Il Santo del giorno 20 luglio: Sant’Apollinare di Ravenna.
Nome: Sant’Apollinare di Ravenna
Titolo: Vescovo e martire
Nascita: I secolo, Antiochia di Siria
Morte: 70 d.C., Ravenna
Ricorrenza: 20 luglio
Sant’Apollinare di Ravenna nasce ad Antiochia di Siria, in un contesto culturale vivace e fortemente ellenistico.
Secondo la tradizione, è discepolo diretto dell’apostolo Pietro, che lo invia in Italia per annunciare il Vangelo.
Raggiunge Ravenna, allora un porto strategico dell’Impero Romano, e diventa il primo vescovo della città.
Apollinare predica con forza la fede cristiana.
Opera guarigioni, converte pagani, affronta persecuzioni.
La sua parola infiamma i cuori e attira l’attenzione delle autorità romane, ostili al nascente cristianesimo.
Subisce più volte violenze, esili e torture, ma non rinuncia alla missione.
Vescovo, evangelizzatore, martire
La figura di Apollinare si impone come punto di riferimento per la prima comunità cristiana ravennate.
Vive con semplicità, condivide la vita dei fedeli, organizza liturgie e annuncia la speranza anche in mezzo alle difficoltà.
Con il suo esempio, consolida le fondamenta della Chiesa in Italia settentrionale.
La sua vita si intreccia con le tensioni religiose del tempo.
Gli atti del suo martirio raccontano di un uomo perseguitato per la fede, ferito a più riprese e infine ucciso nei pressi di Classe, poco lontano da Ravenna.
Secondo la tradizione, Apollinare muore intorno all’anno 70, dopo aver profetizzato che la sua comunità avrebbe resistito alle persecuzioni.
Il culto e la basilica di Sant’Apollinare
Nel tempo, il culto di Apollinare si diffonde ben oltre Ravenna.
Già nei secoli successivi, viene considerato patrono e protettore della città.
L’imperatore Teodorico fa erigere la splendida basilica di Sant’Apollinare in Classe, capolavoro dell’arte paleocristiana, dove il santo viene venerato come esempio di pastore fedele e martire.
I mosaici della basilica ne conservano il volto idealizzato, tra pecore e paesaggi simbolici, rendendo visibile l’eredità spirituale del vescovo martire.
Nome: Sant’Apollinare di Ravenna
Titolo: Vescovo e martire
Nascita: I secolo, Antiochia di Siria
Morte: 70 d.C., Ravenna
Ricorrenza: 20 luglio
Sant’Apollinare di Ravenna nasce ad Antiochia di Siria, in un contesto culturale vivace e fortemente ellenistico.
Secondo la tradizione, è discepolo diretto dell’apostolo Pietro, che lo invia in Italia per annunciare il Vangelo.
Raggiunge Ravenna, allora un porto strategico dell’Impero Romano, e diventa il primo vescovo della città.
Apollinare predica con forza la fede cristiana.
Opera guarigioni, converte pagani, affronta persecuzioni.
La sua parola infiamma i cuori e attira l’attenzione delle autorità romane, ostili al nascente cristianesimo.
Subisce più volte violenze, esili e torture, ma non rinuncia alla missione.
Vescovo, evangelizzatore, martire
La figura di Apollinare si impone come punto di riferimento per la prima comunità cristiana ravennate.
Vive con semplicità, condivide la vita dei fedeli, organizza liturgie e annuncia la speranza anche in mezzo alle difficoltà.
Con il suo esempio, consolida le fondamenta della Chiesa in Italia settentrionale.
La sua vita si intreccia con le tensioni religiose del tempo.
Gli atti del suo martirio raccontano di un uomo perseguitato per la fede, ferito a più riprese e infine ucciso nei pressi di Classe, poco lontano da Ravenna.
Secondo la tradizione, Apollinare muore intorno all’anno 70, dopo aver profetizzato che la sua comunità avrebbe resistito alle persecuzioni.
Il culto e la basilica di Sant’Apollinare
Nel tempo, il culto di Apollinare si diffonde ben oltre Ravenna.
Già nei secoli successivi, viene considerato patrono e protettore della città.
L’imperatore Teodorico fa erigere la splendida basilica di Sant’Apollinare in Classe, capolavoro dell’arte paleocristiana, dove il santo viene venerato come esempio di pastore fedele e martire.
I mosaici della basilica ne conservano il volto idealizzato, tra pecore e paesaggi simbolici, rendendo visibile l’eredità spirituale del vescovo martire.
