5 novembre 1977. Muore Giorgio La Pira, il sindaco “venerabile”.

Vita e formazione
Giorgio La Pira nasce il 9 gennaio 1904 a Pozzallo, in provincia di Ragusa.
Cresce in un ambiente modesto e studia con determinazione fino a laurearsi in Giurisprudenza a Firenze, città che diventa il suo punto di riferimento umano e spirituale.
Qui inizia l’attività accademica come docente di diritto romano e pubblica saggi che riflettono una visione cristiana del diritto, inteso come strumento di giustizia e fraternità.
Negli anni Trenta vive la fede cattolica come impegno sociale e personale.
Durante il regime fascista, partecipa alla redazione della rivista Principi, espressione di un cattolicesimo antifascista e intellettualmente libero.
La Pira rifiuta l’iscrizione al Partito Nazionale Fascista e subisce per questo conseguenze professionali, ma resta fedele ai suoi ideali.
L’impegno politico e la visione cristiana della città
Con la fine della guerra, Giorgio La Pira contribuisce alla nascita della nuova Italia repubblicana.
È membro dell’Assemblea Costituente nel 1946 e partecipa alla stesura della Costituzione, difendendo i diritti fondamentali dell’uomo e il valore della dignità del lavoro.
Nel 1951 viene eletto sindaco di Firenze, carica che esercita con uno stile inconfondibile: governa come un pastore civile, più interessato ai poveri che al potere.
Promuove politiche sociali avanzate, si batte per il diritto alla casa e al lavoro, sostiene la ricostruzione morale e materiale della città.
La sua visione va oltre i confini nazionali: convinto che la pace mondiale passi dal dialogo, organizza a Firenze i Colloqui Mediterranei, incontri internazionali che riuniscono leader di culture e religioni diverse.
Ultimi anni e memoria
Negli anni successivi continua a viaggiare e a scrivere, animato da un profondo spirito di riconciliazione tra i popoli.
Anche lontano dalle cariche pubbliche, resta un punto di riferimento per il cattolicesimo sociale e per chi crede in una politica come servizio.
Giorgio La Pira muore il 5 novembre 1977 a Firenze.
Ai suoi funerali partecipa un’intera città: cittadini comuni, religiosi e politici lo salutano come un uomo giusto.
Nel 1986 papa Giovanni Paolo II avvia il processo di beatificazione e il 5 luglio 2018 papa Francesco consacra Venerabile.
Vita e formazione
Giorgio La Pira nasce il 9 gennaio 1904 a Pozzallo, in provincia di Ragusa.
Cresce in un ambiente modesto e studia con determinazione fino a laurearsi in Giurisprudenza a Firenze, città che diventa il suo punto di riferimento umano e spirituale.
Qui inizia l’attività accademica come docente di diritto romano e pubblica saggi che riflettono una visione cristiana del diritto, inteso come strumento di giustizia e fraternità.
Negli anni Trenta vive la fede cattolica come impegno sociale e personale.
Durante il regime fascista, partecipa alla redazione della rivista Principi, espressione di un cattolicesimo antifascista e intellettualmente libero.
La Pira rifiuta l’iscrizione al Partito Nazionale Fascista e subisce per questo conseguenze professionali, ma resta fedele ai suoi ideali.
L’impegno politico e la visione cristiana della città
Con la fine della guerra, Giorgio La Pira contribuisce alla nascita della nuova Italia repubblicana.
È membro dell’Assemblea Costituente nel 1946 e partecipa alla stesura della Costituzione, difendendo i diritti fondamentali dell’uomo e il valore della dignità del lavoro.
Nel 1951 viene eletto sindaco di Firenze, carica che esercita con uno stile inconfondibile: governa come un pastore civile, più interessato ai poveri che al potere.
Promuove politiche sociali avanzate, si batte per il diritto alla casa e al lavoro, sostiene la ricostruzione morale e materiale della città.
La sua visione va oltre i confini nazionali: convinto che la pace mondiale passi dal dialogo, organizza a Firenze i Colloqui Mediterranei, incontri internazionali che riuniscono leader di culture e religioni diverse.
Ultimi anni e memoria
Negli anni successivi continua a viaggiare e a scrivere, animato da un profondo spirito di riconciliazione tra i popoli.
Anche lontano dalle cariche pubbliche, resta un punto di riferimento per il cattolicesimo sociale e per chi crede in una politica come servizio.
Giorgio La Pira muore il 5 novembre 1977 a Firenze.
Ai suoi funerali partecipa un’intera città: cittadini comuni, religiosi e politici lo salutano come un uomo giusto.
Nel 1986 papa Giovanni Paolo II avvia il processo di beatificazione e il 5 luglio 2018 papa Francesco consacra Venerabile.


















































































