27 ottobre. Il Giorno dei Morti degli Animali.

💜TGFuneral24 | Speciale 2 Novembre
Il Giorno dei Morti degli Animali. Il 27 ottobre si celebra in Messico, e in altri paesi dell’America Latina, il giorno dedicato ai nostri amici e compagni di vita animali che ci hanno lasciato.
La tradizione è strettamente legata ai riti del Día de Muertos il periodo dell’anno in cui si crede che le anime tornino a visitare i vivi.
In questa particolare giornata gli animali defunti vengono simbolicamente accolti tramite rituali dedicati.
Si crede che nelle ore tra la notte del 27 e l’alba del 28 ottobre gli animali che hanno lasciato questa Terra possano tornare per stare accanto ai loro cari… umani.
Il Giorno dei Morti degli Animali: i rituali della tradizione
Le famiglie che partecipano a questa consuetudine preparano un piccolo spazio di memoria con cura e affetto.
Si dispone una fotografia del compagno animale defunto, come segno di riconoscimento e ricordo.
Accanto alla foto si colloca un piatto con il suo cibo preferito, una ciotola d’acqua per “dissetarsi” dopo il viaggio e magari uno dei suoi giocattoli più amati.
Una candela accesa rappresenta la luce che guida il ritorno: accesa per pochi minuti o per tutta la notte, è segno di attesa e presenza.
Il valore simbolico e affettivo di un rito
Questo rito semplice ma intenso celebra il legame unico che si crea tra umani e animali: un’emozione che trascende la vita terrena.
Accogliere l’animale nella “notte del ritorno” significa riconoscere che l’affetto non muore con il corpo, ma continua nella memoria e nel cuore.
Secondo la credenza popolare latinoamericana, l’animale torna per stare un po’ ancora, per essere accolto, ricordato e festeggiato.
Come accogliere le piccole anime che tornano
– Preparare l’altare la sera del 27 ottobre, in modo che sia pronto quando “arrivano” gli animali.
– Usare oggetti significativi: la fotografia, il cibo, l’acqua, il giocattolo, la candela.
– Creare un momento familiare condividendo ricordi dell’animale.
– Lasciare la candela accesa o spegnerla dopo un tempo stabilito: è un gesto personale di saluto.
– Conservare questo rito come momento di gratitudine: ringraziare quel compagno silenzioso che ha riempito la vita di amore.
Perché questa festa assume importanza oggi
In un’epoca in cui molti considerano gli animali domestici come membri della famiglia, dedicare loro un giorno speciale non è solo gesto simbolico, ma riconoscimento di un amore vero.
Dall’America Latina la tradizione si sta estendendo per arrivare anche da noi.
La celebrazione diventa così occasione per riflettere sul valore della vita condivisa con un animale e della continuità del legame affettivo.
Ricordare e salutare
La notte tra il 27 e il 28 ottobre diventa una finestra sul mondo dell’Oltre. Per qualche ora, possiamo «sentire» ancora la presenza dell’amico animale che ci ha accompagnato.
La fiamma accesa, il piatto preparato, il giocattolo disposto sono tutti simboli che dicono: “ti vedo, ti ricordo, ti ringrazio”.
E anche se il corpo non c’è più, l’affetto resta e in questa celebrazione trova parola, gesto, memoria.
Questo rito è un dono a noi stessi e a chi abbiamo amato. È un modo di dire che non abbiamo dimenticato, che la vita condivisa ha sempre senso oltre il tempo.
E tu, celebrerai il legame con il tuo amico animale che è andato “dall’altra parte”?
Laura Persico Pezzino
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Il Giorno dei Morti degli Animali. Il 27 ottobre si celebra in Messico, e in altri paesi dell’America Latina, il giorno dedicato ai nostri amici e compagni di vita animali che ci hanno lasciato.
La tradizione è strettamente legata ai riti del Día de Muertos il periodo dell’anno in cui si crede che le anime tornino a visitare i vivi.
In questa particolare giornata gli animali defunti vengono simbolicamente accolti tramite rituali dedicati.
Si crede che nelle ore tra la notte del 27 e l’alba del 28 ottobre gli animali che hanno lasciato questa Terra possano tornare per stare accanto ai loro cari… umani.
Il Giorno dei Morti degli Animali: i rituali della tradizione
Le famiglie che partecipano a questa consuetudine preparano un piccolo spazio di memoria con cura e affetto.
Si dispone una fotografia del compagno animale defunto, come segno di riconoscimento e ricordo.
Accanto alla foto si colloca un piatto con il suo cibo preferito, una ciotola d’acqua per “dissetarsi” dopo il viaggio e magari uno dei suoi giocattoli più amati.
Una candela accesa rappresenta la luce che guida il ritorno: accesa per pochi minuti o per tutta la notte, è segno di attesa e presenza.
Il valore simbolico e affettivo di un rito
Questo rito semplice ma intenso celebra il legame unico che si crea tra umani e animali: un’emozione che trascende la vita terrena.
Accogliere l’animale nella “notte del ritorno” significa riconoscere che l’affetto non muore con il corpo, ma continua nella memoria e nel cuore.
Secondo la credenza popolare latinoamericana, l’animale torna per stare un po’ ancora, per essere accolto, ricordato e festeggiato.
Come accogliere le piccole anime che tornano
– Preparare l’altare la sera del 27 ottobre, in modo che sia pronto quando “arrivano” gli animali.
– Usare oggetti significativi: la fotografia, il cibo, l’acqua, il giocattolo, la candela.
– Creare un momento familiare condividendo ricordi dell’animale.
– Lasciare la candela accesa o spegnerla dopo un tempo stabilito: è un gesto personale di saluto.
– Conservare questo rito come momento di gratitudine: ringraziare quel compagno silenzioso che ha riempito la vita di amore.
Perché questa festa assume importanza oggi
In un’epoca in cui molti considerano gli animali domestici come membri della famiglia, dedicare loro un giorno speciale non è solo gesto simbolico, ma riconoscimento di un amore vero.
Dall’America Latina la tradizione si sta estendendo per arrivare anche da noi.
La celebrazione diventa così occasione per riflettere sul valore della vita condivisa con un animale e della continuità del legame affettivo.
Ricordare e salutare
La notte tra il 27 e il 28 ottobre diventa una finestra sul mondo dell’Oltre. Per qualche ora, possiamo «sentire» ancora la presenza dell’amico animale che ci ha accompagnato.
La fiamma accesa, il piatto preparato, il giocattolo disposto sono tutti simboli che dicono: “ti vedo, ti ricordo, ti ringrazio”.
E anche se il corpo non c’è più, l’affetto resta e in questa celebrazione trova parola, gesto, memoria.
Questo rito è un dono a noi stessi e a chi abbiamo amato. È un modo di dire che non abbiamo dimenticato, che la vita condivisa ha sempre senso oltre il tempo.
E tu, celebrerai il legame con il tuo amico animale che è andato “dall’altra parte”?
Laura Persico Pezzino


















































































