Atletica. Addio a Irena Szewinska, regina della velocità polacca con 7 medaglie olimpiche.

L’atletica piange la scomparsa di Irena Szewinska, la più grande atleta polacca della storia. Nata a San Pietroburgo, nel 1946, da padre polacco e madre di origini ucraine, la Szewinska vanta sette medaglie olimpiche tra il 1964 e il 1988. In gara tra Tokyo 1964 e Mosca 1980, vinse sette medaglie a cinque cerchi (tre ori, due argenti e due bronzi) in cinque specialità. La Szewinska vinse le sue prime medaglie olimpiche nel 1964, a Tokyo: oro nella 4×100 e argento sia nei 200 che nel salto in lungo. Nel 1968, in Messico, conquistò l’oro nei 200 e il bronzo nei 100. Quattro anni dopo, a Monaco, ottenne il bronzo nei 200, mentre nelle Olimpiadi del 1976, a Montreal, trionfò nei 400. È stata anche l’unica nella storia della disciplina (uomini compresi) capace di detenere i record del mondo di 100, 200 e 400. Nel corso della carriera, tra il 1965 e il 1976, ne totalizzò dieci. Nel suo palmares anche cinque titoli europei. Szewinska era membro del comitato olimpico internazionale dal 1998.
L’atletica piange la scomparsa di Irena Szewinska, la più grande atleta polacca della storia. Nata a San Pietroburgo, nel 1946, da padre polacco e madre di origini ucraine, la Szewinska vanta sette medaglie olimpiche tra il 1964 e il 1988. In gara tra Tokyo 1964 e Mosca 1980, vinse sette medaglie a cinque cerchi (tre ori, due argenti e due bronzi) in cinque specialità. La Szewinska vinse le sue prime medaglie olimpiche nel 1964, a Tokyo: oro nella 4×100 e argento sia nei 200 che nel salto in lungo. Nel 1968, in Messico, conquistò l’oro nei 200 e il bronzo nei 100. Quattro anni dopo, a Monaco, ottenne il bronzo nei 200, mentre nelle Olimpiadi del 1976, a Montreal, trionfò nei 400. È stata anche l’unica nella storia della disciplina (uomini compresi) capace di detenere i record del mondo di 100, 200 e 400. Nel corso della carriera, tra il 1965 e il 1976, ne totalizzò dieci. Nel suo palmares anche cinque titoli europei. Szewinska era membro del comitato olimpico internazionale dal 1998.


















































































