24 ottobre 1985. Muore Laszlo Biro, inventore della penna a sfera.

Dall’Ungheria a un’idea destinata a cambiare il mondo
Laszlo Biro nasce a Budapest il 29 settembre 1899.
È un uomo curioso, attratto da tutto ciò che semplifica la vita quotidiana.
Lavora come giornalista e, osservando il lento asciugarsi dell’inchiostro tipografico rispetto a quello delle penne stilografiche, intuisce la possibilità di creare uno strumento più pratico.
L’idea prende forma nel 1931, quando inizia a sperimentare un meccanismo capace di far scorrere un inchiostro più denso attraverso una piccola sfera d’acciaio.
Quel semplice dettaglio, la sfera che ruota, diventa il cuore della futura biro, un’invenzione destinata a diffondersi in ogni angolo del pianeta.
La nascita della penna a sfera
Con l’aiuto del fratello György, chimico, Biro perfeziona la formula dell’inchiostro e il meccanismo della punta.
Dopo aver brevettato il prototipo a Parigi nel 1938, fugge dalle persecuzioni antisemite e si rifugia in Argentina.
Qui, nel 1943, fonda la società Biro Pens of Argentina e ottiene il brevetto internazionale della penna a sfera.
Il successo è immediato: l’oggetto viene adottato dall’aeronautica britannica perché scrive a qualsiasi altitudine senza perdite d’inchiostro. In breve, la penna di Biro diventa sinonimo di praticità, accessibilità e progresso tecnologico.
Il suo nome stesso, “biro”, entra nel linguaggio comune, trasformandosi in un termine universale per indicare la penna a sfera.
Un’eredità che continua a scrivere
Laszlo Biro vive il resto della sua vita a Buenos Aires, dove continua a brevettare invenzioni di ogni genere: da lavatrici automatiche a trasmissioni meccaniche per auto. Tuttavia, è la sua penna a renderlo immortale.
Muore il 24 ottobre 1985, all’età di 86 anni, lasciando un segno indelebile nella storia della scrittura quotidiana.
In Argentina, il giorno della sua nascita, il 29 settembre, è celebrato come Día del Inventor, in onore del suo spirito creativo e della sua capacità di cambiare il mondo con un gesto tanto semplice quanto geniale: quello di scrivere.
Dall’Ungheria a un’idea destinata a cambiare il mondo
Laszlo Biro nasce a Budapest il 29 settembre 1899.
È un uomo curioso, attratto da tutto ciò che semplifica la vita quotidiana.
Lavora come giornalista e, osservando il lento asciugarsi dell’inchiostro tipografico rispetto a quello delle penne stilografiche, intuisce la possibilità di creare uno strumento più pratico.
L’idea prende forma nel 1931, quando inizia a sperimentare un meccanismo capace di far scorrere un inchiostro più denso attraverso una piccola sfera d’acciaio.
Quel semplice dettaglio, la sfera che ruota, diventa il cuore della futura biro, un’invenzione destinata a diffondersi in ogni angolo del pianeta.
La nascita della penna a sfera
Con l’aiuto del fratello György, chimico, Biro perfeziona la formula dell’inchiostro e il meccanismo della punta.
Dopo aver brevettato il prototipo a Parigi nel 1938, fugge dalle persecuzioni antisemite e si rifugia in Argentina.
Qui, nel 1943, fonda la società Biro Pens of Argentina e ottiene il brevetto internazionale della penna a sfera.
Il successo è immediato: l’oggetto viene adottato dall’aeronautica britannica perché scrive a qualsiasi altitudine senza perdite d’inchiostro. In breve, la penna di Biro diventa sinonimo di praticità, accessibilità e progresso tecnologico.
Il suo nome stesso, “biro”, entra nel linguaggio comune, trasformandosi in un termine universale per indicare la penna a sfera.
Un’eredità che continua a scrivere
Laszlo Biro vive il resto della sua vita a Buenos Aires, dove continua a brevettare invenzioni di ogni genere: da lavatrici automatiche a trasmissioni meccaniche per auto. Tuttavia, è la sua penna a renderlo immortale.
Muore il 24 ottobre 1985, all’età di 86 anni, lasciando un segno indelebile nella storia della scrittura quotidiana.
In Argentina, il giorno della sua nascita, il 29 settembre, è celebrato come Día del Inventor, in onore del suo spirito creativo e della sua capacità di cambiare il mondo con un gesto tanto semplice quanto geniale: quello di scrivere.


















































































