3 maggio 1987. Muore Dalida, la diva fragile che ha conquistato il mondo.

3 Maggio 2025 - 07:00--Anniversari-

Dalida, nascita di una diva. Il 17 gennaio 1933, a Choubrah, sobborgo del Cairo, nasce Iolanda Gigliotti.

È figlia di emigrati calabresi, originari di Serrastretta, in provincia di Catanzaro.

Fin da bambina affronta le prime sfide: un disturbo agli occhi la costringe a portare gli occhiali e le provoca un leggero strabismo.

Dietro la bellezza che incanta, si cela da sempre una sensibilità estrema.

A 17 anni vince il concorso “Miss Ondine”, poi diventa Miss Egitto: la porta d’ingresso al mondo dello spettacolo.

Da Il Cairo a Parigi, passando per il cinema

Nel 1954 recita in alcuni film egiziani come La Masque de Toutankhamon e Un verre, une cigarette.

Il 24 dicembre dello stesso anno vola a Parigi. È il 1956 quando sceglie il nome d’arte Dalida, ispirata al film Sansone e Dalila.

L’aggiunta della “D”, suggerita da Fred Machard, la rende unica: Dalida è nata.

Dalida: la musica, il successo e l’amore

Incide il primo 45 giri con Madona, ma il trionfo arriva con Bambino, versione francese di Guaglione.

In due anni vende oltre 500.000 dischi in Francia.

Si innamora del direttore di Radio Europe 1, Lucien Morisse, che lancerà la sua carriera.

Dalida conquista anche l’Italia con “Piove”, successo di Domenico Modugno e “Gli zingari” (“Les Gitans”), rifacimento di una canzone spagnola, portando in tv una fusione perfetta tra eleganza e melodia.

Un anno dopo riceve l’Oscar di Radio Monte Carlo come vedette preferita dagli ascoltatori. Riceve inoltre il Gran Premio della canzone per l’interpretazione in francese di “Romantica”, dal Festival di Sanremo 1960.

Dalida: icona internazionale e donna di molti primati

L’8 aprile 1961 sposa Lucien Morisse davanti al sindaco del XVI° arrondissement parigino. Pochi mesi dopo incontra a Cannes Jean Sobieski, giovane e bellissimo pittore, di cui si innamora. Dalida lascia Morisse e si trasferisce col nuovo amore a Neuilly. Con Charles Aznavour vince l’Oscar per la canzone 1961.

Tre anni più tardi è la prima donna a vincere il disco di platino per aver venduto più di 10 milioni di dischi. Sempre nel 1964 segue il Tour de France, cantando più di 2000 canzoni lungo 29300 km.

Nel 1965 i risultati di un sondaggio nazionale dicono che Dalida è la cantante preferita dai francesi. Recita con Ugo Tognazzi e Romina Power in Menage all’italiana e incide La vie en rose, in omaggio a Édith Piaf.

Nel 1966 inizia il legame sentimentale con Luigi Tenco.

Il dramma al Festival di Sanremo del 1967

Il Festival di Sanremo, che l’aveva corteggiata negli anni precedenti, nel 1967 ospita Dalida che canta insieme a Luigi Tenco “Ciao amore ciao”, scritta dallo stesso Tenco.

Colpita dalla bellezza della canzone, pare sia stata la stessa Dalida a convincere il cantautore piemontese a partecipare alla manifestazione.

Gli organizzatori, che l’avevano esclusa in prima battuta, la ammettono in gara al Festival solo perché Dalida minaccia di non partecipare.

La giuria poi elimina comunque la canzone dalla gara e il 26 gennaio Luigi Tenco si suicida con un colpo di pistola alla tempia. È Dalida che entrando nella stanza d’albergo di Tenco lo trova rivolto per terra.

La cantante, che chiedeva di fermare il Festival, lascia Sanremo. Un mese dopo, il 26 febbraio, Dalida tenta di togliersi la vita, viene trovata in coma nell’Hotel Prince de Galles a Parigi, ma si salva.

Tra rinascite e dolore di vivere

Un anno dopo partecipa a “Partitissima” (ex “Canzonissima”) e vince. Ritirando il premio, Dalida dice “Lassù qualcuno è contento” riferendosi evidentemente a Luigi Tenco. È una vittoria chiacchierata e sofferta perché considerata “politica”, dovuta più all’enorme pubblicità che il tentato suicidio le ha procurato che a meriti effettivi. Nello stesso periodo Dalida decide di non portare a termine la gravidanza, seguita a un occasionale rapporto, poiché le sue condizioni emotive non glielo consentono.

Il 18 giugno 1968 ottiene il titolo di “Commendatore delle Arti, delle Scienze e delle Lettere”, conferitole dal presidente francese De Gaulle e il 5 dicembre è la prima donna a ricevere la medaglia della Presidenza della Repubblica.

Nel 1969 Dalida si innamora di un ragazzo italiano di 22 anni, ma le pressioni del suo staff – che teme uno scandalo – la inducono presto a interrompere la storia.

Nel 1970 va in Nepal e soggiorna in un ashram per studiare la religione indù e dedicarsi alla ricerca interiore.

Nel 1975 viene eletta “personaggio più popolare del Québec” e “donna dell’anno” insieme a Jackie Kennedy.

La depressione torna però a colpirla e nel 1977 mette in atto un nuovo tentativo di suicidio.

Gli anni del declino

Nel 1981 festeggia i 25 anni di carriera, ricevendo un disco di diamante per 86 milioni di dischi venduti in tutto il mondo.

Nel 1986 torna in Egitto per recitare nel film Il sesto giorno. Rientra a Parigi dopo aver rivisto i luoghi della sua infanzia, dichiara di sentirsi stanca e svuotata.

Dalida, la morte e l’addio di una nazione

Il 2 maggio 1987 Dalida architetta un piano lucido e determinato. Chiama il fratello-manager Orlando per salutarlo annunciando a lui, e alla cameriera che viveva con lei che la sera farà tardi perché ha intenzione di recarsi a teatro. Chiede di non essere disturbata fino al pomeriggio del giorno dopo. In realtà, si barrica nella sua villa di rue d’Orchamps ed ingeririsce un cocktail di barbiturici.

Il 3 maggio 1987, Dalida si toglie la vita. Aveva 54 anni.

Accanto al corpo, un biglietto: “La vita mi è insopportabile. Perdonatemi.”

La Francia è sconvolta dalla notizia.  Ai funerali, in nome del Presidente Mitterrand, lo storico Claude Manceron la saluta con le parole: 
“Yolanda arrivederci. Dalida grazie.”

Dalida riposa nel cimitero di Montmartre, accanto alle icone della cultura francese.

Il fratello Orlando, suo erede universale, ne custodisce memoria e immagine con dedizione assoluta.

Dalida ha inciso oltre 700 canzoni in 7 lingue.

Ha segnato un’epoca con la sua voce, il suo stile, celando la sofferenza dietro il sorriso.

Il suo mito continua, tra dischi, documentari, musical e una statua a Montmartre, dove tutto si è chiuso e dove tutto, simbolicamente, continua.

Laura Persico Pezzino

newsletter
rimani informato

Iscriviti alla nostra newsletter, riceverai solo informazioni utili.

Leggi la nostra Privacy Policy per maggiori informazioni su come trattiamo i tuoi dati personali.

Condividi sui tuoi social...
Articoli correlati
TgFuneral24 Consiglia
Fiera funeraria di Bologna
Holding Funeraria Italiana
scacf cofani funebri perugia
lorandi group industria cofani funebri a brescia
gfm asti imbottiture funebri eccellenza della manifattura italiana
Paolo Imeri - Urne Cinerarie e Cofani Funebri
ellena autotrasformazioni saluzzo
Riello F.lli srl
registro italiano imprese funebri
pet news 24 quotidiano di informazione dedicato ai nostri amici animali
memories books necrologi funerali e annunci di lutto in italia
infortunistica tossani bologna
giesse risarcimento danni
studio 3a risarcimento danni mortali mestre
assisto assistenza gratuita risarcimento danni gravi a padova
architettura piu progettazione case funerarie a brescia
Apiemme Engineering srl
Mariani Soluzioni
gioielli bussolino
scuola superiore di formazione per la funeraria fondata da carmelo pezzino e nino leanza
coccato e mezzetti manufatti funerari e sanitari a novara
Forno Crematorio di Fidenza in provincia di Parma
tg italia arreda arredamenti negozi ed interni a padova
OLTRE MAGAZINE
impresa funebre san siro milano
onoranze funebri croce verde reggio emilia
onoranze funebri e casa funeraria giubileo torino
Centro Servizi Funebri Antonio Pirovano Monza Brianza e Milano
Onoranze Funebri La Generale Genova
Giardino degli Angeli - Case Funerarie e Onoranze Funebri
Centro Servizi Funebri Brescia ASF Italia
Onoranze funebri Brogio Padova
impresa funebre bonino biella
Gigi Trevisin - Onoranze Funebri Treviso
funeral corporation servizi funebri metropolitani a rozzano
onoranze funebri certosa milano
pompe funebri europa milano
onoranze funebri marni codogno
Nebuloni Onoranze Funebri e Casa Funeraria a Milano e provincia
pompe funebri pulici carate brianza
onoranze funebri gennaro tammaro napoli
Onoranze Funebri La Pax - Braccu
Onoranze Funebri Salemme
Onoranze funebri Rossi
newsletter
rimani informato

Iscriviti alla nostra newsletter, riceverai solo informazioni utili.

Leggi la nostra Privacy Policy per maggiori informazioni su come trattiamo i tuoi dati personali.

3 maggio 1987. Muore Dalida, la diva fragile che ha conquistato il mondo.
3 Maggio 2025 - 07:00--Anniversari-

Dalida, nascita di una diva. Il 17 gennaio 1933, a Choubrah, sobborgo del Cairo, nasce Iolanda Gigliotti.

È figlia di emigrati calabresi, originari di Serrastretta, in provincia di Catanzaro.

Fin da bambina affronta le prime sfide: un disturbo agli occhi la costringe a portare gli occhiali e le provoca un leggero strabismo.

Dietro la bellezza che incanta, si cela da sempre una sensibilità estrema.

A 17 anni vince il concorso “Miss Ondine”, poi diventa Miss Egitto: la porta d’ingresso al mondo dello spettacolo.

Da Il Cairo a Parigi, passando per il cinema

Nel 1954 recita in alcuni film egiziani come La Masque de Toutankhamon e Un verre, une cigarette.

Il 24 dicembre dello stesso anno vola a Parigi. È il 1956 quando sceglie il nome d’arte Dalida, ispirata al film Sansone e Dalila.

L’aggiunta della “D”, suggerita da Fred Machard, la rende unica: Dalida è nata.

Dalida: la musica, il successo e l’amore

Incide il primo 45 giri con Madona, ma il trionfo arriva con Bambino, versione francese di Guaglione.

In due anni vende oltre 500.000 dischi in Francia.

Si innamora del direttore di Radio Europe 1, Lucien Morisse, che lancerà la sua carriera.

Dalida conquista anche l’Italia con “Piove”, successo di Domenico Modugno e “Gli zingari” (“Les Gitans”), rifacimento di una canzone spagnola, portando in tv una fusione perfetta tra eleganza e melodia.

Un anno dopo riceve l’Oscar di Radio Monte Carlo come vedette preferita dagli ascoltatori. Riceve inoltre il Gran Premio della canzone per l’interpretazione in francese di “Romantica”, dal Festival di Sanremo 1960.

Dalida: icona internazionale e donna di molti primati

L’8 aprile 1961 sposa Lucien Morisse davanti al sindaco del XVI° arrondissement parigino. Pochi mesi dopo incontra a Cannes Jean Sobieski, giovane e bellissimo pittore, di cui si innamora. Dalida lascia Morisse e si trasferisce col nuovo amore a Neuilly. Con Charles Aznavour vince l’Oscar per la canzone 1961.

Tre anni più tardi è la prima donna a vincere il disco di platino per aver venduto più di 10 milioni di dischi. Sempre nel 1964 segue il Tour de France, cantando più di 2000 canzoni lungo 29300 km.

Nel 1965 i risultati di un sondaggio nazionale dicono che Dalida è la cantante preferita dai francesi. Recita con Ugo Tognazzi e Romina Power in Menage all’italiana e incide La vie en rose, in omaggio a Édith Piaf.

Nel 1966 inizia il legame sentimentale con Luigi Tenco.

Il dramma al Festival di Sanremo del 1967

Il Festival di Sanremo, che l’aveva corteggiata negli anni precedenti, nel 1967 ospita Dalida che canta insieme a Luigi Tenco “Ciao amore ciao”, scritta dallo stesso Tenco.

Colpita dalla bellezza della canzone, pare sia stata la stessa Dalida a convincere il cantautore piemontese a partecipare alla manifestazione.

Gli organizzatori, che l’avevano esclusa in prima battuta, la ammettono in gara al Festival solo perché Dalida minaccia di non partecipare.

La giuria poi elimina comunque la canzone dalla gara e il 26 gennaio Luigi Tenco si suicida con un colpo di pistola alla tempia. È Dalida che entrando nella stanza d’albergo di Tenco lo trova rivolto per terra.

La cantante, che chiedeva di fermare il Festival, lascia Sanremo. Un mese dopo, il 26 febbraio, Dalida tenta di togliersi la vita, viene trovata in coma nell’Hotel Prince de Galles a Parigi, ma si salva.

Tra rinascite e dolore di vivere

Un anno dopo partecipa a “Partitissima” (ex “Canzonissima”) e vince. Ritirando il premio, Dalida dice “Lassù qualcuno è contento” riferendosi evidentemente a Luigi Tenco. È una vittoria chiacchierata e sofferta perché considerata “politica”, dovuta più all’enorme pubblicità che il tentato suicidio le ha procurato che a meriti effettivi. Nello stesso periodo Dalida decide di non portare a termine la gravidanza, seguita a un occasionale rapporto, poiché le sue condizioni emotive non glielo consentono.

Il 18 giugno 1968 ottiene il titolo di “Commendatore delle Arti, delle Scienze e delle Lettere”, conferitole dal presidente francese De Gaulle e il 5 dicembre è la prima donna a ricevere la medaglia della Presidenza della Repubblica.

Nel 1969 Dalida si innamora di un ragazzo italiano di 22 anni, ma le pressioni del suo staff – che teme uno scandalo – la inducono presto a interrompere la storia.

Nel 1970 va in Nepal e soggiorna in un ashram per studiare la religione indù e dedicarsi alla ricerca interiore.

Nel 1975 viene eletta “personaggio più popolare del Québec” e “donna dell’anno” insieme a Jackie Kennedy.

La depressione torna però a colpirla e nel 1977 mette in atto un nuovo tentativo di suicidio.

Gli anni del declino

Nel 1981 festeggia i 25 anni di carriera, ricevendo un disco di diamante per 86 milioni di dischi venduti in tutto il mondo.

Nel 1986 torna in Egitto per recitare nel film Il sesto giorno. Rientra a Parigi dopo aver rivisto i luoghi della sua infanzia, dichiara di sentirsi stanca e svuotata.

Dalida, la morte e l’addio di una nazione

Il 2 maggio 1987 Dalida architetta un piano lucido e determinato. Chiama il fratello-manager Orlando per salutarlo annunciando a lui, e alla cameriera che viveva con lei che la sera farà tardi perché ha intenzione di recarsi a teatro. Chiede di non essere disturbata fino al pomeriggio del giorno dopo. In realtà, si barrica nella sua villa di rue d’Orchamps ed ingeririsce un cocktail di barbiturici.

Il 3 maggio 1987, Dalida si toglie la vita. Aveva 54 anni.

Accanto al corpo, un biglietto: “La vita mi è insopportabile. Perdonatemi.”

La Francia è sconvolta dalla notizia.  Ai funerali, in nome del Presidente Mitterrand, lo storico Claude Manceron la saluta con le parole: 
“Yolanda arrivederci. Dalida grazie.”

Dalida riposa nel cimitero di Montmartre, accanto alle icone della cultura francese.

Il fratello Orlando, suo erede universale, ne custodisce memoria e immagine con dedizione assoluta.

Dalida ha inciso oltre 700 canzoni in 7 lingue.

Ha segnato un’epoca con la sua voce, il suo stile, celando la sofferenza dietro il sorriso.

Il suo mito continua, tra dischi, documentari, musical e una statua a Montmartre, dove tutto si è chiuso e dove tutto, simbolicamente, continua.

Laura Persico Pezzino

newsletter
rimani informato

Iscriviti alla nostra newsletter, riceverai solo informazioni utili.

Leggi la nostra Privacy Policy per maggiori informazioni su come trattiamo i tuoi dati personali.

Condividi sui tuoi social...
TgFuneral24 Consiglia
Fiera funeraria di Bologna
Holding Funeraria Italiana
scacf cofani funebri perugia
lorandi group industria cofani funebri a brescia
gfm asti imbottiture funebri eccellenza della manifattura italiana
Paolo Imeri - Urne Cinerarie e Cofani Funebri
ellena autotrasformazioni saluzzo
Riello F.lli srl
registro italiano imprese funebri
pet news 24 quotidiano di informazione dedicato ai nostri amici animali
memories books necrologi funerali e annunci di lutto in italia
infortunistica tossani bologna
giesse risarcimento danni
studio 3a risarcimento danni mortali mestre
assisto assistenza gratuita risarcimento danni gravi a padova
architettura piu progettazione case funerarie a brescia
Apiemme Engineering srl
Mariani Soluzioni
gioielli bussolino
scuola superiore di formazione per la funeraria fondata da carmelo pezzino e nino leanza
coccato e mezzetti manufatti funerari e sanitari a novara
Forno Crematorio di Fidenza in provincia di Parma
tg italia arreda arredamenti negozi ed interni a padova
OLTRE MAGAZINE
impresa funebre san siro milano
onoranze funebri croce verde reggio emilia
onoranze funebri e casa funeraria giubileo torino
Centro Servizi Funebri Antonio Pirovano Monza Brianza e Milano
Onoranze Funebri La Generale Genova
Giardino degli Angeli - Case Funerarie e Onoranze Funebri
Centro Servizi Funebri Brescia ASF Italia
Onoranze funebri Brogio Padova
impresa funebre bonino biella
Gigi Trevisin - Onoranze Funebri Treviso
funeral corporation servizi funebri metropolitani a rozzano
onoranze funebri certosa milano
pompe funebri europa milano
onoranze funebri marni codogno
Nebuloni Onoranze Funebri e Casa Funeraria a Milano e provincia
pompe funebri pulici carate brianza
onoranze funebri gennaro tammaro napoli
Onoranze Funebri La Pax - Braccu
Onoranze Funebri Salemme
Onoranze funebri Rossi
newsletter
rimani informato

Iscriviti alla nostra newsletter, riceverai solo informazioni utili.

Leggi la nostra Privacy Policy per maggiori informazioni su come trattiamo i tuoi dati personali.