La “Casetta Blu” di Pellaro: patrimonio culturale con un pizzico di mistero e (forse) un fantasma.

Sulla Strada Statale 106, all’altezza di Pellaro, frazione di Reggio Calabria, si erge da decenni un edificio che ha sempre catturato l’immaginazione di chi vi passa accanto: la “Casetta Blu”.
Il suo colore acceso, la posizione isolata e il fascino decadente l’hanno resa un’icona locale, una presenza familiare e allo stesso tempo enigmatica, tanto da diventare parte integrante dell’immaginario collettivo.
Ora, questa struttura suggestiva ottiene finalmente un riconoscimento ufficiale: diventa patrimonio culturale.
La “Casetta Blu”. Una storia avvolta dal mistero
L’attuale proprietaria racconta che l’edificio è stato acquistato dalla sua famiglia ben 70 anni fa.
Per oltre tre decenni è rimasto in stato di abbandono, lasciando che la natura e il tempo ne arricchissero il mistero.
A complicare le ricostruzioni storiche, la totale assenza di documenti.
Si ipotizza che siano andati perduti durante il devastante terremoto del 1908, lasciando un vuoto che ha stimolato racconti, leggende e supposizioni.
Chi attraversa la SS 106 conosce almeno una delle storie legate alla casa: quella di una donna vestita di bianco, che si affaccia silenziosamente dal balcone della Casetta Blu e osserva l’Etna all’orizzonte.
La “Casetta Blu”. Tra fantasmi, garibaldini e un cimitero
Nel tempo, intorno alla Casetta Blu si sono stratificate storie e leggende di ogni genere.
C’è chi racconta di spiriti legati alla Seconda guerra mondiale, chi parla di presenze garibaldine, chi giura di aver sentito suoni inspiegabili provenire dall’interno.
A dare ulteriore forza al senso di inquietudine e suggestione contribuisce la presenza, nella collinetta retrostante l’abitazione, di un antico cimitero.
Una coincidenza che, più di ogni altra, ha alimentato la fama “maledetta” e affascinante di questo luogo.
Dal mistero al cinema: il corto “La Casa Blu”
Il fascino arcano della Casetta Blu non ha lasciato indifferenti nemmeno gli artisti.
Il regista romano Luigi Parisi ha scelto proprio questa location per ambientare parte del suo cortometraggio horror fantasy “La Casa Blu”.
All’epoca delle riprese, gli interni erano ancora inagibili, ma la struttura esterna bastava a trasmettere l’atmosfera perfetta per un racconto sospeso tra reale e irreale.
Una nuova vita tra cultura e creatività
Oggi, la Casetta Blu è diventata un contenitore culturale aperto alla cittadinanza e ai viaggiatori curiosi.
Al suo interno si organizzano rappresentazioni teatrali, presentazioni di libri, performance artistiche ed eventi multidisciplinari.
La “Casetta Blu” continua a vivere, reinventandosi ogni giorno, tra passato e presente, tra leggenda e futuro.
Laura Persico Pezzino
Sulla Strada Statale 106, all’altezza di Pellaro, frazione di Reggio Calabria, si erge da decenni un edificio che ha sempre catturato l’immaginazione di chi vi passa accanto: la “Casetta Blu”.
Il suo colore acceso, la posizione isolata e il fascino decadente l’hanno resa un’icona locale, una presenza familiare e allo stesso tempo enigmatica, tanto da diventare parte integrante dell’immaginario collettivo.
Ora, questa struttura suggestiva ottiene finalmente un riconoscimento ufficiale: diventa patrimonio culturale.
La “Casetta Blu”. Una storia avvolta dal mistero
L’attuale proprietaria racconta che l’edificio è stato acquistato dalla sua famiglia ben 70 anni fa.
Per oltre tre decenni è rimasto in stato di abbandono, lasciando che la natura e il tempo ne arricchissero il mistero.
A complicare le ricostruzioni storiche, la totale assenza di documenti.
Si ipotizza che siano andati perduti durante il devastante terremoto del 1908, lasciando un vuoto che ha stimolato racconti, leggende e supposizioni.
Chi attraversa la SS 106 conosce almeno una delle storie legate alla casa: quella di una donna vestita di bianco, che si affaccia silenziosamente dal balcone della Casetta Blu e osserva l’Etna all’orizzonte.
La “Casetta Blu”. Tra fantasmi, garibaldini e un cimitero
Nel tempo, intorno alla Casetta Blu si sono stratificate storie e leggende di ogni genere.
C’è chi racconta di spiriti legati alla Seconda guerra mondiale, chi parla di presenze garibaldine, chi giura di aver sentito suoni inspiegabili provenire dall’interno.
A dare ulteriore forza al senso di inquietudine e suggestione contribuisce la presenza, nella collinetta retrostante l’abitazione, di un antico cimitero.
Una coincidenza che, più di ogni altra, ha alimentato la fama “maledetta” e affascinante di questo luogo.
Dal mistero al cinema: il corto “La Casa Blu”
Il fascino arcano della Casetta Blu non ha lasciato indifferenti nemmeno gli artisti.
Il regista romano Luigi Parisi ha scelto proprio questa location per ambientare parte del suo cortometraggio horror fantasy “La Casa Blu”.
All’epoca delle riprese, gli interni erano ancora inagibili, ma la struttura esterna bastava a trasmettere l’atmosfera perfetta per un racconto sospeso tra reale e irreale.
Una nuova vita tra cultura e creatività
Oggi, la Casetta Blu è diventata un contenitore culturale aperto alla cittadinanza e ai viaggiatori curiosi.
Al suo interno si organizzano rappresentazioni teatrali, presentazioni di libri, performance artistiche ed eventi multidisciplinari.
La “Casetta Blu” continua a vivere, reinventandosi ogni giorno, tra passato e presente, tra leggenda e futuro.
Laura Persico Pezzino




























































