3 ottobre 1226. Muore Francesco d’Assisi, patrono d’Italia.

Un giovane di Assisi in cerca di senso
Francesco d’Assisi nasce nel 1181 o 1182 da una famiglia benestante di mercanti tessili.
Cresce in un ambiente agiato, circondato dalle aspettative del padre che lo immagina uomo d’affari.
Eppure, il giovane Francesco avverte un’inquietudine interiore.
Dopo un’esperienza di prigionia durante una battaglia e una lunga malattia, inizia a distaccarsi dalla vita mondana e ad avvicinarsi a una dimensione spirituale radicalmente nuova.
La scelta della povertà
Il momento di svolta arriva quando Francesco, davanti al vescovo di Assisi, rinuncia pubblicamente all’eredità paterna e si spoglia dei suoi abiti, scegliendo la povertà come stile di vita.
Da quel gesto nasce una nuova comunità di fratelli che si riconosce nel Vangelo e nell’amore per gli ultimi.
Francesco non fonda un ordine in senso istituzionale, ma propone una fraternità semplice, fatta di predicazione, assistenza ai poveri e lavoro manuale.

Giotto, La rinuncia ai beni paterni, dalle Storie di san Francesco, 1290-95. Affresco, 2,8 x 4,5 m. Assisi, Basilica superiore di San Francesco.
L’impatto spirituale e culturale
Il messaggio di Francesco d’Assisi si diffonde rapidamente, attirando uomini e donne che condividono la sua visione.
La sua predicazione si concentra sull’umiltà, sulla pace e sul rispetto del creato.
La tradizione lo ricorda mentre parla agli uccelli e stringe un patto con il lupo di Gubbio, segni di un rapporto armonioso con la natura.
Nel 1224, sul monte della Verna, riceve le stimmate, primo caso documentato nella storia cristiana. La sua figura diventa così un punto di riferimento non solo per la Chiesa ma anche per la cultura e la letteratura, influenzando generazioni di artisti e poeti.
La morte e la memoria
Il 3 ottobre 1226 Francesco d’Assisi muore alla Porziuncola, la piccola chiesa nei pressi di Assisi che ha segnato il cuore della sua missione.
Ha circa 44 anni e lascia un seguito di frati e sorelle che custodiscono e diffondono il suo insegnamento.

La porziuncola in S.Maria degli Angeli – Assisi
Due anni dopo, papa Gregorio IX lo proclama santo e ordina la costruzione della Basilica di San Francesco, che ancora oggi accoglie pellegrini da tutto il mondo.
I suoi funerali diventano un evento corale, in cui la città di Assisi e la cristianità intera riconoscono la forza di una vita spesa nella radicalità evangelica.
Un giovane di Assisi in cerca di senso
Francesco d’Assisi nasce nel 1181 o 1182 da una famiglia benestante di mercanti tessili.
Cresce in un ambiente agiato, circondato dalle aspettative del padre che lo immagina uomo d’affari.
Eppure, il giovane Francesco avverte un’inquietudine interiore.
Dopo un’esperienza di prigionia durante una battaglia e una lunga malattia, inizia a distaccarsi dalla vita mondana e ad avvicinarsi a una dimensione spirituale radicalmente nuova.
La scelta della povertà
Il momento di svolta arriva quando Francesco, davanti al vescovo di Assisi, rinuncia pubblicamente all’eredità paterna e si spoglia dei suoi abiti, scegliendo la povertà come stile di vita.
Da quel gesto nasce una nuova comunità di fratelli che si riconosce nel Vangelo e nell’amore per gli ultimi.
Francesco non fonda un ordine in senso istituzionale, ma propone una fraternità semplice, fatta di predicazione, assistenza ai poveri e lavoro manuale.

Giotto, La rinuncia ai beni paterni, dalle Storie di san Francesco, 1290-95. Affresco, 2,8 x 4,5 m. Assisi, Basilica superiore di San Francesco.
L’impatto spirituale e culturale
Il messaggio di Francesco d’Assisi si diffonde rapidamente, attirando uomini e donne che condividono la sua visione.
La sua predicazione si concentra sull’umiltà, sulla pace e sul rispetto del creato.
La tradizione lo ricorda mentre parla agli uccelli e stringe un patto con il lupo di Gubbio, segni di un rapporto armonioso con la natura.
Nel 1224, sul monte della Verna, riceve le stimmate, primo caso documentato nella storia cristiana. La sua figura diventa così un punto di riferimento non solo per la Chiesa ma anche per la cultura e la letteratura, influenzando generazioni di artisti e poeti.
La morte e la memoria
Il 3 ottobre 1226 Francesco d’Assisi muore alla Porziuncola, la piccola chiesa nei pressi di Assisi che ha segnato il cuore della sua missione.
Ha circa 44 anni e lascia un seguito di frati e sorelle che custodiscono e diffondono il suo insegnamento.

La porziuncola in S.Maria degli Angeli – Assisi
Due anni dopo, papa Gregorio IX lo proclama santo e ordina la costruzione della Basilica di San Francesco, che ancora oggi accoglie pellegrini da tutto il mondo.
I suoi funerali diventano un evento corale, in cui la città di Assisi e la cristianità intera riconoscono la forza di una vita spesa nella radicalità evangelica.


















































































