31 ottobre 2012. Muore Gae Aulenti, architetta del ‘900 visionario.

Dalla formazione all’affermazione internazionale
Gae Aulenti nasce il 4 dicembre 1927 a Palazzolo dello Stella, in provincia di Udine.
Si forma al Politecnico di Milano, dove si laurea in architettura nel 1953, in un ambiente dominato da figure maschili.
Fin dall’inizio, sceglie di muoversi in controtendenza rispetto al razionalismo dominante, cercando un linguaggio capace di restituire calore, storia e umanità agli spazi moderni.
Negli anni Cinquanta e Sessanta entra nella redazione di Casabella-Continuità e partecipa al dibattito culturale che ridefinisce l’architettura italiana del dopoguerra.
Le grandi opere e la visione progettuale
Il nome di Gae Aulenti si lega a progetti che cambiano il volto di città e musei nel mondo.
Negli anni Ottanta realizza la trasformazione della Gare d’Orsay di Parigi nel celebre Musée d’Orsay, esempio emblematico della sua capacità di fondere memoria e contemporaneità.
Segue il progetto del Museo Nazionale d’Arte Catalana di Barcellona, la ristrutturazione di Palazzo Grassi a Venezia, la scenografia del Théâtre du Châtelet e, in Italia, la creazione degli interni della stazione di Santa Maria Novella a Firenze e del Museo Nazionale d’Arte Moderna al Centre Pompidou.
Parallelamente, Aulenti si distingue come designer: crea arredi e lampade divenute icone, come la lampada “Pipistrello” per Martinelli Luce e “Patroclo” per Artemide.
La sua architettura riflette un pensiero complesso e poetico, in cui la materia dialoga con la luce e lo spazio diventa esperienza emotiva oltre che funzionale.
Il significato di un’eredità
Con il suo lavoro, Gae Aulenti rompe le convenzioni di genere e ridefinisce la figura dell’architetto come interprete culturale del tempo.
È tra le poche donne del Novecento a raggiungere fama internazionale in un settore dominato dagli uomini, senza mai rinunciare a una visione personale, colta e indipendente.
Riceve numerosi riconoscimenti, tra cui la Legion d’onore francese e la medaglia d’oro alla carriera dell’architettura italiana.
La morte e il ricordo
Gae Aulenti muore il 31 ottobre 2012 a Milano, nella casa-studio dove ha vissuto e lavorato fino all’ultimo giorno.
Le esequie si tengono nella Triennale di Milano, luogo simbolo del suo percorso e del suo lascito.
Dalla formazione all’affermazione internazionale
Gae Aulenti nasce il 4 dicembre 1927 a Palazzolo dello Stella, in provincia di Udine.
Si forma al Politecnico di Milano, dove si laurea in architettura nel 1953, in un ambiente dominato da figure maschili.
Fin dall’inizio, sceglie di muoversi in controtendenza rispetto al razionalismo dominante, cercando un linguaggio capace di restituire calore, storia e umanità agli spazi moderni.
Negli anni Cinquanta e Sessanta entra nella redazione di Casabella-Continuità e partecipa al dibattito culturale che ridefinisce l’architettura italiana del dopoguerra.
Le grandi opere e la visione progettuale
Il nome di Gae Aulenti si lega a progetti che cambiano il volto di città e musei nel mondo.
Negli anni Ottanta realizza la trasformazione della Gare d’Orsay di Parigi nel celebre Musée d’Orsay, esempio emblematico della sua capacità di fondere memoria e contemporaneità.
Segue il progetto del Museo Nazionale d’Arte Catalana di Barcellona, la ristrutturazione di Palazzo Grassi a Venezia, la scenografia del Théâtre du Châtelet e, in Italia, la creazione degli interni della stazione di Santa Maria Novella a Firenze e del Museo Nazionale d’Arte Moderna al Centre Pompidou.
Parallelamente, Aulenti si distingue come designer: crea arredi e lampade divenute icone, come la lampada “Pipistrello” per Martinelli Luce e “Patroclo” per Artemide.
La sua architettura riflette un pensiero complesso e poetico, in cui la materia dialoga con la luce e lo spazio diventa esperienza emotiva oltre che funzionale.
Il significato di un’eredità
Con il suo lavoro, Gae Aulenti rompe le convenzioni di genere e ridefinisce la figura dell’architetto come interprete culturale del tempo.
È tra le poche donne del Novecento a raggiungere fama internazionale in un settore dominato dagli uomini, senza mai rinunciare a una visione personale, colta e indipendente.
Riceve numerosi riconoscimenti, tra cui la Legion d’onore francese e la medaglia d’oro alla carriera dell’architettura italiana.
La morte e il ricordo
Gae Aulenti muore il 31 ottobre 2012 a Milano, nella casa-studio dove ha vissuto e lavorato fino all’ultimo giorno.
Le esequie si tengono nella Triennale di Milano, luogo simbolo del suo percorso e del suo lascito.


















































































