8 novembre: San Goffredo di Amiens.

Nome: San Goffredo di Amiens
Titolo: Vescovo
Nascita: 1066, Moulincourt, Francia
Morte: 8 novembre 1115, Soissons, Francia
Ricorrenza: 8 novembre
Il vescovo che sceglie la povertà e la giustizia
San Goffredo di Amiens nasce a Moulincourt, nella regione della Champagne, nel 1066. Cresce in un’epoca segnata da forti contrasti tra ricchezza e miseria, tra potere e fede. Fin da giovane mostra una profonda inclinazione alla vita religiosa e, dopo essere stato educato nel monastero di Mont-Saint-Quentin, viene ordinato sacerdote. La sua umiltà e la sua rettitudine attirano l’attenzione dei superiori, che lo nominano abate del monastero di Nogent.
Goffredo conduce una vita austera, improntata alla preghiera, al lavoro e alla carità. Nonostante il suo desiderio di solitudine, la Chiesa lo chiama a un compito più grande: nel 1104 viene nominato vescovo di Amiens. Accetta con riluttanza, consapevole delle responsabilità e delle difficoltà del ruolo, ma lo fa per obbedienza e spirito di servizio.
Un riformatore fermo e misericordioso
Come vescovo, San Goffredo si impegna con determinazione nella riforma morale e spirituale del clero e del popolo. Condanna la simonia, promuove la disciplina ecclesiastica e difende i poveri dagli abusi dei potenti. Il suo stile di vita resta semplice: rinuncia ai privilegi, distribuisce ai bisognosi i beni della diocesi e vive secondo il Vangelo.
La sua fermezza nel perseguire la giustizia gli attira nemici e incomprensioni, ma Goffredo continua a servire con coraggio. Quando le lotte interne e le tensioni politiche diventano insostenibili, si ritira temporaneamente nell’abbazia di Grande Chartreuse per ritrovare la pace dello spirito. Tuttavia, l’amore per la sua diocesi lo riporta ad Amiens, dove continua la missione fino agli ultimi giorni.
La morte e il culto
San Goffredo muore l’8 novembre 1115 a Soissons, mentre si trova in visita al monastero di San Crescenzio.
La sua tomba diventa presto meta di pellegrinaggi, e numerosi miracoli vengono attribuiti alla sua intercessione.
La Chiesa lo venera come modello di vescovo giusto, umile e coraggioso, capace di unire la contemplazione all’azione pastorale.
Nome: San Goffredo di Amiens
Titolo: Vescovo
Nascita: 1066, Moulincourt, Francia
Morte: 8 novembre 1115, Soissons, Francia
Ricorrenza: 8 novembre
Il vescovo che sceglie la povertà e la giustizia
San Goffredo di Amiens nasce a Moulincourt, nella regione della Champagne, nel 1066. Cresce in un’epoca segnata da forti contrasti tra ricchezza e miseria, tra potere e fede. Fin da giovane mostra una profonda inclinazione alla vita religiosa e, dopo essere stato educato nel monastero di Mont-Saint-Quentin, viene ordinato sacerdote. La sua umiltà e la sua rettitudine attirano l’attenzione dei superiori, che lo nominano abate del monastero di Nogent.
Goffredo conduce una vita austera, improntata alla preghiera, al lavoro e alla carità. Nonostante il suo desiderio di solitudine, la Chiesa lo chiama a un compito più grande: nel 1104 viene nominato vescovo di Amiens. Accetta con riluttanza, consapevole delle responsabilità e delle difficoltà del ruolo, ma lo fa per obbedienza e spirito di servizio.
Un riformatore fermo e misericordioso
Come vescovo, San Goffredo si impegna con determinazione nella riforma morale e spirituale del clero e del popolo. Condanna la simonia, promuove la disciplina ecclesiastica e difende i poveri dagli abusi dei potenti. Il suo stile di vita resta semplice: rinuncia ai privilegi, distribuisce ai bisognosi i beni della diocesi e vive secondo il Vangelo.
La sua fermezza nel perseguire la giustizia gli attira nemici e incomprensioni, ma Goffredo continua a servire con coraggio. Quando le lotte interne e le tensioni politiche diventano insostenibili, si ritira temporaneamente nell’abbazia di Grande Chartreuse per ritrovare la pace dello spirito. Tuttavia, l’amore per la sua diocesi lo riporta ad Amiens, dove continua la missione fino agli ultimi giorni.
La morte e il culto
San Goffredo muore l’8 novembre 1115 a Soissons, mentre si trova in visita al monastero di San Crescenzio.
La sua tomba diventa presto meta di pellegrinaggi, e numerosi miracoli vengono attribuiti alla sua intercessione.
La Chiesa lo venera come modello di vescovo giusto, umile e coraggioso, capace di unire la contemplazione all’azione pastorale.


















































































