31 ottobre 1926. Muore Harry Houdini, re delle fughe e dei misteri.

L’uomo che trasforma il pericolo in spettacolo
Harry Houdini nasce a Budapest il 24 marzo 1874 con il nome di Erik Weisz.
Da bambino emigra con la famiglia negli Stati Uniti, dove inizia a esibirsi come trapezista e illusionista.
Negli anni della giovinezza sceglie il nome d’arte Houdini in omaggio al mago francese Robert-Houdin, da cui eredita la visione dell’illusionismo come arte capace di unire scienza e mistero.
Fin dagli esordi, Houdini mostra un’abilità eccezionale nell’arte della fuga.
Si libera da manette, catene, gabbie, celle di prigione e perfino da casse immerse nell’acqua.
Ogni numero diventa un evento mediatico, e le sue sfide alla morte attirano folle immense.
L’astuzia, la preparazione atletica e la conoscenza dei meccanismi di serrature e materiali fanno di lui un fenomeno unico nel panorama dello spettacolo tra Ottocento e Novecento.
L’illusionista che smaschera i falsi medium
Oltre che artista, Harry Houdini si fa paladino della razionalità in un’epoca segnata dal fascino dello spiritismo.
Dopo la morte della madre, partecipa a numerose sedute spiritiche ma, deluso dalle frodi che osserva, decide di smascherare i falsi medium con la stessa determinazione con cui affronta le proprie fughe.
Scrive libri, tiene conferenze e sfida apertamente chi sostiene di poter comunicare con l’aldilà.
La sua figura assume così un doppio volto: quello dell’artista che incarna il mistero e quello del razionalista che lo svela.
Houdini diventa un simbolo dell’uomo moderno che cerca di dominare l’ignoto con l’intelligenza e la tecnica.
L’ultima illusione e la morte
Nel 1926, durante un tour in Canada, Houdini subisce un colpo all’addome da uno studente che vuole verificare la sua resistenza fisica.
L’episodio gli provoca una peritonite che lo porta alla morte il 31 ottobre, giorno di Halloween.
Le esequie si tengono a New York, dove migliaia di persone rendono omaggio al “mago dell’impossibile”. Anche dopo la morte, il suo nome resta legato al mistero: ogni anno, nella notte di Halloween, gli appassionati del mondo intero tentano simbolicamente di contattare il grande illusionista, l’uomo che ha fatto dell’impossibile il proprio destino.
L’uomo che trasforma il pericolo in spettacolo
Harry Houdini nasce a Budapest il 24 marzo 1874 con il nome di Erik Weisz.
Da bambino emigra con la famiglia negli Stati Uniti, dove inizia a esibirsi come trapezista e illusionista.
Negli anni della giovinezza sceglie il nome d’arte Houdini in omaggio al mago francese Robert-Houdin, da cui eredita la visione dell’illusionismo come arte capace di unire scienza e mistero.
Fin dagli esordi, Houdini mostra un’abilità eccezionale nell’arte della fuga.
Si libera da manette, catene, gabbie, celle di prigione e perfino da casse immerse nell’acqua.
Ogni numero diventa un evento mediatico, e le sue sfide alla morte attirano folle immense.
L’astuzia, la preparazione atletica e la conoscenza dei meccanismi di serrature e materiali fanno di lui un fenomeno unico nel panorama dello spettacolo tra Ottocento e Novecento.
L’illusionista che smaschera i falsi medium
Oltre che artista, Harry Houdini si fa paladino della razionalità in un’epoca segnata dal fascino dello spiritismo.
Dopo la morte della madre, partecipa a numerose sedute spiritiche ma, deluso dalle frodi che osserva, decide di smascherare i falsi medium con la stessa determinazione con cui affronta le proprie fughe.
Scrive libri, tiene conferenze e sfida apertamente chi sostiene di poter comunicare con l’aldilà.
La sua figura assume così un doppio volto: quello dell’artista che incarna il mistero e quello del razionalista che lo svela.
Houdini diventa un simbolo dell’uomo moderno che cerca di dominare l’ignoto con l’intelligenza e la tecnica.
L’ultima illusione e la morte
Nel 1926, durante un tour in Canada, Houdini subisce un colpo all’addome da uno studente che vuole verificare la sua resistenza fisica.
L’episodio gli provoca una peritonite che lo porta alla morte il 31 ottobre, giorno di Halloween.
Le esequie si tengono a New York, dove migliaia di persone rendono omaggio al “mago dell’impossibile”. Anche dopo la morte, il suo nome resta legato al mistero: ogni anno, nella notte di Halloween, gli appassionati del mondo intero tentano simbolicamente di contattare il grande illusionista, l’uomo che ha fatto dell’impossibile il proprio destino.


















































































