Villabate (PA), oltre 200 salme non tumulate.

Villabate (PA), emergenza al cimitero: oltre 200 salme non tumulate e struttura chiusa per rischio sanitario.
La decisione del sindaco dopo il sopralluogo della polizia municipale
Il cimitero di Villabate, piccola cittadina in provincia di Palermo, è stato chiuso al pubblico a causa di una grave emergenza igienico-sanitaria.
L’ordinanza, firmata il 22 agosto dal sindaco Gaetano Di Chiara, prevede l’accesso esclusivamente al personale autorizzato e agli operatori funebri, che potranno entrare solo indossando dispositivi di protezione individuale.
La misura è arrivata dopo il sopralluogo del comandante della polizia municipale Giuseppe Tuzzolino, che ha constatato la presenza di oltre 220 salme non tumulate o sistemate provvisoriamente in cappelle gentilizie e nella camera mortuaria.
Il caldo torrido degli ultimi giorni ha aggravato la situazione, causando la fuoriuscita di liquidi dai feretri, con conseguente pericolo per la salute pubblica.
Una crisi strutturale e finanziaria
Nell’ordinanza, il sindaco Di Chiara ha sottolineato come la mancanza di loculi disponibili abbia reso impossibile una gestione ordinata delle sepolture.
A ciò si aggiunge la difficoltà economica del Comune, che – come dichiarato dal ragioniere generale – non riesce più a sostenere i costi sempre più frequenti di sanificazioni straordinarie e ricofanatura delle bare.
Secondo il primo cittadino, “non è possibile garantire la salubrità del cimitero comunale né per i dipendenti né per i familiari dei defunti”.
Le polemiche dei cittadini e lo scontro politico
La chiusura del camposanto ha provocato forti proteste tra i cittadini di Villabate, molti dei quali lamentano disagi e ritardi nei funerali.
Attorno al cimitero, inoltre, si è acceso anche un conflitto politico: il piano triennale delle opere pubbliche, che includeva i lavori di ampliamento e adeguamento della struttura, non è stato approvato, bloccando di fatto ogni possibile soluzione immediata.
In attesa dei lavori di ampliamento
Il cimitero resterà chiuso “fino al completamento dei lavori di ampliamento e al superamento delle criticità igienico-sanitarie”.
Fino ad allora, il Comune si troverà costretto a gestire l’emergenza con misure temporanee, tra cui la tumulazione provvisoria e l’uso delle cappelle gentilizie requisite.
Villabate (PA), emergenza al cimitero: oltre 200 salme non tumulate e struttura chiusa per rischio sanitario.
La decisione del sindaco dopo il sopralluogo della polizia municipale
Il cimitero di Villabate, piccola cittadina in provincia di Palermo, è stato chiuso al pubblico a causa di una grave emergenza igienico-sanitaria.
L’ordinanza, firmata il 22 agosto dal sindaco Gaetano Di Chiara, prevede l’accesso esclusivamente al personale autorizzato e agli operatori funebri, che potranno entrare solo indossando dispositivi di protezione individuale.
La misura è arrivata dopo il sopralluogo del comandante della polizia municipale Giuseppe Tuzzolino, che ha constatato la presenza di oltre 220 salme non tumulate o sistemate provvisoriamente in cappelle gentilizie e nella camera mortuaria.
Il caldo torrido degli ultimi giorni ha aggravato la situazione, causando la fuoriuscita di liquidi dai feretri, con conseguente pericolo per la salute pubblica.
Una crisi strutturale e finanziaria
Nell’ordinanza, il sindaco Di Chiara ha sottolineato come la mancanza di loculi disponibili abbia reso impossibile una gestione ordinata delle sepolture.
A ciò si aggiunge la difficoltà economica del Comune, che – come dichiarato dal ragioniere generale – non riesce più a sostenere i costi sempre più frequenti di sanificazioni straordinarie e ricofanatura delle bare.
Secondo il primo cittadino, “non è possibile garantire la salubrità del cimitero comunale né per i dipendenti né per i familiari dei defunti”.
Le polemiche dei cittadini e lo scontro politico
La chiusura del camposanto ha provocato forti proteste tra i cittadini di Villabate, molti dei quali lamentano disagi e ritardi nei funerali.
Attorno al cimitero, inoltre, si è acceso anche un conflitto politico: il piano triennale delle opere pubbliche, che includeva i lavori di ampliamento e adeguamento della struttura, non è stato approvato, bloccando di fatto ogni possibile soluzione immediata.
In attesa dei lavori di ampliamento
Il cimitero resterà chiuso “fino al completamento dei lavori di ampliamento e al superamento delle criticità igienico-sanitarie”.
Fino ad allora, il Comune si troverà costretto a gestire l’emergenza con misure temporanee, tra cui la tumulazione provvisoria e l’uso delle cappelle gentilizie requisite.


















































































