Rosalia, la “Bella Addormentata” delle Catacombe di Palermo.

Il mistero della bambina che sfida il tempo
Nel cuore delle Catacombe dei Cappuccini di Palermo riposa Rosalia Lombardo, una bambina di appena due anni morta di polmonite nel 1920.
Chiamata affettuosamente “La Bella Addormentata”, Rosalia è diventata una leggenda per il suo aspetto straordinariamente intatto, che ancora oggi commuove e sorprende chi la osserva.
Il suo corpo, conservato in modo quasi perfetto, rappresenta un simbolo silenzioso dell’amore eterno di un padre per la propria figlia.
L’imbalsamazione miracolosa di Alfredo Salafia
Devastato dalla perdita, il padre di Rosalia affidò il corpo della bambina all’imbalsamatore Alfredo Salafia, uno dei più rinomati del suo tempo.
Salafia utilizzò una formula segreta, un composto chimico capace di bloccare la decomposizione con risultati mai visti prima.
Per decenni, la ricetta fu considerata perduta, alimentando il mistero che avvolge la piccola Rosalia.
Solo nel 2007, gli studiosi ritrovarono gli appunti manoscritti di Salafia, rivelando la miscela unica di formalina, glicerina, sali di zinco, alcool e acido salicilico.
Grazie a questa combinazione, il corpo di Rosalia si è mantenuto in condizioni eccezionali, rendendola una delle mummie meglio conservate del mondo.
L’enigma degli occhi che si aprono e si chiudono
Nel 2009, un documentario della National Geographic riportò Rosalia sotto i riflettori internazionali.
Le riprese in time-lapse mostrarono un fenomeno inquietante: le palpebre della bambina sembravano muoversi, aprirsi e chiudersi lentamente.
Molti spettatori giurarono di aver visto i suoi occhi azzurri ancora visibili, alimentando leggende di presenze spirituali e miracoli inspiegabili.
Gli esperti, tuttavia, chiarirono che le palpebre non furono mai completamente chiuse durante l’imbalsamazione.
Le variazioni di luce e umidità nelle catacombe creavano giochi di ombre che davano l’illusione del movimento, ma la verità non scalfì il fascino del mito.
Rosalia silenziosa presenza

Oggi, Rosalia Lombardo è custodita in una teca di vetro climatizzata, che ne preserva la delicata perfezione.
Chi la osserva racconta di provare un senso di quiete e malinconia, come se la bambina non fosse mai davvero scomparsa.
La sua presenza è diventata un ponte tra scienza e sentimento, tra realtà e leggenda.
Un secolo dopo, Rosalia continua a “dormire” nel suo eterno riposo, testimone silenziosa di un mistero che il tempo non è riuscito a cancellare.
Laura Persico Pezzino
Il mistero della bambina che sfida il tempo
Nel cuore delle Catacombe dei Cappuccini di Palermo riposa Rosalia Lombardo, una bambina di appena due anni morta di polmonite nel 1920.
Chiamata affettuosamente “La Bella Addormentata”, Rosalia è diventata una leggenda per il suo aspetto straordinariamente intatto, che ancora oggi commuove e sorprende chi la osserva.
Il suo corpo, conservato in modo quasi perfetto, rappresenta un simbolo silenzioso dell’amore eterno di un padre per la propria figlia.
L’imbalsamazione miracolosa di Alfredo Salafia
Devastato dalla perdita, il padre di Rosalia affidò il corpo della bambina all’imbalsamatore Alfredo Salafia, uno dei più rinomati del suo tempo.
Salafia utilizzò una formula segreta, un composto chimico capace di bloccare la decomposizione con risultati mai visti prima.
Per decenni, la ricetta fu considerata perduta, alimentando il mistero che avvolge la piccola Rosalia.
Solo nel 2007, gli studiosi ritrovarono gli appunti manoscritti di Salafia, rivelando la miscela unica di formalina, glicerina, sali di zinco, alcool e acido salicilico.
Grazie a questa combinazione, il corpo di Rosalia si è mantenuto in condizioni eccezionali, rendendola una delle mummie meglio conservate del mondo.
L’enigma degli occhi che si aprono e si chiudono
Nel 2009, un documentario della National Geographic riportò Rosalia sotto i riflettori internazionali.
Le riprese in time-lapse mostrarono un fenomeno inquietante: le palpebre della bambina sembravano muoversi, aprirsi e chiudersi lentamente.
Molti spettatori giurarono di aver visto i suoi occhi azzurri ancora visibili, alimentando leggende di presenze spirituali e miracoli inspiegabili.
Gli esperti, tuttavia, chiarirono che le palpebre non furono mai completamente chiuse durante l’imbalsamazione.
Le variazioni di luce e umidità nelle catacombe creavano giochi di ombre che davano l’illusione del movimento, ma la verità non scalfì il fascino del mito.
Rosalia silenziosa presenza

Oggi, Rosalia Lombardo è custodita in una teca di vetro climatizzata, che ne preserva la delicata perfezione.
Chi la osserva racconta di provare un senso di quiete e malinconia, come se la bambina non fosse mai davvero scomparsa.
La sua presenza è diventata un ponte tra scienza e sentimento, tra realtà e leggenda.
Un secolo dopo, Rosalia continua a “dormire” nel suo eterno riposo, testimone silenziosa di un mistero che il tempo non è riuscito a cancellare.
Laura Persico Pezzino


















































































