Il Santo del giorno 10 luglio: Sante Rufina e Seconda.

Nome: Sante Rufina e Seconda
Titolo: Martiri di Roma
Ricorrenza: 10 luglio
Rufina e Seconda vivono a Roma nel III secolo, durante l’impero di Valeriano.
Sono sorelle, cresciute in una famiglia cristiana, e promesse spose a due giovani che, sotto la pressione delle persecuzioni, rinnegano la fede.
Le due ragazze invece resistono.
Rifiutano ogni compromesso con l’autorità pagana e dichiarano apertamente la loro appartenenza a Cristo.
L’imperatore Valeriano avvia una nuova ondata di persecuzioni contro i cristiani.
In questo clima di terrore, Rufina e Seconda vengono denunciate e arrestate per la loro fede.
Nonostante le minacce, non si piegano.
Rimangono salde nel loro credo, diventando così un esempio luminoso di coraggio e coerenza.
Il processo e il martirio
Dopo l’arresto, le autorità sottopongono le sorelle a un duro interrogatorio.
I giudici tentano di convincerle a sacrificare agli dei, ma ogni tentativo fallisce.
Vengono allora condannate alla tortura.
Secondo la tradizione, vengono battute con verghe, incatenate e infine decapitate fuori dalle mura di Roma, lungo la via Cornelia.
Il loro martirio avviene intorno all’anno 257.
Il luogo dell’esecuzione diventa subito oggetto di venerazione.
Nei secoli successivi, in quel punto sorge una basilica a loro dedicata, testimonianza del culto che si sviluppa fin dai primi tempi del cristianesimo.
Il culto e la memoria
La devozione a Sante Rufina e Seconda si diffonde rapidamente.
Le due martiri diventano simbolo della fedeltà alla fede in tempi di persecuzione.
Il loro culto si radica soprattutto a Roma, dove vengono venerate come protettrici della città.
Le reliquie vengono traslate in varie chiese, tra cui la basilica dei Santi Giovanni e Paolo e San Pietro in Vincoli.
Nel Medioevo, il nome di Rufina viene anche legato alla città laziale di Santa Rufina, oggi parte di Città di Castello.
Numerose località italiane e spagnole celebrano la loro memoria con feste religiose e processioni.
Nome: Sante Rufina e Seconda
Titolo: Martiri di Roma
Ricorrenza: 10 luglio
Rufina e Seconda vivono a Roma nel III secolo, durante l’impero di Valeriano.
Sono sorelle, cresciute in una famiglia cristiana, e promesse spose a due giovani che, sotto la pressione delle persecuzioni, rinnegano la fede.
Le due ragazze invece resistono.
Rifiutano ogni compromesso con l’autorità pagana e dichiarano apertamente la loro appartenenza a Cristo.
L’imperatore Valeriano avvia una nuova ondata di persecuzioni contro i cristiani.
In questo clima di terrore, Rufina e Seconda vengono denunciate e arrestate per la loro fede.
Nonostante le minacce, non si piegano.
Rimangono salde nel loro credo, diventando così un esempio luminoso di coraggio e coerenza.
Il processo e il martirio
Dopo l’arresto, le autorità sottopongono le sorelle a un duro interrogatorio.
I giudici tentano di convincerle a sacrificare agli dei, ma ogni tentativo fallisce.
Vengono allora condannate alla tortura.
Secondo la tradizione, vengono battute con verghe, incatenate e infine decapitate fuori dalle mura di Roma, lungo la via Cornelia.
Il loro martirio avviene intorno all’anno 257.
Il luogo dell’esecuzione diventa subito oggetto di venerazione.
Nei secoli successivi, in quel punto sorge una basilica a loro dedicata, testimonianza del culto che si sviluppa fin dai primi tempi del cristianesimo.
Il culto e la memoria
La devozione a Sante Rufina e Seconda si diffonde rapidamente.
Le due martiri diventano simbolo della fedeltà alla fede in tempi di persecuzione.
Il loro culto si radica soprattutto a Roma, dove vengono venerate come protettrici della città.
Le reliquie vengono traslate in varie chiese, tra cui la basilica dei Santi Giovanni e Paolo e San Pietro in Vincoli.
Nel Medioevo, il nome di Rufina viene anche legato alla città laziale di Santa Rufina, oggi parte di Città di Castello.
Numerose località italiane e spagnole celebrano la loro memoria con feste religiose e processioni.


















































































