20 ottobre 1980. Muore Tino Buazzelli, il Maigret della Rai.
Gli inizi e la formazione
Tino Buazzelli nasce a Frascati il 13 settembre 1922.
Dopo gli studi classici si iscrive all’Accademia d’Arte Drammatica di Roma, dove si forma sotto la guida di maestri che lo introducono al rigore e alla profondità della recitazione teatrale.
Appena diplomato entra nella compagnia del Teatro Eliseo, accanto a interpreti già affermati come Tino Carraro e Gabriele Lavia, mettendo in mostra un talento capace di coniugare forza espressiva e sensibilità interiore.
Dal teatro al cinema
Negli anni Cinquanta e Sessanta, Buazzelli diventa uno dei protagonisti più apprezzati della scena italiana.
Recita in opere di Shakespeare, Pirandello e Brecht, imponendosi per la voce inconfondibile e la presenza scenica.
Il suo Galileo Galilei diretto da Giorgio Strehler al Piccolo Teatro di Milano è considerato una delle interpretazioni più intense del dopoguerra.
Parallelamente lavora nel cinema, con registi come Alessandro Blasetti e Luigi Zampa, alternando ruoli drammatici e brillanti con naturalezza.
Il suo stile recitativo, fondato su misura e controllo, diventa un modello per molti attori delle generazioni successive.
Il successo televisivo
Negli anni Settanta, Tino Buazzelli raggiunge la popolarità presso il grande pubblico grazie al ruolo del commissario Maigret nella serie televisiva della Rai ispirata ai romanzi di Georges Simenon.
Il suo Maigret, pacato e riflessivo, conquista gli spettatori per umanità e realismo, diventando uno dei volti più riconoscibili della televisione italiana.
Nonostante la fama televisiva, Buazzelli resta sempre fedele al teatro, che considera la sua vera casa artistica.
La morte e il ricordo
Tino Buazzelli muore a Roma il 20 ottobre 1980, a 58 anni.
Le esequie si svolgono in forma riservata, nel rispetto della discrezione che lo accompagna per tutta la vita.
Il mondo del teatro e della televisione lo saluta come un attore rigoroso e appassionato, capace di dare voce al pensiero e alle fragilità dell’uomo.
Gli inizi e la formazione
Tino Buazzelli nasce a Frascati il 13 settembre 1922.
Dopo gli studi classici si iscrive all’Accademia d’Arte Drammatica di Roma, dove si forma sotto la guida di maestri che lo introducono al rigore e alla profondità della recitazione teatrale.
Appena diplomato entra nella compagnia del Teatro Eliseo, accanto a interpreti già affermati come Tino Carraro e Gabriele Lavia, mettendo in mostra un talento capace di coniugare forza espressiva e sensibilità interiore.
Dal teatro al cinema
Negli anni Cinquanta e Sessanta, Buazzelli diventa uno dei protagonisti più apprezzati della scena italiana.
Recita in opere di Shakespeare, Pirandello e Brecht, imponendosi per la voce inconfondibile e la presenza scenica.
Il suo Galileo Galilei diretto da Giorgio Strehler al Piccolo Teatro di Milano è considerato una delle interpretazioni più intense del dopoguerra.
Parallelamente lavora nel cinema, con registi come Alessandro Blasetti e Luigi Zampa, alternando ruoli drammatici e brillanti con naturalezza.
Il suo stile recitativo, fondato su misura e controllo, diventa un modello per molti attori delle generazioni successive.
Il successo televisivo
Negli anni Settanta, Tino Buazzelli raggiunge la popolarità presso il grande pubblico grazie al ruolo del commissario Maigret nella serie televisiva della Rai ispirata ai romanzi di Georges Simenon.
Il suo Maigret, pacato e riflessivo, conquista gli spettatori per umanità e realismo, diventando uno dei volti più riconoscibili della televisione italiana.
Nonostante la fama televisiva, Buazzelli resta sempre fedele al teatro, che considera la sua vera casa artistica.
La morte e il ricordo
Tino Buazzelli muore a Roma il 20 ottobre 1980, a 58 anni.
Le esequie si svolgono in forma riservata, nel rispetto della discrezione che lo accompagna per tutta la vita.
Il mondo del teatro e della televisione lo saluta come un attore rigoroso e appassionato, capace di dare voce al pensiero e alle fragilità dell’uomo.
