15 settembre 1921: muore Nino Martoglio, genio siciliano della parola.

Nino Martoglio nasce a Belpasso, in provincia di Catania, il 3 dicembre 1870.
Fin da giovane dimostra un talento vivace e una mente ironica, capace di osservare la realtà con acume e sensibilità.
Nel 1889, a soli diciannove anni, fonda e dirige a Catania il settimanale umoristico D’Artagnan, un piccolo capolavoro di satira e creatività interamente ideato e scritto da lui.
Le sue poesie dialettali, intrise di comicità e sentimento popolare, gli valgono l’ammirazione di Giosuè Carducci e un grande seguito tra i lettori, ma anche l’inimicizia dei potenti dell’epoca, colpiti dalla sua pungente ironia.
Dal giornalismo al teatro
All’inizio del Novecento, Martoglio decide di dedicarsi al teatro, convinto che la lingua e la cultura siciliana meritino un posto centrale sulla scena nazionale.
Nel 1901 abbandona il giornalismo e si immerge completamente nella drammaturgia, portando nei teatri d’Italia la freschezza e l’autenticità del dialetto siciliano.
Il suo talento trova il massimo riconoscimento nella collaborazione con l’attore Angelo Musco, per il quale scrive alcune delle commedie più celebri della tradizione isolana.
Tra queste spiccano San Giuvanni decullatu (1908), una satira della religiosità popolare, e L’aria del continente (1910), una brillante critica al provincialismo e allo snobismo di chi rinnega le proprie radici.
La morte misteriosa di un grande autore
Il 15 settembre 1921, Nino Martoglio muore improvvisamente a Catania in circostanze mai del tutto chiarite.
Il suo corpo viene ritrovato nella tromba dell’ascensore dell’ospedale “Vittorio Emanuele II”, ancora in costruzione.
Nonostante la frattura alla testa, attribuita a un corpo contundente, l’inchiesta viene chiusa rapidamente, lasciando dietro di sé dubbi e sospetti.
La sua morte priva la cultura italiana di uno dei più vivaci interpreti dell’animo siciliano, un artista che seppe raccontare con ironia, umanità e poesia la vita quotidiana del suo popolo.
Oggi, a più di un secolo dalla sua scomparsa, Nino Martoglio resta una figura fondamentale nella storia del teatro e della letteratura italiana.
Le sue opere continuano a essere rappresentate e studiate, simbolo di una Sicilia autentica e viva, che parla al cuore attraverso il sorriso e la riflessione.
LPP
Nino Martoglio nasce a Belpasso, in provincia di Catania, il 3 dicembre 1870.
Fin da giovane dimostra un talento vivace e una mente ironica, capace di osservare la realtà con acume e sensibilità.
Nel 1889, a soli diciannove anni, fonda e dirige a Catania il settimanale umoristico D’Artagnan, un piccolo capolavoro di satira e creatività interamente ideato e scritto da lui.
Le sue poesie dialettali, intrise di comicità e sentimento popolare, gli valgono l’ammirazione di Giosuè Carducci e un grande seguito tra i lettori, ma anche l’inimicizia dei potenti dell’epoca, colpiti dalla sua pungente ironia.
Dal giornalismo al teatro
All’inizio del Novecento, Martoglio decide di dedicarsi al teatro, convinto che la lingua e la cultura siciliana meritino un posto centrale sulla scena nazionale.
Nel 1901 abbandona il giornalismo e si immerge completamente nella drammaturgia, portando nei teatri d’Italia la freschezza e l’autenticità del dialetto siciliano.
Il suo talento trova il massimo riconoscimento nella collaborazione con l’attore Angelo Musco, per il quale scrive alcune delle commedie più celebri della tradizione isolana.
Tra queste spiccano San Giuvanni decullatu (1908), una satira della religiosità popolare, e L’aria del continente (1910), una brillante critica al provincialismo e allo snobismo di chi rinnega le proprie radici.
La morte misteriosa di un grande autore
Il 15 settembre 1921, Nino Martoglio muore improvvisamente a Catania in circostanze mai del tutto chiarite.
Il suo corpo viene ritrovato nella tromba dell’ascensore dell’ospedale “Vittorio Emanuele II”, ancora in costruzione.
Nonostante la frattura alla testa, attribuita a un corpo contundente, l’inchiesta viene chiusa rapidamente, lasciando dietro di sé dubbi e sospetti.
La sua morte priva la cultura italiana di uno dei più vivaci interpreti dell’animo siciliano, un artista che seppe raccontare con ironia, umanità e poesia la vita quotidiana del suo popolo.
Oggi, a più di un secolo dalla sua scomparsa, Nino Martoglio resta una figura fondamentale nella storia del teatro e della letteratura italiana.
Le sue opere continuano a essere rappresentate e studiate, simbolo di una Sicilia autentica e viva, che parla al cuore attraverso il sorriso e la riflessione.
LPP


















































































