26 agosto: Sant’Alessandro di Bergamo.

Nome: Sant’Alessandro di Bergamo
Titolo: Martire
Nascita: III secolo, Tebe
Morte: 26 agosto 303, Bergamo
Ricorrenza: 26 agosto
Sant’Alessandro di Bergamo nasce a Tebe, in Egitto, nel III secolo.
Fin da giovane entra nella Legione Tebea, un corpo militare composto in gran parte da cristiani.
Quando l’imperatore Massimiano ordina ai soldati di sacrificare agli dèi pagani, Alessandro rifiuta senza esitazione.
Con questo gesto dimostra la sua fede incrollabile e sceglie di seguire Cristo piuttosto che piegarsi all’idolatria.
La fuga e la predicazione a Bergamo
Dopo l’arresto a Milano, Alessandro riesce a fuggire e a raggiungere Bergamo.
In questa città trova una comunità cristiana viva e accogliente.
Qui non si limita a nascondersi, ma prende la parola e annuncia con forza il Vangelo.
Grazie al suo esempio, molti abitanti rafforzano la loro fede e alcuni scelgono di convertirsi.
Nonostante le persecuzioni imperiali, Alessandro continua a predicare con coraggio e determinazione.
Il martirio a Bergamo
Le autorità romane lo catturano di nuovo e lo portano a processo.
Alessandro, però, non arretra e rinnova la sua professione di fede davanti ai giudici.
Per questo motivo viene condannato alla decapitazione.
Il 26 agosto 303, in località Fara, a Bergamo, Alessandro affronta il martirio. Con la sua morte trasforma la sconfitta in testimonianza di speranza e lascia alla città un segno eterno di fedeltà a Cristo.
Il culto e le reliquie
Dopo il martirio, i cristiani bergamaschi raccolgono le sue spoglie e ne custodiscono la memoria.
Nel tempo, il culto di Sant’Alessandro si diffonde e Bergamo lo riconosce come proprio patrono.
Oggi le sue reliquie riposano nella Basilica di Sant’Alessandro in Colonna, meta di pellegrinaggi e cuore delle celebrazioni in suo onore.
Ogni anno, il 26 agosto, la città si riunisce in processioni e liturgie solenni per ricordare il sacrificio del suo martire.
Nome: Sant’Alessandro di Bergamo
Titolo: Martire
Nascita: III secolo, Tebe
Morte: 26 agosto 303, Bergamo
Ricorrenza: 26 agosto
Sant’Alessandro di Bergamo nasce a Tebe, in Egitto, nel III secolo.
Fin da giovane entra nella Legione Tebea, un corpo militare composto in gran parte da cristiani.
Quando l’imperatore Massimiano ordina ai soldati di sacrificare agli dèi pagani, Alessandro rifiuta senza esitazione.
Con questo gesto dimostra la sua fede incrollabile e sceglie di seguire Cristo piuttosto che piegarsi all’idolatria.
La fuga e la predicazione a Bergamo
Dopo l’arresto a Milano, Alessandro riesce a fuggire e a raggiungere Bergamo.
In questa città trova una comunità cristiana viva e accogliente.
Qui non si limita a nascondersi, ma prende la parola e annuncia con forza il Vangelo.
Grazie al suo esempio, molti abitanti rafforzano la loro fede e alcuni scelgono di convertirsi.
Nonostante le persecuzioni imperiali, Alessandro continua a predicare con coraggio e determinazione.
Il martirio a Bergamo
Le autorità romane lo catturano di nuovo e lo portano a processo.
Alessandro, però, non arretra e rinnova la sua professione di fede davanti ai giudici.
Per questo motivo viene condannato alla decapitazione.
Il 26 agosto 303, in località Fara, a Bergamo, Alessandro affronta il martirio. Con la sua morte trasforma la sconfitta in testimonianza di speranza e lascia alla città un segno eterno di fedeltà a Cristo.
Il culto e le reliquie
Dopo il martirio, i cristiani bergamaschi raccolgono le sue spoglie e ne custodiscono la memoria.
Nel tempo, il culto di Sant’Alessandro si diffonde e Bergamo lo riconosce come proprio patrono.
Oggi le sue reliquie riposano nella Basilica di Sant’Alessandro in Colonna, meta di pellegrinaggi e cuore delle celebrazioni in suo onore.
Ogni anno, il 26 agosto, la città si riunisce in processioni e liturgie solenni per ricordare il sacrificio del suo martire.


















































































