29 settembre 1973. Muore il poeta inglese Wystan Hugh Auden.

Un poeta tra due mondi
Wystan Hugh Auden nasce il 21 febbraio 1907 a York, in Inghilterra.
Cresce in un ambiente familiare che unisce la disciplina scientifica del padre medico e la sensibilità artistica della madre infermiera.
Fin dagli anni di studio a Oxford si distingue per l’originalità dello stile e per l’attenzione ai temi sociali, che segneranno profondamente la sua poesia.
Negli anni Trenta diventa una figura centrale della letteratura inglese, vicino a scrittori come Christopher Isherwood e Louis MacNeice.
L’approdo negli Stati Uniti
Wystan Hugh Auden attraversa un periodo di intensi viaggi in Europa, che lo porta a confrontarsi con le tensioni politiche e culturali dell’epoca.
Nel 1939 sceglie di trasferirsi a New York, decisione che segna una svolta nella sua vita e nella sua scrittura.
Qui ottiene la cittadinanza statunitense nel 1946 e intreccia una lunga relazione con il poeta Chester Kallman, con cui condivide sia la vita privata che il lavoro creativo.
Auden insegna in prestigiose università americane e pubblica raccolte che consolidano la sua fama internazionale.
L’eredità letteraria di Wystan Hugh Auden
Il suo linguaggio poetico mescola rigore formale e intensità emotiva.
Tra le opere più note si ricordano Another Time (1940), che contiene la celebre elegia “Funeral Blues”, e The Age of Anxiety (1947), con cui ottiene il Premio Pulitzer.
I suoi versi attraversano temi universali come l’amore, la fede, la guerra e la fragilità umana, mantenendo sempre uno sguardo lucido e critico sulla società.
Ancora oggi Wystan Hugh Auden viene considerato una delle voci più autorevoli della poesia del Novecento, capace di coniugare tradizione e modernità.
La morte e i funerali
Negli ultimi anni Auden trascorre parte dell’anno in Austria, a Kirchstetten, dove trova un rifugio di quiete.
Il 29 settembre 1973 muore a Vienna, all’età di sessantasei anni, poco dopo aver partecipato a un convegno letterario.
I funerali si svolgono nella capitale austriaca e la sua salma viene sepolta nel cimitero di Kirchstetten, il villaggio che aveva scelto come seconda casa.
La sua tomba diventa un luogo di pellegrinaggio per studiosi e lettori che continuano a riconoscere nella sua poesia una bussola per orientarsi nella complessità del mondo contemporaneo.
Un poeta tra due mondi
Wystan Hugh Auden nasce il 21 febbraio 1907 a York, in Inghilterra.
Cresce in un ambiente familiare che unisce la disciplina scientifica del padre medico e la sensibilità artistica della madre infermiera.
Fin dagli anni di studio a Oxford si distingue per l’originalità dello stile e per l’attenzione ai temi sociali, che segneranno profondamente la sua poesia.
Negli anni Trenta diventa una figura centrale della letteratura inglese, vicino a scrittori come Christopher Isherwood e Louis MacNeice.
L’approdo negli Stati Uniti
Wystan Hugh Auden attraversa un periodo di intensi viaggi in Europa, che lo porta a confrontarsi con le tensioni politiche e culturali dell’epoca.
Nel 1939 sceglie di trasferirsi a New York, decisione che segna una svolta nella sua vita e nella sua scrittura.
Qui ottiene la cittadinanza statunitense nel 1946 e intreccia una lunga relazione con il poeta Chester Kallman, con cui condivide sia la vita privata che il lavoro creativo.
Auden insegna in prestigiose università americane e pubblica raccolte che consolidano la sua fama internazionale.
L’eredità letteraria di Wystan Hugh Auden
Il suo linguaggio poetico mescola rigore formale e intensità emotiva.
Tra le opere più note si ricordano Another Time (1940), che contiene la celebre elegia “Funeral Blues”, e The Age of Anxiety (1947), con cui ottiene il Premio Pulitzer.
I suoi versi attraversano temi universali come l’amore, la fede, la guerra e la fragilità umana, mantenendo sempre uno sguardo lucido e critico sulla società.
Ancora oggi Wystan Hugh Auden viene considerato una delle voci più autorevoli della poesia del Novecento, capace di coniugare tradizione e modernità.
La morte e i funerali
Negli ultimi anni Auden trascorre parte dell’anno in Austria, a Kirchstetten, dove trova un rifugio di quiete.
Il 29 settembre 1973 muore a Vienna, all’età di sessantasei anni, poco dopo aver partecipato a un convegno letterario.
I funerali si svolgono nella capitale austriaca e la sua salma viene sepolta nel cimitero di Kirchstetten, il villaggio che aveva scelto come seconda casa.
La sua tomba diventa un luogo di pellegrinaggio per studiosi e lettori che continuano a riconoscere nella sua poesia una bussola per orientarsi nella complessità del mondo contemporaneo.


















































































