinema tradizionale, ma presto sceglie un percorso che la rende icona controversa e insieme amatissima.
Moana Pozzi non si limita a essere una delle attrici più note del cinema erotico italiano: diventa un personaggio pubblico capace di spostare l’attenzione dei media e dell’opinione pubblica su temi allora scomodi.
Dal cinema al dibattito culturale
L’ingresso ufficiale nel mondo dell’hard avviene negli anni Ottanta, e in breve Moana Pozzi diventa il volto più riconoscibile di quel settore.
Ma la sua popolarità non si esaurisce sullo schermo.
Scrive libri, partecipa a programmi televisivi e si propone come voce fuori dal coro, affrontando con intelligenza argomenti come la sessualità, la libertà individuale e i pregiudizi morali.
Con la sua ironia e la sua cultura, sfida l’immagine riduttiva che il pubblico potrebbe avere di lei, costruendo un personaggio complesso e contraddittorio.
Il Partito dell’Amore e l’impegno politico
La figura di Moana Pozzi si arricchisce ulteriormente quando, insieme a Riccardo Schicchi e al gruppo delle “Diva Futura”, fonda il Partito dell’Amore.
La sua candidatura, seppure simbolica, diventa un gesto politico e culturale. Attraverso di essa, Moana Pozzi lancia un messaggio di libertà e di provocazione che ancora oggi conserva un’eco sorprendente.
La morte e l’addio
Il 15 settembre 1994, mentre si trova a Lione per delle cure relative ad un epatocarcinoma che le era stato diagnosticato, Moana Pozzi muore a soli 33 anni.
La notizia scuote profondamente l’Italia: il suo decesso lascia un vuoto che alimenta leggende, dubbi e teorie sulla sua scomparsa.
I funerali si svolgono in forma riservata, ma il clamore mediatico è enorme.
A distanza di anni, la sua figura resta impressa come simbolo di coraggio, indipendenza e anticonformismo.
Una figura oltre gli schemi
Moana Pozzi nasce a Genova il 27 aprile 1961 e cresce in una famiglia che la porta a viaggiare spesso, seguendo il lavoro del padre.
La sua bellezza e il carisma le aprono le porte della televisione e del cinema tradizionale, ma presto sceglie un percorso che la rende icona controversa e insieme amatissima.
Moana Pozzi non si limita a essere una delle attrici più note del cinema erotico italiano: diventa un personaggio pubblico capace di spostare l’attenzione dei media e dell’opinione pubblica su temi allora scomodi.
Dal cinema al dibattito culturale
L’ingresso ufficiale nel mondo dell’hard avviene negli anni Ottanta, e in breve Moana Pozzi diventa il volto più riconoscibile di quel settore.
Ma la sua popolarità non si esaurisce sullo schermo.
Scrive libri, partecipa a programmi televisivi e si propone come voce fuori dal coro, affrontando con intelligenza argomenti come la sessualità, la libertà individuale e i pregiudizi morali.
Con la sua ironia e la sua cultura, sfida l’immagine riduttiva che il pubblico potrebbe avere di lei, costruendo un personaggio complesso e contraddittorio.
Il Partito dell’Amore e l’impegno politico
La figura di Moana Pozzi si arricchisce ulteriormente quando, insieme a Riccardo Schicchi e al gruppo delle “Diva Futura”, fonda il Partito dell’Amore.
La sua candidatura, seppure simbolica, diventa un gesto politico e culturale. Attraverso di essa, Moana Pozzi lancia un messaggio di libertà e di provocazione che ancora oggi conserva un’eco sorprendente.
La morte e l’addio
Il 15 settembre 1994, mentre si trova a Lione per delle cure relative ad un epatocarcinoma che le era stato diagnosticato, Moana Pozzi muore a soli 33 anni.
La notizia scuote profondamente l’Italia: il suo decesso lascia un vuoto che alimenta leggende, dubbi e teorie sulla sua scomparsa.
I funerali si svolgono in forma riservata, ma il clamore mediatico è enorme.
A distanza di anni, la sua figura resta impressa come simbolo di coraggio, indipendenza e anticonformismo.


















































































