Addio a Claudia Cardinale: indimenticabile Angelica ne “Il Gattopardo”.

Il mondo del cinema perde una delle sue figure più luminose.
Claudia Cardinale, attrice simbolo degli anni ’60, è morta all’età di 87 anni a Nemours, nei pressi di Parigi, dove viveva da tempo.
A darne notizia è stato il suo agente, Laurent Savry, che ha ricordato: “Ci lascia l’eredità di una donna libera e ispirata sia nel suo percorso di donna che di artista”.

La vita di una stella nata a Tunisi
Claudia Cardinale nasce il 15 aprile 1938 a Tunisi, in una famiglia di origine siciliana.
Fin da giovane, la sua bellezza e la sua presenza d’impatto attirano l’attenzione: nel 1957 vince il concorso “La più bella italiana di Tunisia”, un riconoscimento che le spalanca le porte del cinema.
Inizia una carriera che attraverserà decenni, che la porta a lavorare con maestri come Luchino Visconti, Federico Fellini, Richard Brooks, Henri Verneuil e Sergio Leone.
Il suo talento risplende in film che sono oggi pietre miliari della storia del cinema.
Il Gattopardo e Angelica: l’interpretazione che resta
Tra i suoi ruoli memorabili spicca Angelica ne Il Gattopardo di Visconti, un personaggio che le regala non soltanto fama, ma la consacra come una presenza magnetica, capace di incarnare grazia, forza e tragicità insieme. Quel ballo con Alain Delon resta scolpito nell’immaginario del pubblico.
Ma non è l’unico momento di gloria: in 8½ di Fellini, nei western come C’era una volta il West, nei drammi, nelle commedie, Claudia Cardinale dimostra varietà interpretativa e capacità di reinventarsi.

L’eredità di una donna libera
Claudia Cardinale è stata anche esempio di indipendenza, coerenza e libertà personale.
Nel corso della sua vita, ha affrontato difficoltà pubbliche e private, ma non ha mai rinunciato alla propria voce e al proprio modo di essere.
Il messaggio di Savry, il suo agente, lo ha detto chiaramente: l’icona che ci lascia è anche una donna che ha vissuto con integrità, che ha saputo restare ispirazione per chi sogna di fare dell’arte non solo uno spettacolo, ma un modo di vivere.
Buon viaggio Angelica!
Mentre si spengono le luci del palco della sua vita, si accendono mille riflessi di memoria: quelli del cinema d’oro, dei set affollati, dei registi intransigenti, delle scene memorabili, e della donna che dietro quei ruoli è sempre stata sé stessa.
Claudia Cardinale ci lascia l’idea che il talento può camminare insieme alla dignità, che la fama non obbliga a rinnegare l’anima.
Laura Persico Pezzino
Il mondo del cinema perde una delle sue figure più luminose.
Claudia Cardinale, attrice simbolo degli anni ’60, è morta all’età di 87 anni a Nemours, nei pressi di Parigi, dove viveva da tempo.
A darne notizia è stato il suo agente, Laurent Savry, che ha ricordato: “Ci lascia l’eredità di una donna libera e ispirata sia nel suo percorso di donna che di artista”.

La vita di una stella nata a Tunisi
Claudia Cardinale nasce il 15 aprile 1938 a Tunisi, in una famiglia di origine siciliana.
Fin da giovane, la sua bellezza e la sua presenza d’impatto attirano l’attenzione: nel 1957 vince il concorso “La più bella italiana di Tunisia”, un riconoscimento che le spalanca le porte del cinema.
Inizia una carriera che attraverserà decenni, che la porta a lavorare con maestri come Luchino Visconti, Federico Fellini, Richard Brooks, Henri Verneuil e Sergio Leone.
Il suo talento risplende in film che sono oggi pietre miliari della storia del cinema.
Il Gattopardo e Angelica: l’interpretazione che resta
Tra i suoi ruoli memorabili spicca Angelica ne Il Gattopardo di Visconti, un personaggio che le regala non soltanto fama, ma la consacra come una presenza magnetica, capace di incarnare grazia, forza e tragicità insieme. Quel ballo con Alain Delon resta scolpito nell’immaginario del pubblico.
Ma non è l’unico momento di gloria: in 8½ di Fellini, nei western come C’era una volta il West, nei drammi, nelle commedie, Claudia Cardinale dimostra varietà interpretativa e capacità di reinventarsi.

L’eredità di una donna libera
Claudia Cardinale è stata anche esempio di indipendenza, coerenza e libertà personale.
Nel corso della sua vita, ha affrontato difficoltà pubbliche e private, ma non ha mai rinunciato alla propria voce e al proprio modo di essere.
Il messaggio di Savry, il suo agente, lo ha detto chiaramente: l’icona che ci lascia è anche una donna che ha vissuto con integrità, che ha saputo restare ispirazione per chi sogna di fare dell’arte non solo uno spettacolo, ma un modo di vivere.
Buon viaggio Angelica!
Mentre si spengono le luci del palco della sua vita, si accendono mille riflessi di memoria: quelli del cinema d’oro, dei set affollati, dei registi intransigenti, delle scene memorabili, e della donna che dietro quei ruoli è sempre stata sé stessa.
Claudia Cardinale ci lascia l’idea che il talento può camminare insieme alla dignità, che la fama non obbliga a rinnegare l’anima.
Laura Persico Pezzino


















































































