4 novembre 1847. Muore Felix Mendelssohn, poeta del suono.

Le origini e la formazione
Felix Mendelssohn nasce ad Amburgo nel 1809 in una famiglia colta e benestante.
Il padre, banchiere, e la madre, pianista, ne incoraggiano il talento precoce.
Fin da ragazzo compone con naturalezza e, trasferitosi a Berlino, si forma in un ambiente intriso di arte e filosofia.
Studia pianoforte, violino e composizione, assimilando la tradizione classica e aprendo la strada al romanticismo musicale.
Le opere e il contributo alla musica
Mendelssohn si impone come una delle figure più luminose del XIX secolo.
Le sue Ouverture per Le Ebridi e Sogno di una notte di mezza estate mostrano una scrittura limpida e immaginifica.
Nel 1829 dirige a Lipsia la celebre esecuzione della Passione secondo Matteo di Bach, riportando l’opera del Kantor di Lipsia alla fama, e diventando così artefice della riscoperta bachiana in Europa.
Nel 1835 assume la direzione della Gewandhaus di Lipsia, dove innova il repertorio orchestrale e il modo stesso di concepire il concerto sinfonico.
Tra le sue composizioni più amate si trovano i Concerti per pianoforte e orchestra, la Sinfonia Italiana, la Sinfonia Scozzese e gli Otto libri dei Lieder ohne Worte, brevi pagine pianistiche che rivelano un mondo di emozioni senza parole. La sua musica mantiene una bellezza classica, ma vibra di sentimento romantico, eleganza e spiritualità.
Gli ultimi anni e la morte
Negli ultimi anni, Mendelssohn è stremato dal lavoro e colpito dalla morte della sorella Fanny, con cui condivideva un legame profondo.
L’evento lo abbatte nel corpo e nello spirito.
Muore il 4 novembre 1847 a Lipsia, a soli 38 anni, per un ictus cerebrale.
I funerali, seguiti da un’enorme folla di ammiratori, si tengono nella chiesa di San Tommaso, la stessa in cui aveva diretto la musica di Bach.
Le origini e la formazione
Felix Mendelssohn nasce ad Amburgo nel 1809 in una famiglia colta e benestante.
Il padre, banchiere, e la madre, pianista, ne incoraggiano il talento precoce.
Fin da ragazzo compone con naturalezza e, trasferitosi a Berlino, si forma in un ambiente intriso di arte e filosofia.
Studia pianoforte, violino e composizione, assimilando la tradizione classica e aprendo la strada al romanticismo musicale.
Le opere e il contributo alla musica
Mendelssohn si impone come una delle figure più luminose del XIX secolo.
Le sue Ouverture per Le Ebridi e Sogno di una notte di mezza estate mostrano una scrittura limpida e immaginifica.
Nel 1829 dirige a Lipsia la celebre esecuzione della Passione secondo Matteo di Bach, riportando l’opera del Kantor di Lipsia alla fama, e diventando così artefice della riscoperta bachiana in Europa.
Nel 1835 assume la direzione della Gewandhaus di Lipsia, dove innova il repertorio orchestrale e il modo stesso di concepire il concerto sinfonico.
Tra le sue composizioni più amate si trovano i Concerti per pianoforte e orchestra, la Sinfonia Italiana, la Sinfonia Scozzese e gli Otto libri dei Lieder ohne Worte, brevi pagine pianistiche che rivelano un mondo di emozioni senza parole. La sua musica mantiene una bellezza classica, ma vibra di sentimento romantico, eleganza e spiritualità.
Gli ultimi anni e la morte
Negli ultimi anni, Mendelssohn è stremato dal lavoro e colpito dalla morte della sorella Fanny, con cui condivideva un legame profondo.
L’evento lo abbatte nel corpo e nello spirito.
Muore il 4 novembre 1847 a Lipsia, a soli 38 anni, per un ictus cerebrale.
I funerali, seguiti da un’enorme folla di ammiratori, si tengono nella chiesa di San Tommaso, la stessa in cui aveva diretto la musica di Bach.


















































































