21 ottobre 2014. Muore Lilli Carati, bellezza inquieta del cinema.

Dalla passerella al grande schermo
Lilli Carati nasce a Varese il 23 settembre 1956.
La sua bellezza naturale e lo sguardo intenso la portano presto a farsi notare nei concorsi di bellezza: nel 1974 conquista il titolo di seconda a Miss Italia e partecipa a Miss Universo.
Quel volto, capace di passare dalla dolcezza alla malinconia in un istante, apre le porte del cinema.
Negli anni Settanta interpreta commedie e film d’autore che mettono in luce una sensualità mai banale.
Tra i titoli più noti figurano La professoressa di scienze naturali, Avere vent’anni e La fine dell’innocenza.
Attraverso i suoi ruoli, Lilli Carati incarna lo spirito di una generazione sospesa tra ribellione e fragilità, restando impressa come una figura simbolo del cinema erotico e drammatico di quegli anni.
Un talento oltre gli stereotipi
Nonostante il successo, Lilli Carati rifiuta di essere ridotta a un’icona di bellezza.
Nei film di registi come Fernando Di Leo e Salvatore Samperi, affronta personaggi complessi, donne inquietate e coraggiose.
Negli anni Ottanta la sua carriera cambia direzione: compaiono le prime difficoltà personali, ma anche il desiderio di reinventarsi.
La sua partecipazione a produzioni più intime e indipendenti rivela una recitazione sincera, lontana dalle etichette commerciali che le erano state imposte.
La malattia e l’addio
Negli ultimi anni, Lilli Carati si ritira dalle scene.
Affronta una lunga malattia con riservatezza, circondata dall’affetto dei familiari.
Muore il 21 ottobre 2014 a Besano, in provincia di Varese, all’età di 58 anni.
Dalla passerella al grande schermo
Lilli Carati nasce a Varese il 23 settembre 1956.
La sua bellezza naturale e lo sguardo intenso la portano presto a farsi notare nei concorsi di bellezza: nel 1974 conquista il titolo di seconda a Miss Italia e partecipa a Miss Universo.
Quel volto, capace di passare dalla dolcezza alla malinconia in un istante, apre le porte del cinema.
Negli anni Settanta interpreta commedie e film d’autore che mettono in luce una sensualità mai banale.
Tra i titoli più noti figurano La professoressa di scienze naturali, Avere vent’anni e La fine dell’innocenza.
Attraverso i suoi ruoli, Lilli Carati incarna lo spirito di una generazione sospesa tra ribellione e fragilità, restando impressa come una figura simbolo del cinema erotico e drammatico di quegli anni.
Un talento oltre gli stereotipi
Nonostante il successo, Lilli Carati rifiuta di essere ridotta a un’icona di bellezza.
Nei film di registi come Fernando Di Leo e Salvatore Samperi, affronta personaggi complessi, donne inquietate e coraggiose.
Negli anni Ottanta la sua carriera cambia direzione: compaiono le prime difficoltà personali, ma anche il desiderio di reinventarsi.
La sua partecipazione a produzioni più intime e indipendenti rivela una recitazione sincera, lontana dalle etichette commerciali che le erano state imposte.
La malattia e l’addio
Negli ultimi anni, Lilli Carati si ritira dalle scene.
Affronta una lunga malattia con riservatezza, circondata dall’affetto dei familiari.
Muore il 21 ottobre 2014 a Besano, in provincia di Varese, all’età di 58 anni.


















































































