9 settembre 1998. La morte di Lucio Battisti.
C’era una volta un’artista, un uomo capace di fondere musica e parole in preziosi componimenti dalla magica essenza. Si trattava di un innovatore della musica leggera, di un talento esaltato da quell’estro artistico capace di ammaliare e solleticare il cuore umano.
Questo artista è Lucio Battisti.
Le canzoni di Lucio Battisti hanno cambiato per sempre la storia della musica italiana.
Sono entrate nella vita di intere generazioni, diventando la colonna sonora di amori, sogni e speranze.
Battisti è stato un innovatore capace di fondere melodia e parole in un linguaggio universale.
Dalle origini a Poggio Bustone ai primi passi musicali
Lucio Battisti nasce a Poggio Bustone, in provincia di Rieti, il 5 marzo 1943.
La sua infanzia è segnata da timidezza e riservatezza, ma anche da una precoce sensibilità creativa.
Durante gli anni giovanili imbraccia la chitarra e, dopo esperienze con diversi complessi, decide di tentare la strada da solista.
Il trasferimento a Milano rappresenta la svolta: con determinazione assoluta, senza compromessi, insegue il sogno di diventare musicista professionista.
Nel 1964 pubblica il primo 45 giri, Per una lira, che segna l’inizio della sua carriera.
L’incontro con Mogol e i grandi successi
Il 1965 è l’anno decisivo: l’incontro con Giulio Rapetti, in arte Mogol, dà vita a un sodalizio artistico irripetibile.
Insieme compongono brani che sono diventati autentici capolavori, da Un’avventura a Acqua azzurra, acqua chiara, fino a La canzone del sole.
Negli anni Settanta e Ottanta Battisti domina le classifiche, fonda la sua etichetta indipendente “Numero Uno” e regala al pubblico successi che ancora oggi risuonano come inni generazionali.
Parallelamente, scrive e produce per artisti del calibro di Mina, Patty Pravo e Bruno Lauzi.
Un artista lontano dai riflettori
Nonostante la fama, Battisti resta un uomo profondamente riservato.
Evita le apparizioni televisive, riduce al minimo le interviste e si ritira in campagna per dedicarsi alla musica in totale libertà.
Perfino le sue produzioni discografiche riflettono questa ricerca maniacale della perfezione: registrazioni curate nei minimi dettagli, copertine simboliche e un suono sempre all’avanguardia.
La sua scelta di vivere lontano dalla ribalta alimenta il mito di un artista che ha saputo comunicare soltanto attraverso le sue canzoni.
La morte di un artista immortale
Il 9 settembre 1998, a soli 55 anni, Lucio Battisti muore a causa di una malattia oncologica, lasciando un vuoto incolmabile in tutti coloro che sono cresciuti con le sue canzoni e la sua musica.
Le circostanze della malattia e del ricovero e della morte restano avvolte nel silenzio, coerenti con la sua indole riservata.
Alla sua morte, l’Italia intera si ferma per ricordare un uomo che ha dato nuova forma alla musica leggera.
Ancora oggi la sua casa è meta di pellegrinaggi da parte di fan e curiosi, segno di un affetto che non conosce confini.
Lucio Battisti rimane un punto di riferimento assoluto per la musica italiana. Il simbolo eterno di poesia in musica.
Laura Persico Pezzino
C’era una volta un’artista, un uomo capace di fondere musica e parole in preziosi componimenti dalla magica essenza. Si trattava di un innovatore della musica leggera, di un talento esaltato da quell’estro artistico capace di ammaliare e solleticare il cuore umano.
Questo artista è Lucio Battisti.
Le canzoni di Lucio Battisti hanno cambiato per sempre la storia della musica italiana.
Sono entrate nella vita di intere generazioni, diventando la colonna sonora di amori, sogni e speranze.
Battisti è stato un innovatore capace di fondere melodia e parole in un linguaggio universale.
Dalle origini a Poggio Bustone ai primi passi musicali
Lucio Battisti nasce a Poggio Bustone, in provincia di Rieti, il 5 marzo 1943.
La sua infanzia è segnata da timidezza e riservatezza, ma anche da una precoce sensibilità creativa.
Durante gli anni giovanili imbraccia la chitarra e, dopo esperienze con diversi complessi, decide di tentare la strada da solista.
Il trasferimento a Milano rappresenta la svolta: con determinazione assoluta, senza compromessi, insegue il sogno di diventare musicista professionista.
Nel 1964 pubblica il primo 45 giri, Per una lira, che segna l’inizio della sua carriera.
L’incontro con Mogol e i grandi successi
Il 1965 è l’anno decisivo: l’incontro con Giulio Rapetti, in arte Mogol, dà vita a un sodalizio artistico irripetibile.
Insieme compongono brani che sono diventati autentici capolavori, da Un’avventura a Acqua azzurra, acqua chiara, fino a La canzone del sole.
Negli anni Settanta e Ottanta Battisti domina le classifiche, fonda la sua etichetta indipendente “Numero Uno” e regala al pubblico successi che ancora oggi risuonano come inni generazionali.
Parallelamente, scrive e produce per artisti del calibro di Mina, Patty Pravo e Bruno Lauzi.
Un artista lontano dai riflettori
Nonostante la fama, Battisti resta un uomo profondamente riservato.
Evita le apparizioni televisive, riduce al minimo le interviste e si ritira in campagna per dedicarsi alla musica in totale libertà.
Perfino le sue produzioni discografiche riflettono questa ricerca maniacale della perfezione: registrazioni curate nei minimi dettagli, copertine simboliche e un suono sempre all’avanguardia.
La sua scelta di vivere lontano dalla ribalta alimenta il mito di un artista che ha saputo comunicare soltanto attraverso le sue canzoni.
La morte di un artista immortale
Il 9 settembre 1998, a soli 55 anni, Lucio Battisti muore a causa di una malattia oncologica, lasciando un vuoto incolmabile in tutti coloro che sono cresciuti con le sue canzoni e la sua musica.
Le circostanze della malattia e del ricovero e della morte restano avvolte nel silenzio, coerenti con la sua indole riservata.
Alla sua morte, l’Italia intera si ferma per ricordare un uomo che ha dato nuova forma alla musica leggera.
Ancora oggi la sua casa è meta di pellegrinaggi da parte di fan e curiosi, segno di un affetto che non conosce confini.
Lucio Battisti rimane un punto di riferimento assoluto per la musica italiana. Il simbolo eterno di poesia in musica.
Laura Persico Pezzino
