20 settembre: Santi Martiri Coreani.

Nome: Santi Martiri Coreani
Titolo: Religiosi
Ricorrenza: 20 settembre
Le origini della fede in Corea
Il cristianesimo arriva in Corea alla fine del XVIII secolo grazie a laici coreani che scoprono il Vangelo attraverso testi provenienti dalla Cina.
Questi primi credenti vivono la fede senza sacerdoti e diffondono il messaggio cristiano con coraggio, nonostante la forte opposizione delle autorità confuciane e buddiste.
La persecuzione e il martirio
Tra il 1839 e il 1867 la comunità cristiana coreana affronta ondate di persecuzioni violente.
Le autorità vedono nella nuova religione una minaccia all’ordine sociale e politico, e migliaia di cristiani vengono imprigionati, torturati e uccisi.
Tra loro spiccano figure come Andrea Kim Taegŏn, il primo sacerdote cattolico coreano, e Paolo Chŏng Hasang, laico catechista che guida i fedeli con forza spirituale.
Il loro esempio diventa simbolo di una fede salda che resiste anche di fronte alla morte.
La canonizzazione da parte della Chiesa
Nel 1984 papa Giovanni Paolo II, durante il suo viaggio a Seul, canonizza 103 martiri coreani.
È la prima canonizzazione celebrata fuori da Roma e segna un momento storico per la Chiesa cattolica.
I Santi Martiri Coreani rappresentano non solo la testimonianza di una fede vissuta fino al sacrificio, ma anche la nascita di una comunità cristiana che continua a crescere in Corea.
Nome: Santi Martiri Coreani
Titolo: Religiosi
Ricorrenza: 20 settembre
Le origini della fede in Corea
Il cristianesimo arriva in Corea alla fine del XVIII secolo grazie a laici coreani che scoprono il Vangelo attraverso testi provenienti dalla Cina.
Questi primi credenti vivono la fede senza sacerdoti e diffondono il messaggio cristiano con coraggio, nonostante la forte opposizione delle autorità confuciane e buddiste.
La persecuzione e il martirio
Tra il 1839 e il 1867 la comunità cristiana coreana affronta ondate di persecuzioni violente.
Le autorità vedono nella nuova religione una minaccia all’ordine sociale e politico, e migliaia di cristiani vengono imprigionati, torturati e uccisi.
Tra loro spiccano figure come Andrea Kim Taegŏn, il primo sacerdote cattolico coreano, e Paolo Chŏng Hasang, laico catechista che guida i fedeli con forza spirituale.
Il loro esempio diventa simbolo di una fede salda che resiste anche di fronte alla morte.
La canonizzazione da parte della Chiesa
Nel 1984 papa Giovanni Paolo II, durante il suo viaggio a Seul, canonizza 103 martiri coreani.
È la prima canonizzazione celebrata fuori da Roma e segna un momento storico per la Chiesa cattolica.
I Santi Martiri Coreani rappresentano non solo la testimonianza di una fede vissuta fino al sacrificio, ma anche la nascita di una comunità cristiana che continua a crescere in Corea.


















































































