14 novembre 1831. Muore il filosofo Friedrich Hegel.

Gli anni della formazione e le prime opere
Georg Wilhelm Friedrich Hegel nasce il 27 agosto 1770 a Stoccarda, nel Württemberg.
Cresce in un ambiente colto e riceve un’educazione rigorosa che lo conduce a studiare teologia e filosofia all’Università di Tubinga, dove stringe amicizia con Schelling e Hölderlin.
In quegli anni comincia a maturare una riflessione autonoma sul rapporto tra ragione, libertà e storia, ponendo le basi del suo futuro sistema.
Dopo un periodo di insegnamento e di riflessione privata, Hegel pubblica nel 1807 la Fenomenologia dello spirito, opera cardine che rappresenta il viaggio della coscienza verso la piena consapevolezza di sé.
Da questo momento la sua fama si diffonde rapidamente, e la sua voce diventa una delle più autorevoli del pensiero europeo.
L’idealismo assoluto e la filosofia della storia
Trasferitosi a Jena, Hegel elabora la visione dell’idealismo assoluto, secondo cui la realtà è manifestazione razionale dello Spirito che si realizza nel tempo attraverso il conflitto e la mediazione delle opposizioni.
La sua filosofia non è statica: tutto è movimento, divenire, dialettica tra tesi, antitesi e sintesi.
Con quest’impianto, Hegel spiega il mondo come processo storico e logico insieme.
Le sue lezioni a Berlino, dove insegna dal 1818, attraggono studenti da tutta Europa.
Opere come la Scienza della logica, l’Enciclopedia delle scienze filosofiche e i Lineamenti di filosofia del diritto consolidano la sua influenza e pongono le basi del pensiero moderno, ispirando correnti diverse, dal marxismo all’esistenzialismo.
La morte e l’eredità filosofica
Friedrich Hegel muore a Berlino il 14 novembre 1831, probabilmente a causa del colera che colpisce la città. La sua scomparsa scuote il mondo accademico tedesco: è sepolto nel cimitero di Dorotheenstadt, accanto a Fichte, in un simbolico incontro tra due grandi figure dell’idealismo.
Gli anni della formazione e le prime opere
Georg Wilhelm Friedrich Hegel nasce il 27 agosto 1770 a Stoccarda, nel Württemberg.
Cresce in un ambiente colto e riceve un’educazione rigorosa che lo conduce a studiare teologia e filosofia all’Università di Tubinga, dove stringe amicizia con Schelling e Hölderlin.
In quegli anni comincia a maturare una riflessione autonoma sul rapporto tra ragione, libertà e storia, ponendo le basi del suo futuro sistema.
Dopo un periodo di insegnamento e di riflessione privata, Hegel pubblica nel 1807 la Fenomenologia dello spirito, opera cardine che rappresenta il viaggio della coscienza verso la piena consapevolezza di sé.
Da questo momento la sua fama si diffonde rapidamente, e la sua voce diventa una delle più autorevoli del pensiero europeo.
L’idealismo assoluto e la filosofia della storia
Trasferitosi a Jena, Hegel elabora la visione dell’idealismo assoluto, secondo cui la realtà è manifestazione razionale dello Spirito che si realizza nel tempo attraverso il conflitto e la mediazione delle opposizioni.
La sua filosofia non è statica: tutto è movimento, divenire, dialettica tra tesi, antitesi e sintesi.
Con quest’impianto, Hegel spiega il mondo come processo storico e logico insieme.
Le sue lezioni a Berlino, dove insegna dal 1818, attraggono studenti da tutta Europa.
Opere come la Scienza della logica, l’Enciclopedia delle scienze filosofiche e i Lineamenti di filosofia del diritto consolidano la sua influenza e pongono le basi del pensiero moderno, ispirando correnti diverse, dal marxismo all’esistenzialismo.
La morte e l’eredità filosofica
Friedrich Hegel muore a Berlino il 14 novembre 1831, probabilmente a causa del colera che colpisce la città. La sua scomparsa scuote il mondo accademico tedesco: è sepolto nel cimitero di Dorotheenstadt, accanto a Fichte, in un simbolico incontro tra due grandi figure dell’idealismo.


















































































