28 ottobre 2007. Addio a Guido Nicheli il “cumenda” del cinema italiano.

Gli inizi di una carriera fuori dagli schemi
Guido Nicheli nasce a Bergamo il 24 luglio 1934.
Prima di diventare attore, lavora come rappresentante e uomo d’affari nel mondo della moda e della pubblicità.
Il suo stile elegante, la parlata brianzola e la naturale simpatia lo rendono un personaggio unico, tanto da attirare l’attenzione dei registi italiani negli anni Settanta.
È proprio grazie alla sua autenticità che entra nel mondo del cinema, portando sullo schermo un personaggio che diventerà iconico: il “cumenda”, il tipico imprenditore lombardo amante del lusso, del successo e delle belle donne.
Il successo con le commedie italiane
Guido Nicheli esordisce nel 1976 con il film Cattivi pensieri di Ugo Tognazzi, ma il grande successo arriva negli anni Ottanta.
Diventa un volto fisso delle commedie italiane più amate, da Sapore di mare a Yuppies – I giovani di successo, fino a Montecarlo Gran Casinò e Anni 90.
Il suo personaggio – tra un aperitivo in Costa Smeralda e una battuta in dialetto milanese – rappresenta un’epoca fatta di benessere, ironia e leggerezza.
Indimenticabili i suoi ruoli in Vacanze di Natale, Mia moglie è una strega e Abbronzatissimi, dove regala battute diventate cult come “Cortina? No, quest’anno Saint Moritz!”.
Il pubblico lo ama perché è autentico: Nicheli non interpreta un personaggio, lo è.
La televisione e il mito del “cumenda”
Negli anni Novanta, Guido Nicheli porta il suo inconfondibile stile anche in televisione.
Partecipa a serie di successo come I ragazzi della 3ª C e Cascina Vianello, diventando un volto familiare per tutte le generazioni.
Il suo personaggio, sempre impeccabile e un po’ snob, diventa simbolo di un’Italia spensierata, che guarda alla vita con ironia e leggerezza.
Con la sua voce roca e il sorriso elegante, Guido Nicheli conquista tutti, trasformandosi in un’icona della cultura pop italiana.
Un gentiluomo nella vita reale
Dietro l’immagine del “cumenda” si nascondeva un uomo gentile, riservato e ironico anche nella vita privata.
Chi lo conosceva lo descriveva come una persona di grande classe, sempre pronta a sdrammatizzare e a regalare un sorriso.
Nonostante il successo, rimase sempre legato alle sue origini e ai suoi amici di sempre, mantenendo quella genuinità che lo rese unico nel panorama del cinema italiano.
La morte e l’eredità di un mito
Guido Nicheli è morto il 28 ottobre 2007 a Desio, in provincia di Monza e Brianza, a 73 anni.
La notizia della sua scomparsa commosse il mondo dello spettacolo e i tantissimi fan che ancora oggi lo ricordano con affetto.
La sua figura continua a vivere nei film che hanno fatto la storia della commedia italiana, nelle battute che circolano ancora oggi sul web e nel cuore di chi ama quell’epoca dorata del cinema.
Guido Nicheli rimane il simbolo di un’Italia sorridente e ironica, dove eleganza e comicità sapevano andare a braccetto.
Gli inizi di una carriera fuori dagli schemi
Guido Nicheli nasce a Bergamo il 24 luglio 1934.
Prima di diventare attore, lavora come rappresentante e uomo d’affari nel mondo della moda e della pubblicità.
Il suo stile elegante, la parlata brianzola e la naturale simpatia lo rendono un personaggio unico, tanto da attirare l’attenzione dei registi italiani negli anni Settanta.
È proprio grazie alla sua autenticità che entra nel mondo del cinema, portando sullo schermo un personaggio che diventerà iconico: il “cumenda”, il tipico imprenditore lombardo amante del lusso, del successo e delle belle donne.
Il successo con le commedie italiane
Guido Nicheli esordisce nel 1976 con il film Cattivi pensieri di Ugo Tognazzi, ma il grande successo arriva negli anni Ottanta.
Diventa un volto fisso delle commedie italiane più amate, da Sapore di mare a Yuppies – I giovani di successo, fino a Montecarlo Gran Casinò e Anni 90.
Il suo personaggio – tra un aperitivo in Costa Smeralda e una battuta in dialetto milanese – rappresenta un’epoca fatta di benessere, ironia e leggerezza.
Indimenticabili i suoi ruoli in Vacanze di Natale, Mia moglie è una strega e Abbronzatissimi, dove regala battute diventate cult come “Cortina? No, quest’anno Saint Moritz!”.
Il pubblico lo ama perché è autentico: Nicheli non interpreta un personaggio, lo è.
La televisione e il mito del “cumenda”
Negli anni Novanta, Guido Nicheli porta il suo inconfondibile stile anche in televisione.
Partecipa a serie di successo come I ragazzi della 3ª C e Cascina Vianello, diventando un volto familiare per tutte le generazioni.
Il suo personaggio, sempre impeccabile e un po’ snob, diventa simbolo di un’Italia spensierata, che guarda alla vita con ironia e leggerezza.
Con la sua voce roca e il sorriso elegante, Guido Nicheli conquista tutti, trasformandosi in un’icona della cultura pop italiana.
Un gentiluomo nella vita reale
Dietro l’immagine del “cumenda” si nascondeva un uomo gentile, riservato e ironico anche nella vita privata.
Chi lo conosceva lo descriveva come una persona di grande classe, sempre pronta a sdrammatizzare e a regalare un sorriso.
Nonostante il successo, rimase sempre legato alle sue origini e ai suoi amici di sempre, mantenendo quella genuinità che lo rese unico nel panorama del cinema italiano.
La morte e l’eredità di un mito
Guido Nicheli è morto il 28 ottobre 2007 a Desio, in provincia di Monza e Brianza, a 73 anni.
La notizia della sua scomparsa commosse il mondo dello spettacolo e i tantissimi fan che ancora oggi lo ricordano con affetto.
La sua figura continua a vivere nei film che hanno fatto la storia della commedia italiana, nelle battute che circolano ancora oggi sul web e nel cuore di chi ama quell’epoca dorata del cinema.
Guido Nicheli rimane il simbolo di un’Italia sorridente e ironica, dove eleganza e comicità sapevano andare a braccetto.


















































































