13 ottobre 2016. Muore il premio Nobel Dario Fo.

Il teatro come voce del popolo
Il 13 ottobre 2016 muore Dario Fo, una delle figure più poliedriche e influenti del Novecento italiano.
Nato il 24 marzo 1926 a Sangiano, sul Lago Maggiore, Dario Fo cresce in un ambiente dove la parola è già spettacolo: il padre è ferroviere e narratore di storie popolari, la madre una donna di grande sensibilità.
Quella lingua viva e ironica, intrecciata a dialetti e tradizione orale, diventa presto la materia prima della sua arte.
Negli anni Cinquanta Fo approda alla radio e al cabaret, ma è sul palcoscenico che trova la sua vera dimensione: raccontare, con sarcasmo e coraggio, i paradossi del potere.
Dario Fo e Franca Rame, un sodalizio artistico e civile
Accanto a lui c’è Franca Rame, attrice e compagna di vita, con cui forma una delle coppie più celebri del teatro italiano.
Insieme fondano compagnie indipendenti, sfidano la censura, portano nei teatri e nelle piazze spettacoli che mescolano comicità, denuncia e poesia.
Con “Mistero Buffo”, Fo riscopre l’antica figura del giullare, il narratore che parla direttamente al popolo, capace di unire il registro sacro e quello profano.
La sua satira non risparmia nessuno: politica, Chiesa, potere economico diventano bersagli di una comicità che scuote le coscienze.
Negli anni Ottanta e Novanta, il suo teatro si fa sempre più internazionale, tradotto e rappresentato in decine di paesi.
Il riconoscimento e l’eredità culturale
Nel 1997 riceve il Premio Nobel per la Letteratura “perché, seguendo la tradizione dei giullari medievali, dileggia il potere e restituisce dignità agli oppressi”.
La sua arte è una forma di resistenza culturale: un invito a pensare, ridere e indignarsi.
Scrittore, regista, pittore, Fo attraversa con ironia e lucidità oltre sessant’anni di storia italiana, raccontando le contraddizioni del suo tempo con la forza del teatro popolare.
La morte e il saluto finale
Dario Fo muore a Milano il 13 ottobre 2016, all’età di 90 anni.
Il funerale civile si tiene al Piccolo Teatro Strehler, il luogo simbolo della sua carriera.
Attori, cittadini, amici e ammiratori gli rendono omaggio con applausi, musica e letture: un addio che risuona come una festa del teatro e della libertà, proprio come lui avrebbe voluto.
Il teatro come voce del popolo
Il 13 ottobre 2016 muore Dario Fo, una delle figure più poliedriche e influenti del Novecento italiano.
Nato il 24 marzo 1926 a Sangiano, sul Lago Maggiore, Dario Fo cresce in un ambiente dove la parola è già spettacolo: il padre è ferroviere e narratore di storie popolari, la madre una donna di grande sensibilità.
Quella lingua viva e ironica, intrecciata a dialetti e tradizione orale, diventa presto la materia prima della sua arte.
Negli anni Cinquanta Fo approda alla radio e al cabaret, ma è sul palcoscenico che trova la sua vera dimensione: raccontare, con sarcasmo e coraggio, i paradossi del potere.
Dario Fo e Franca Rame, un sodalizio artistico e civile
Accanto a lui c’è Franca Rame, attrice e compagna di vita, con cui forma una delle coppie più celebri del teatro italiano.
Insieme fondano compagnie indipendenti, sfidano la censura, portano nei teatri e nelle piazze spettacoli che mescolano comicità, denuncia e poesia.
Con “Mistero Buffo”, Fo riscopre l’antica figura del giullare, il narratore che parla direttamente al popolo, capace di unire il registro sacro e quello profano.
La sua satira non risparmia nessuno: politica, Chiesa, potere economico diventano bersagli di una comicità che scuote le coscienze.
Negli anni Ottanta e Novanta, il suo teatro si fa sempre più internazionale, tradotto e rappresentato in decine di paesi.
Il riconoscimento e l’eredità culturale
Nel 1997 riceve il Premio Nobel per la Letteratura “perché, seguendo la tradizione dei giullari medievali, dileggia il potere e restituisce dignità agli oppressi”.
La sua arte è una forma di resistenza culturale: un invito a pensare, ridere e indignarsi.
Scrittore, regista, pittore, Fo attraversa con ironia e lucidità oltre sessant’anni di storia italiana, raccontando le contraddizioni del suo tempo con la forza del teatro popolare.
La morte e il saluto finale
Dario Fo muore a Milano il 13 ottobre 2016, all’età di 90 anni.
Il funerale civile si tiene al Piccolo Teatro Strehler, il luogo simbolo della sua carriera.
Attori, cittadini, amici e ammiratori gli rendono omaggio con applausi, musica e letture: un addio che risuona come una festa del teatro e della libertà, proprio come lui avrebbe voluto.


















































































