31 ottobre 1993. Muore River Phoenix, sogno infranto di Hollywood.

Un talento precoce e magnetico
River Phoenix nasce il 23 agosto 1970 a Madras, nell’Oregon, in una famiglia che vive ai margini delle convenzioni. Fin da bambino si muove tra musica, viaggi e set improvvisati, crescendo in un ambiente libero ma instabile. La sua bellezza eterea e la naturale intensità interpretativa lo portano presto a distinguersi nel mondo del cinema.
A soli quindici anni debutta sul grande schermo e in pochi anni diventa uno dei volti più promettenti della sua generazione.
Film come Stand by Me – Ricordo di un’estate e L’ultima crociata lo consacrano come giovane prodigio capace di dare profondità e vulnerabilità ai suoi personaggi.
Tra cinema indipendente e impegno personale
River Phoenix non è solo un attore, ma un artista completo.
Scrive canzoni, suona la chitarra e si impegna apertamente per la difesa degli animali e dell’ambiente.
È vegetariano, rifiuta gli eccessi di Hollywood e cerca ruoli che abbiano un valore morale o sociale.
Nel 1988 riceve la candidatura all’Oscar per Vivere in fuga e conquista il rispetto della critica con Belli e dannati di Gus Van Sant, dove interpreta un giovane tossicodipendente con un’intensità che segna una generazione.
Phoenix incarna la fragilità e il carisma di un’epoca che vive tra idealismo e autodistruzione.
L’ultima notte e l’eredità
Nella notte del 31 ottobre 1993, River Phoenix collassa davanti al locale Viper Room di Los Angeles, di proprietà dell’amico Johnny Depp.
Ha solo ventitré anni.
Le cause della morte vengono attribuite a un arresto cardiaco provocato da un mix letale di sostanze.
Ai funerali, celebrati in forma privata a Micanopy, in Florida, partecipano familiari e amici.
River Phoenix riposa nel Monan’s Rill Cemetery, immerso nella quiete della natura che tanto amava.
Un talento precoce e magnetico
River Phoenix nasce il 23 agosto 1970 a Madras, nell’Oregon, in una famiglia che vive ai margini delle convenzioni. Fin da bambino si muove tra musica, viaggi e set improvvisati, crescendo in un ambiente libero ma instabile. La sua bellezza eterea e la naturale intensità interpretativa lo portano presto a distinguersi nel mondo del cinema.
A soli quindici anni debutta sul grande schermo e in pochi anni diventa uno dei volti più promettenti della sua generazione.
Film come Stand by Me – Ricordo di un’estate e L’ultima crociata lo consacrano come giovane prodigio capace di dare profondità e vulnerabilità ai suoi personaggi.
Tra cinema indipendente e impegno personale
River Phoenix non è solo un attore, ma un artista completo.
Scrive canzoni, suona la chitarra e si impegna apertamente per la difesa degli animali e dell’ambiente.
È vegetariano, rifiuta gli eccessi di Hollywood e cerca ruoli che abbiano un valore morale o sociale.
Nel 1988 riceve la candidatura all’Oscar per Vivere in fuga e conquista il rispetto della critica con Belli e dannati di Gus Van Sant, dove interpreta un giovane tossicodipendente con un’intensità che segna una generazione.
Phoenix incarna la fragilità e il carisma di un’epoca che vive tra idealismo e autodistruzione.
L’ultima notte e l’eredità
Nella notte del 31 ottobre 1993, River Phoenix collassa davanti al locale Viper Room di Los Angeles, di proprietà dell’amico Johnny Depp.
Ha solo ventitré anni.
Le cause della morte vengono attribuite a un arresto cardiaco provocato da un mix letale di sostanze.
Ai funerali, celebrati in forma privata a Micanopy, in Florida, partecipano familiari e amici.
River Phoenix riposa nel Monan’s Rill Cemetery, immerso nella quiete della natura che tanto amava.


















































































