Addio a D’Angelo, il genio del neo-soul.

Addio a D’Angelo, il genio del neo-soul: muore a 51 anni il pioniere che rivoluzionò l’R&B.
D’Angelo, pseudonimo di Michael Eugene Archer, è morto a 51 anni dopo una lunga battaglia contro un tumore.
L’artista americano, considerato uno dei padri fondatori del neo-soul, aveva dovuto interrompere la sua attività live già lo scorso maggio a causa di complicazioni post-operatorie.
La sua morte segna la fine di un’epoca per la musica R&B e soul contemporanea, di cui è stato un protagonista assoluto e un innovatore instancabile.
D’Angelo: un talento nato in chiesa
Nato a Richmond, Virginia, e cresciuto in una famiglia di predicatori pentecostali, D’Angelo scopre presto la passione per la musica.
La sua formazione musicale nasce tra i cori gospel e il pianoforte della chiesa, un luogo che ne plasmerà per sempre la sensibilità artistica.
Negli anni ’90, D’Angelo inizia a farsi conoscere grazie a uno stile unico che fonde soul classico, funk, hip-hop e jazz, creando un suono caldo e sensuale che incarna perfettamente l’essenza del neo-soul.
Il successo di Brown Sugar e la consacrazione di Voodoo
Nel 1995, D’Angelo pubblica il suo album di debutto, Brown Sugar, un capolavoro che lo proietta immediatamente tra i grandi nomi della musica black.
Il disco ottiene un enorme successo di critica e pubblico, aprendo la strada a una nuova generazione di artisti come Erykah Badu, Lauryn Hill, Maxwell e Jill Scott.
Cinque anni dopo, nel 2000, arriva Voodoo, considerato uno dei dischi più influenti della sua epoca.
Grazie a brani come Untitled (How Does It Feel), D’Angelo conquista due Grammy Awards e raggiunge la fama internazionale.
Il celebre videoclip del brano, in cui appare a torso nudo, lo trasforma in un sex symbol mondiale, ma allo stesso tempo diventa per lui un peso.
L’artista stesso confessò in seguito di aver temuto che quell’immagine potesse oscurare la profondità della sua musica.
Il ritorno con Black Messiah e l’impegno sociale
Dopo oltre dieci anni di silenzio discografico, D’Angelo torna nel 2014 con Black Messiah, un album che unisce arte e impegno civile.
Il disco nasce nel clima delle proteste per la giustizia razziale negli Stati Uniti e riflette le tensioni di un’epoca segnata dal movimento Black Lives Matter.
Ancora una volta, la critica lo acclama come un visionario capace di trasformare il dolore in musica.
Con Black Messiah, D’Angelo conquista altri due Grammy Awards, confermando il suo status di artista rivoluzionario e profondo.
Influenza di un artista senza tempo
In un panorama musicale dominato da mode effimere, D’Angelo ha sempre rappresentato autenticità e spiritualità.
Il suo contributo al neo-soul non si misura solo nei dischi, ma nell’impronta che ha lasciato su intere generazioni di artisti.
Cantanti e produttori come Anderson .Paak, Frank Ocean e H.E.R. hanno più volte dichiarato di ispirarsi al suo stile.
La sua voce calda, le melodie ipnotiche e i testi intrisi di introspezione hanno ridefinito i confini del soul moderno.
D’Angelo si è spento circondato dall’affetto dei suoi familiari e dei collaboratori più stretti.
Secondo le prime fonti americane, la malattia lo aveva già costretto da mesi a ritirarsi dalle scene.
Le cerimonie funebri si terranno a Richmond, la sua città natale, dove i fan potranno rendergli omaggio.
Addio a D’Angelo, il genio del neo-soul: muore a 51 anni il pioniere che rivoluzionò l’R&B.
D’Angelo, pseudonimo di Michael Eugene Archer, è morto a 51 anni dopo una lunga battaglia contro un tumore.
L’artista americano, considerato uno dei padri fondatori del neo-soul, aveva dovuto interrompere la sua attività live già lo scorso maggio a causa di complicazioni post-operatorie.
La sua morte segna la fine di un’epoca per la musica R&B e soul contemporanea, di cui è stato un protagonista assoluto e un innovatore instancabile.
D’Angelo: un talento nato in chiesa
Nato a Richmond, Virginia, e cresciuto in una famiglia di predicatori pentecostali, D’Angelo scopre presto la passione per la musica.
La sua formazione musicale nasce tra i cori gospel e il pianoforte della chiesa, un luogo che ne plasmerà per sempre la sensibilità artistica.
Negli anni ’90, D’Angelo inizia a farsi conoscere grazie a uno stile unico che fonde soul classico, funk, hip-hop e jazz, creando un suono caldo e sensuale che incarna perfettamente l’essenza del neo-soul.
Il successo di Brown Sugar e la consacrazione di Voodoo
Nel 1995, D’Angelo pubblica il suo album di debutto, Brown Sugar, un capolavoro che lo proietta immediatamente tra i grandi nomi della musica black.
Il disco ottiene un enorme successo di critica e pubblico, aprendo la strada a una nuova generazione di artisti come Erykah Badu, Lauryn Hill, Maxwell e Jill Scott.
Cinque anni dopo, nel 2000, arriva Voodoo, considerato uno dei dischi più influenti della sua epoca.
Grazie a brani come Untitled (How Does It Feel), D’Angelo conquista due Grammy Awards e raggiunge la fama internazionale.
Il celebre videoclip del brano, in cui appare a torso nudo, lo trasforma in un sex symbol mondiale, ma allo stesso tempo diventa per lui un peso.
L’artista stesso confessò in seguito di aver temuto che quell’immagine potesse oscurare la profondità della sua musica.
Il ritorno con Black Messiah e l’impegno sociale
Dopo oltre dieci anni di silenzio discografico, D’Angelo torna nel 2014 con Black Messiah, un album che unisce arte e impegno civile.
Il disco nasce nel clima delle proteste per la giustizia razziale negli Stati Uniti e riflette le tensioni di un’epoca segnata dal movimento Black Lives Matter.
Ancora una volta, la critica lo acclama come un visionario capace di trasformare il dolore in musica.
Con Black Messiah, D’Angelo conquista altri due Grammy Awards, confermando il suo status di artista rivoluzionario e profondo.
Influenza di un artista senza tempo
In un panorama musicale dominato da mode effimere, D’Angelo ha sempre rappresentato autenticità e spiritualità.
Il suo contributo al neo-soul non si misura solo nei dischi, ma nell’impronta che ha lasciato su intere generazioni di artisti.
Cantanti e produttori come Anderson .Paak, Frank Ocean e H.E.R. hanno più volte dichiarato di ispirarsi al suo stile.
La sua voce calda, le melodie ipnotiche e i testi intrisi di introspezione hanno ridefinito i confini del soul moderno.
D’Angelo si è spento circondato dall’affetto dei suoi familiari e dei collaboratori più stretti.
Secondo le prime fonti americane, la malattia lo aveva già costretto da mesi a ritirarsi dalle scene.
Le cerimonie funebri si terranno a Richmond, la sua città natale, dove i fan potranno rendergli omaggio.



















































































