Il Santo del giorno 14 luglio: San Camillo de Lellis.

Nome: San Camillo de Lellis
Titolo: Sacerdote
Nascita: 25 maggio 1550, Bucchianico, Chieti
Morte: 14 luglio 1614, Roma
Ricorrenza: 14 luglio
Camillo de Lellis nasce a Bucchianico, in Abruzzo, da una famiglia nobile ma impoverita.
Fin da giovane vive una vita turbolenta, segnata dal vizio del gioco e dalla carriera militare.
Arruolatosi nell’esercito veneziano, combatte contro i Turchi, ma una piaga alla gamba lo costringe a congedarsi.
La ferita, che non guarirà mai del tutto, lo porta più volte all’Ospedale di San Giacomo degli Incurabili a Roma.
Qui, osservando la trascuratezza con cui vengono trattati i malati, Camillo inizia a maturare una nuova visione della vita.
La vocazione e la nascita dei Camilliani
Toccato dalla sofferenza altrui, decide di dedicarsi completamente all’assistenza dei malati.
Entra al servizio dell’ospedale e nel 1582, all’età di 32 anni, riceve gli ordini sacri.
Fondando l’Ordine dei Chierici Regolari Ministri degli Infermi, conosciuti come Camilliani, introduce un nuovo modello di carità.
I suoi religiosi non si limitano ad assistere i malati, ma lo fanno con dedizione assoluta, come madri con i propri figli.
Camillo sceglie come simbolo una croce rossa, diventata nel tempo emblema universale dell’assistenza sanitaria.
Apostolo della carità in tempo di peste e guerra
Durante le pestilenze che colpiscono Roma, Napoli e Milano, Camillo guida i suoi religiosi tra i malati, mettendo a rischio la propria vita.
Assiste i feriti sui campi di battaglia e nei lazzaretti, dimostrando che la compassione può essere più forte della paura.
La sua opera attira l’attenzione di papi e autorità civili, che ne ammirano il coraggio e la dedizione.
Nel 1591, papa Gregorio XIV riconosce ufficialmente l’Ordine dei Camilliani.
La morte di San Camillo de Lellis
San Camillo de Lellis muore a Roma il 14 luglio 1614, dopo aver vissuto per anni con la piaga mai rimarginata.
Fino all’ultimo continua a confortare i malati e i suoi confratelli.
Viene canonizzato nel 1746 da papa Benedetto XIV.
Nel 1886 Leone XIII lo proclama patrono degli ammalati e degli operatori sanitari.
Nome: San Camillo de Lellis
Titolo: Sacerdote
Nascita: 25 maggio 1550, Bucchianico, Chieti
Morte: 14 luglio 1614, Roma
Ricorrenza: 14 luglio
Camillo de Lellis nasce a Bucchianico, in Abruzzo, da una famiglia nobile ma impoverita.
Fin da giovane vive una vita turbolenta, segnata dal vizio del gioco e dalla carriera militare.
Arruolatosi nell’esercito veneziano, combatte contro i Turchi, ma una piaga alla gamba lo costringe a congedarsi.
La ferita, che non guarirà mai del tutto, lo porta più volte all’Ospedale di San Giacomo degli Incurabili a Roma.
Qui, osservando la trascuratezza con cui vengono trattati i malati, Camillo inizia a maturare una nuova visione della vita.
La vocazione e la nascita dei Camilliani
Toccato dalla sofferenza altrui, decide di dedicarsi completamente all’assistenza dei malati.
Entra al servizio dell’ospedale e nel 1582, all’età di 32 anni, riceve gli ordini sacri.
Fondando l’Ordine dei Chierici Regolari Ministri degli Infermi, conosciuti come Camilliani, introduce un nuovo modello di carità.
I suoi religiosi non si limitano ad assistere i malati, ma lo fanno con dedizione assoluta, come madri con i propri figli.
Camillo sceglie come simbolo una croce rossa, diventata nel tempo emblema universale dell’assistenza sanitaria.
Apostolo della carità in tempo di peste e guerra
Durante le pestilenze che colpiscono Roma, Napoli e Milano, Camillo guida i suoi religiosi tra i malati, mettendo a rischio la propria vita.
Assiste i feriti sui campi di battaglia e nei lazzaretti, dimostrando che la compassione può essere più forte della paura.
La sua opera attira l’attenzione di papi e autorità civili, che ne ammirano il coraggio e la dedizione.
Nel 1591, papa Gregorio XIV riconosce ufficialmente l’Ordine dei Camilliani.
La morte di San Camillo de Lellis
San Camillo de Lellis muore a Roma il 14 luglio 1614, dopo aver vissuto per anni con la piaga mai rimarginata.
Fino all’ultimo continua a confortare i malati e i suoi confratelli.
Viene canonizzato nel 1746 da papa Benedetto XIV.
Nel 1886 Leone XIII lo proclama patrono degli ammalati e degli operatori sanitari.


















































































