14 ottobre 1959. Muore Errol Flynn, il fascino inquieto di Hollywood.

L’avventura come destino
Errol Flynn nasce il 20 giugno 1909 a Hobart, in Tasmania, figlio di un professore universitario di biologia.
La sua infanzia, segnata da continui spostamenti, si trasforma presto in una formazione da romanzo: scuole diverse, lavori improvvisati, viaggi per mare.
L’irrequietezza e il fascino naturale diventano presto la sua cifra, portandolo dalle acque del Pacifico agli studi cinematografici di Hollywood.
Dalle isole del Sud allo schermo d’oro
Negli anni Trenta, Errol Flynn conquista la Warner Bros con il suo carisma e la sua eleganza sportiva.
Il successo arriva con “Captain Blood” (1935), dove impersona il pirata nobile e coraggioso.
Da quel momento, la sua carriera decolla: “La leggenda di Robin Hood”, “Il principe e il povero”, “La storia del generale Custer”, “La carica dei 600” diventano titoli simbolo di un’epoca in cui l’avventura si confonde con il mito.
Flynn incarna l’eroe romantico, spavaldo e ironico, capace di dare leggerezza e profondità ai ruoli d’azione.
Accanto a Olivia de Havilland, sua partner in otto film, costruisce una delle coppie più amate del cinema classico.
Il mito e l’uomo
Dietro il sorriso da conquistatore e la sciabola scintillante, Errol Flynn porta con sé un’anima inquieta.
Il successo non spegne le sue contraddizioni: la passione per la libertà, gli eccessi, gli scandali che ne minano la reputazione.
Negli anni Cinquanta, la salute declina, ma il fascino resta intatto.
Flynn continua a lavorare, anche in produzioni minori, senza mai perdere l’aura del ribelle che non si piega alle regole di Hollywood.
La sua autobiografia, “My Wicked, Wicked Ways”, rivela un uomo consapevole dei propri limiti, ma fedele all’idea di vivere senza rimpianti.
La morte e l’eredità di un’icona
Errol Flynn muore il 14 ottobre 1959 a Vancouver, in Canada, a soli cinquant’anni, mentre si prepara a un nuovo progetto cinematografico.
Un attacco di cuore pone fine alla vita di uno degli attori più carismatici del Novecento.
Le sue spoglie riposano al Forest Lawn Memorial Park di Glendale, accanto a molti altri miti del cinema americano.
L’avventura come destino
Errol Flynn nasce il 20 giugno 1909 a Hobart, in Tasmania, figlio di un professore universitario di biologia.
La sua infanzia, segnata da continui spostamenti, si trasforma presto in una formazione da romanzo: scuole diverse, lavori improvvisati, viaggi per mare.
L’irrequietezza e il fascino naturale diventano presto la sua cifra, portandolo dalle acque del Pacifico agli studi cinematografici di Hollywood.
Dalle isole del Sud allo schermo d’oro
Negli anni Trenta, Errol Flynn conquista la Warner Bros con il suo carisma e la sua eleganza sportiva.
Il successo arriva con “Captain Blood” (1935), dove impersona il pirata nobile e coraggioso.
Da quel momento, la sua carriera decolla: “La leggenda di Robin Hood”, “Il principe e il povero”, “La storia del generale Custer”, “La carica dei 600” diventano titoli simbolo di un’epoca in cui l’avventura si confonde con il mito.
Flynn incarna l’eroe romantico, spavaldo e ironico, capace di dare leggerezza e profondità ai ruoli d’azione.
Accanto a Olivia de Havilland, sua partner in otto film, costruisce una delle coppie più amate del cinema classico.
Il mito e l’uomo
Dietro il sorriso da conquistatore e la sciabola scintillante, Errol Flynn porta con sé un’anima inquieta.
Il successo non spegne le sue contraddizioni: la passione per la libertà, gli eccessi, gli scandali che ne minano la reputazione.
Negli anni Cinquanta, la salute declina, ma il fascino resta intatto.
Flynn continua a lavorare, anche in produzioni minori, senza mai perdere l’aura del ribelle che non si piega alle regole di Hollywood.
La sua autobiografia, “My Wicked, Wicked Ways”, rivela un uomo consapevole dei propri limiti, ma fedele all’idea di vivere senza rimpianti.
La morte e l’eredità di un’icona
Errol Flynn muore il 14 ottobre 1959 a Vancouver, in Canada, a soli cinquant’anni, mentre si prepara a un nuovo progetto cinematografico.
Un attacco di cuore pone fine alla vita di uno degli attori più carismatici del Novecento.
Le sue spoglie riposano al Forest Lawn Memorial Park di Glendale, accanto a molti altri miti del cinema americano.


















































































