1° agosto 1903. Muore Calamity Jane, eroina del Far West.
Una vita ai margini, tra frontiera e leggenda
Calamity Jane percorre la frontiera americana come una creatura indomita, metà storia e metà invenzione.
Il suo nome anagrafico è Martha Jane Cannary, e nasce nel Missouri nel 1852, in un’America che ancora si espande a cavallo e fucile.
Dopo la morte dei genitori, si sposta verso il West, tra miniere, accampamenti e fortini militari, guadagnandosi da vivere come cuoca, lavandaia e guida.
Calamity Jane, tra realtà e mito
Calamity Jane si veste da uomo, beve come un uomo, spara come un uomo.
Ma la sua fama non si ferma alla trasgressione dei ruoli di genere.
Si lega alla storia del leggendario Wild Bill Hickok, di cui si dice innamorata, e combatte contro i nativi americani come guida per l’esercito statunitense.
Anche se molte delle sue gesta sono probabilmente romanzate, la sua autobiografia — scritta nel 1896 e piena di aneddoti drammatici — alimenta la sua immagine di eroina coraggiosa e spregiudicata.
La vita di Calamity Jane attraversa anche i palcoscenici del Wild West Show, dove racconta le sue imprese al pubblico, trasformandosi in attrazione vivente.
Con il tempo, però, la sua figura cambia: l’avventuriera lascia il posto a una donna segnata dall’alcol, dalla povertà e da una solitudine che si fa sempre più visibile nei suoi ultimi anni.
La morte e l’ultimo desiderio
Calamity Jane muore il 1° agosto 1903 a Terry, nel South Dakota a 51 anni.
Il suo corpo viene trasportato a Deadwood e sepolto accanto a Wild Bill Hickok, secondo una volontà espressa o, più probabilmente, costruita a posteriori per alimentare la leggenda romantica della coppia.
La sua tomba diventa meta per appassionati del West e curiosi di ogni tempo.
Oggi, Calamity Jane continua a evocare il fascino ruvido di un’epoca dove la legge era una questione personale, e dove una donna come lei riusciva a lasciare un’impronta profonda proprio per la sua disobbedienza.
Un simbolo non solo del Far West, ma anche di un femminile scomodo, ribelle e necessario.
Una vita ai margini, tra frontiera e leggenda
Calamity Jane percorre la frontiera americana come una creatura indomita, metà storia e metà invenzione.
Il suo nome anagrafico è Martha Jane Cannary, e nasce nel Missouri nel 1852, in un’America che ancora si espande a cavallo e fucile.
Dopo la morte dei genitori, si sposta verso il West, tra miniere, accampamenti e fortini militari, guadagnandosi da vivere come cuoca, lavandaia e guida.
Calamity Jane, tra realtà e mito
Calamity Jane si veste da uomo, beve come un uomo, spara come un uomo.
Ma la sua fama non si ferma alla trasgressione dei ruoli di genere.
Si lega alla storia del leggendario Wild Bill Hickok, di cui si dice innamorata, e combatte contro i nativi americani come guida per l’esercito statunitense.
Anche se molte delle sue gesta sono probabilmente romanzate, la sua autobiografia — scritta nel 1896 e piena di aneddoti drammatici — alimenta la sua immagine di eroina coraggiosa e spregiudicata.
La vita di Calamity Jane attraversa anche i palcoscenici del Wild West Show, dove racconta le sue imprese al pubblico, trasformandosi in attrazione vivente.
Con il tempo, però, la sua figura cambia: l’avventuriera lascia il posto a una donna segnata dall’alcol, dalla povertà e da una solitudine che si fa sempre più visibile nei suoi ultimi anni.
La morte e l’ultimo desiderio
Calamity Jane muore il 1° agosto 1903 a Terry, nel South Dakota a 51 anni.
Il suo corpo viene trasportato a Deadwood e sepolto accanto a Wild Bill Hickok, secondo una volontà espressa o, più probabilmente, costruita a posteriori per alimentare la leggenda romantica della coppia.
La sua tomba diventa meta per appassionati del West e curiosi di ogni tempo.
Oggi, Calamity Jane continua a evocare il fascino ruvido di un’epoca dove la legge era una questione personale, e dove una donna come lei riusciva a lasciare un’impronta profonda proprio per la sua disobbedienza.
Un simbolo non solo del Far West, ma anche di un femminile scomodo, ribelle e necessario.
