17 novembre 1917. Muore Auguste Rodin, genio della forma e del corpo.

Le origini di un genio
Auguste Rodin nasce a Parigi il 12 novembre 1840 in una famiglia modesta.
Fin da giovane si avvicina al disegno e alla modellazione, ma il suo talento incontra presto ostacoli: l’École des Beaux-Arts lo respinge più volte.
Nonostante questo, Rodin continua a scolpire, osservando la realtà con un’attenzione quasi ossessiva per la luce e il movimento.
La sua formazione avviene fuori dalle accademie, nelle botteghe e nei cantieri dove impara il linguaggio concreto dei materiali.
L’affermazione e lo scandalo
Il riconoscimento arriva nel 1877 con “L’Età del bronzo”, una scultura talmente realistica da essere accusata di essere un calco dal vivo. Da quel momento, la fama di Rodin cresce insieme alla sua audacia artistica.
La figura umana diventa per lui il centro di una ricerca che fonde emozione e fisicità, abbandonando l’idealizzazione classica.
Opere come Il Pensatore, Il Bacio e I Borghesi di Calais mostrano corpi che respirano, soffrono, amano: la materia si anima e la scultura si fa carne.
L’eredità artistica
Rodin introduce una visione nuova della scultura, libera dalle regole accademiche e capace di catturare l’incompiuto come parte dell’opera stessa.
Il suo atelier diventa un punto di riferimento per giovani artisti e scultori, tra cui Camille Claudel, sua allieva e musa.
Le loro opere dialogano in un intreccio di passione e dolore che lascia tracce profonde nella storia dell’arte.
La morte e l’ultimo riposo
Auguste Rodin muore a Meudon, vicino Parigi, il 17 novembre 1917, a 77 anni.
È sepolto nel giardino della sua villa, accanto alla moglie Rose Beuret, sotto la statua de Il Pensatore, che veglia sul loro sonno eterno.
La casa di Meudon diventa poi il Musée Rodin, dove la pietra continua a raccontare l’anima inquieta e visionaria del suo autore.
Le origini di un genio
Auguste Rodin nasce a Parigi il 12 novembre 1840 in una famiglia modesta.
Fin da giovane si avvicina al disegno e alla modellazione, ma il suo talento incontra presto ostacoli: l’École des Beaux-Arts lo respinge più volte.
Nonostante questo, Rodin continua a scolpire, osservando la realtà con un’attenzione quasi ossessiva per la luce e il movimento.
La sua formazione avviene fuori dalle accademie, nelle botteghe e nei cantieri dove impara il linguaggio concreto dei materiali.
L’affermazione e lo scandalo
Il riconoscimento arriva nel 1877 con “L’Età del bronzo”, una scultura talmente realistica da essere accusata di essere un calco dal vivo. Da quel momento, la fama di Rodin cresce insieme alla sua audacia artistica.
La figura umana diventa per lui il centro di una ricerca che fonde emozione e fisicità, abbandonando l’idealizzazione classica.
Opere come Il Pensatore, Il Bacio e I Borghesi di Calais mostrano corpi che respirano, soffrono, amano: la materia si anima e la scultura si fa carne.
L’eredità artistica
Rodin introduce una visione nuova della scultura, libera dalle regole accademiche e capace di catturare l’incompiuto come parte dell’opera stessa.
Il suo atelier diventa un punto di riferimento per giovani artisti e scultori, tra cui Camille Claudel, sua allieva e musa.
Le loro opere dialogano in un intreccio di passione e dolore che lascia tracce profonde nella storia dell’arte.
La morte e l’ultimo riposo
Auguste Rodin muore a Meudon, vicino Parigi, il 17 novembre 1917, a 77 anni.
È sepolto nel giardino della sua villa, accanto alla moglie Rose Beuret, sotto la statua de Il Pensatore, che veglia sul loro sonno eterno.
La casa di Meudon diventa poi il Musée Rodin, dove la pietra continua a raccontare l’anima inquieta e visionaria del suo autore.


















































































