9 ottobre 1974. Muore Oskar Schindler, Giusto tra le Nazioni.

Un industriale controcorrente
Oskar Schindler nasce il 28 aprile 1908 a Zwittau, in Moravia, allora parte dell’Impero austro-ungarico.
Cresce in una famiglia di modeste condizioni economiche e, dopo varie esperienze lavorative, si avvicina al mondo degli affari.
Durante la Seconda guerra mondiale ottiene la gestione di una fabbrica a Cracovia, dove produce pentole smaltate e successivamente munizioni.
Il suo nome resta legato a una scelta che segna la storia: sfruttando la propria posizione e le relazioni con i gerarchi nazisti, Schindler decide di proteggere i suoi operai ebrei dal destino dei campi di sterminio.
La lista che diventa salvezza
Tra il 1942 e il 1944 Oskar Schindler compila elenchi di uomini e donne destinati a lavorare nelle sue fabbriche.
Quella che sarà ricordata come la “lista di Schindler” raccoglie circa 1.200 nomi, persone che riescono a sfuggire alla deportazione ad Auschwitz.
Con astuzia, tangenti e rischi personali, l’imprenditore trasforma la propria azienda in un rifugio.
In un’Europa dilaniata dall’orrore, l’azione di Schindler assume un valore eccezionale: un uomo che, pur facendo parte del Partito nazista, sceglie di opporsi al sistema per preservare vite innocenti.
La sua storia diventa simbolo di coraggio individuale e della possibilità di resistere anche nelle condizioni più estreme.
Oskar Schindler nella memoria collettiva
Dopo la guerra, Schindler vive in difficoltà economiche, spostandosi tra Germania, Argentina e Israele.
L’aiuto degli stessi “schindlerjuden” – gli ebrei da lui salvati – diventa fondamentale per sostenerlo.
Nel 1963 lo Yad Vashem di Gerusalemme lo riconosce come “Giusto tra le Nazioni”.
La sua vicenda guadagna ulteriore notorietà negli anni Novanta con il film di Steven Spielberg Schindler’s List, che consegna alla cultura popolare l’immagine di un uomo complesso, contraddittorio, ma capace di atti straordinari.
La morte e l’ultima dimora
Oskar Schindler muore il 9 ottobre 1974 a Hildesheim, in Germania, all’età di 66 anni.
Il suo corpo viene traslato a Gerusalemme e sepolto nel cimitero cattolico sul Monte Sion, unico membro del Partito nazista a ricevere questo onore.
La tomba, spesso adornata di pietre in segno di memoria e gratitudine, testimonia la riconoscenza di generazioni che non dimenticano il suo gesto.
Un industriale controcorrente
Oskar Schindler nasce il 28 aprile 1908 a Zwittau, in Moravia, allora parte dell’Impero austro-ungarico.
Cresce in una famiglia di modeste condizioni economiche e, dopo varie esperienze lavorative, si avvicina al mondo degli affari.
Durante la Seconda guerra mondiale ottiene la gestione di una fabbrica a Cracovia, dove produce pentole smaltate e successivamente munizioni.
Il suo nome resta legato a una scelta che segna la storia: sfruttando la propria posizione e le relazioni con i gerarchi nazisti, Schindler decide di proteggere i suoi operai ebrei dal destino dei campi di sterminio.
La lista che diventa salvezza
Tra il 1942 e il 1944 Oskar Schindler compila elenchi di uomini e donne destinati a lavorare nelle sue fabbriche.
Quella che sarà ricordata come la “lista di Schindler” raccoglie circa 1.200 nomi, persone che riescono a sfuggire alla deportazione ad Auschwitz.
Con astuzia, tangenti e rischi personali, l’imprenditore trasforma la propria azienda in un rifugio.
In un’Europa dilaniata dall’orrore, l’azione di Schindler assume un valore eccezionale: un uomo che, pur facendo parte del Partito nazista, sceglie di opporsi al sistema per preservare vite innocenti.
La sua storia diventa simbolo di coraggio individuale e della possibilità di resistere anche nelle condizioni più estreme.
Oskar Schindler nella memoria collettiva
Dopo la guerra, Schindler vive in difficoltà economiche, spostandosi tra Germania, Argentina e Israele.
L’aiuto degli stessi “schindlerjuden” – gli ebrei da lui salvati – diventa fondamentale per sostenerlo.
Nel 1963 lo Yad Vashem di Gerusalemme lo riconosce come “Giusto tra le Nazioni”.
La sua vicenda guadagna ulteriore notorietà negli anni Novanta con il film di Steven Spielberg Schindler’s List, che consegna alla cultura popolare l’immagine di un uomo complesso, contraddittorio, ma capace di atti straordinari.
La morte e l’ultima dimora
Oskar Schindler muore il 9 ottobre 1974 a Hildesheim, in Germania, all’età di 66 anni.
Il suo corpo viene traslato a Gerusalemme e sepolto nel cimitero cattolico sul Monte Sion, unico membro del Partito nazista a ricevere questo onore.
La tomba, spesso adornata di pietre in segno di memoria e gratitudine, testimonia la riconoscenza di generazioni che non dimenticano il suo gesto.


















































































