30 agosto 2022. La morte di Michail Gorbaciov.

Un uomo simbolo del Novecento
Michail Gorbaciov nasce il 2 marzo 1931 a Privol’noe, in Russia, in una famiglia di contadini.
Dopo gli studi in giurisprudenza all’Università statale di Mosca, intraprende un percorso politico che lo porta, nel 1985, a diventare segretario generale del Partito Comunista dell’Unione Sovietica.
La sua ascesa segna una svolta nella storia mondiale: Gorbaciov porta sul palcoscenico internazionale un volto nuovo, dialogante e capace di aprire crepe in un sistema rimasto immobile per decenni.
La perestrojka e la glasnost
Il nome di Michail Gorbaciov resta indissolubilmente legato a due parole chiave: perestrojka e glasnost. Con la prima, avvia un processo di riforma economica e politica che mira a rinnovare le strutture dell’URSS. Con la seconda, introduce maggiore trasparenza e libertà di espressione, incoraggiando un confronto fino ad allora impensabile.
Questi concetti aprono la strada a un cambiamento radicale, capace di mettere in discussione l’autoritarismo del regime.
Dal dialogo con l’Occidente alla fine della Guerra Fredda
La figura di Michail Gorbaciov è centrale anche sul piano internazionale.
Incontra più volte Ronald Reagan e poi George Bush, lavorando per ridurre le tensioni tra le due superpotenze.
Firma trattati di disarmo nucleare e contribuisce a porre fine alla Guerra Fredda.
Il suo atteggiamento pragmatico e la disponibilità al dialogo guadagnano al leader sovietico il rispetto dell’opinione pubblica mondiale e, nel 1990, il Premio Nobel per la Pace.
Il crollo dell’Unione Sovietica
Nonostante gli sforzi, le riforme di Michail Gorbaciov aprono anche a instabilità interne che culminano con la dissoluzione dell’URSS nel 1991.
L’uomo che aveva cercato di riformare il sistema dall’interno si ritrova a guidare gli ultimi giorni della potenza sovietica.
La morte e l’eredità
Il 30 agosto 2022 Michail Gorbaciov muore a Mosca, all’età di 91 anni.
I funerali si tengono con onori civili, ma senza le esequie di Stato complete che spettavano agli ex leader sovietici, a conferma di un rapporto complesso con la Russia contemporanea.
Resta però nella memoria collettiva come il politico che apre al mondo una stagione nuova, contribuendo a chiudere il capitolo più teso del XX secolo.
Un uomo simbolo del Novecento
Michail Gorbaciov nasce il 2 marzo 1931 a Privol’noe, in Russia, in una famiglia di contadini.
Dopo gli studi in giurisprudenza all’Università statale di Mosca, intraprende un percorso politico che lo porta, nel 1985, a diventare segretario generale del Partito Comunista dell’Unione Sovietica.
La sua ascesa segna una svolta nella storia mondiale: Gorbaciov porta sul palcoscenico internazionale un volto nuovo, dialogante e capace di aprire crepe in un sistema rimasto immobile per decenni.
La perestrojka e la glasnost
Il nome di Michail Gorbaciov resta indissolubilmente legato a due parole chiave: perestrojka e glasnost. Con la prima, avvia un processo di riforma economica e politica che mira a rinnovare le strutture dell’URSS. Con la seconda, introduce maggiore trasparenza e libertà di espressione, incoraggiando un confronto fino ad allora impensabile.
Questi concetti aprono la strada a un cambiamento radicale, capace di mettere in discussione l’autoritarismo del regime.
Dal dialogo con l’Occidente alla fine della Guerra Fredda
La figura di Michail Gorbaciov è centrale anche sul piano internazionale.
Incontra più volte Ronald Reagan e poi George Bush, lavorando per ridurre le tensioni tra le due superpotenze.
Firma trattati di disarmo nucleare e contribuisce a porre fine alla Guerra Fredda.
Il suo atteggiamento pragmatico e la disponibilità al dialogo guadagnano al leader sovietico il rispetto dell’opinione pubblica mondiale e, nel 1990, il Premio Nobel per la Pace.
Il crollo dell’Unione Sovietica
Nonostante gli sforzi, le riforme di Michail Gorbaciov aprono anche a instabilità interne che culminano con la dissoluzione dell’URSS nel 1991.
L’uomo che aveva cercato di riformare il sistema dall’interno si ritrova a guidare gli ultimi giorni della potenza sovietica.
La morte e l’eredità
Il 30 agosto 2022 Michail Gorbaciov muore a Mosca, all’età di 91 anni.
I funerali si tengono con onori civili, ma senza le esequie di Stato complete che spettavano agli ex leader sovietici, a conferma di un rapporto complesso con la Russia contemporanea.
Resta però nella memoria collettiva come il politico che apre al mondo una stagione nuova, contribuendo a chiudere il capitolo più teso del XX secolo.


















































































