Il Castello di Roccascalegna e la leggenda del fantasma del barone Corvo de Corvis.

Il Castello di Roccascalegna si erge maestoso su una rupe scoscesa che domina il piccolo borgo omonimo in Abruzzo.
Questa fortezza medievale, immersa in un paesaggio suggestivo, sembra uscita da un racconto gotico.
La sua posizione strategica, a picco sulla vallata, lo rendeva un baluardo difensivo perfetto, difficilmente espugnabile.
Oggi è considerato uno dei castelli più affascinanti e misteriosi d’Italia.
Le prime tracce della sua esistenza risalgono a prima dell’anno Mille.
Nel corso dei secoli ha subito ampliamenti e restauri, mantenendo però il suo impianto originario.
La struttura comprende una torre d’ingresso, il camminamento di ronda, cortili interni e una torre di guardia.
Il castello è visitabile e offre un’esperienza immersiva tra storia, architettura militare e leggenda.
Il Castello di Roccascalegna: storia, cinema e mistero
Per le sue caratteristiche il Castello di Roccascalegna è diventato anche set cinematografico.
Il regista Matteo Garrone lo ha scelto per alcune scene del film Il racconto dei racconti – Tale of Tales nel 2015.
Ma il vero fascino di questa fortezza risiede nelle storie oscure che vi sono legate.
La leggenda più celebre legata al castello è quella del barone Corvo de Corvis, figura sinistra e crudele.
Nel 1646, il barone decise di reintrodurre una pratica ormai abolita: lo Ius primae noctis.
Si trattava del presunto diritto del signore feudale di trascorrere la prima notte di nozze con ogni donna appena sposata del villaggio.
Questa decisione fece esplodere l’odio del popolo, già oppresso dalla tirannia del barone.
Secondo la leggenda, una giovane sposa si ribello e si presentò al castello armata di pugnale.
Una volta rimasta sola con il barone, lo pugnalò a morte.
Durante l’agonia, Corvo de Corvis avrebbe appoggiato la mano insanguinata su una parete di roccia, lasciando un’impronta indelebile.
Il fantasma del barone Corvo de Corvis
Sempre secondo la leggenda, quella macchia di sangue compare ancora oggi sullo stesso punto, nonostante i numerosi tentativi di rimuoverla.
Ma non è tutto.
Il fantasma del barone vagherebbe ancora tra le stanze del castello.
Soprattutto nelle notti di luna piena, testimoni raccontano di rumori sinistri, porte che sbattono e figure in ombra.
Queste apparizioni, unite al silenzio della montagna abruzzese, rendono la visita al Castello di Roccascalegna un’esperienza unica.
Un viaggio tra realtà e leggenda
Il Castello di Roccascalegna è molto più di una semplice attrazione turistica.
È un ponte tra il Medioevo e l’immaginario popolare.
Ogni anno, migliaia di visitatori si recano nel borgo abruzzese per ammirare la rocca, respirare la sua storia e – chissà – percepire la presenza del suo fantasma.
Che siate amanti del folklore, appassionati di storia o semplici curiosi, il Castello di Roccascalegna merita di essere scoperto.
LPP
Il Castello di Roccascalegna si erge maestoso su una rupe scoscesa che domina il piccolo borgo omonimo in Abruzzo.
Questa fortezza medievale, immersa in un paesaggio suggestivo, sembra uscita da un racconto gotico.
La sua posizione strategica, a picco sulla vallata, lo rendeva un baluardo difensivo perfetto, difficilmente espugnabile.
Oggi è considerato uno dei castelli più affascinanti e misteriosi d’Italia.
Le prime tracce della sua esistenza risalgono a prima dell’anno Mille.
Nel corso dei secoli ha subito ampliamenti e restauri, mantenendo però il suo impianto originario.
La struttura comprende una torre d’ingresso, il camminamento di ronda, cortili interni e una torre di guardia.
Il castello è visitabile e offre un’esperienza immersiva tra storia, architettura militare e leggenda.
Il Castello di Roccascalegna: storia, cinema e mistero
Per le sue caratteristiche il Castello di Roccascalegna è diventato anche set cinematografico.
Il regista Matteo Garrone lo ha scelto per alcune scene del film Il racconto dei racconti – Tale of Tales nel 2015.
Ma il vero fascino di questa fortezza risiede nelle storie oscure che vi sono legate.
La leggenda più celebre legata al castello è quella del barone Corvo de Corvis, figura sinistra e crudele.
Nel 1646, il barone decise di reintrodurre una pratica ormai abolita: lo Ius primae noctis.
Si trattava del presunto diritto del signore feudale di trascorrere la prima notte di nozze con ogni donna appena sposata del villaggio.
Questa decisione fece esplodere l’odio del popolo, già oppresso dalla tirannia del barone.
Secondo la leggenda, una giovane sposa si ribello e si presentò al castello armata di pugnale.
Una volta rimasta sola con il barone, lo pugnalò a morte.
Durante l’agonia, Corvo de Corvis avrebbe appoggiato la mano insanguinata su una parete di roccia, lasciando un’impronta indelebile.
Il fantasma del barone Corvo de Corvis
Sempre secondo la leggenda, quella macchia di sangue compare ancora oggi sullo stesso punto, nonostante i numerosi tentativi di rimuoverla.
Ma non è tutto.
Il fantasma del barone vagherebbe ancora tra le stanze del castello.
Soprattutto nelle notti di luna piena, testimoni raccontano di rumori sinistri, porte che sbattono e figure in ombra.
Queste apparizioni, unite al silenzio della montagna abruzzese, rendono la visita al Castello di Roccascalegna un’esperienza unica.
Un viaggio tra realtà e leggenda
Il Castello di Roccascalegna è molto più di una semplice attrazione turistica.
È un ponte tra il Medioevo e l’immaginario popolare.
Ogni anno, migliaia di visitatori si recano nel borgo abruzzese per ammirare la rocca, respirare la sua storia e – chissà – percepire la presenza del suo fantasma.
Che siate amanti del folklore, appassionati di storia o semplici curiosi, il Castello di Roccascalegna merita di essere scoperto.
LPP



















































































