Torino. Dispersione delle ceneri nei fiumi?

A Torino sempre più persone scelgono la cremazione come rito funerario:
E arriva la proposta la dispersione delle ceneri nei fiumi.
Secondo i dati forniti dal Comune, oltre il 50% dei defunti nel 2024 è stato cremato, su una media di circa 10.000 decessi all’anno.
Una tendenza in costante crescita che riflette una trasformazione culturale significativa nel modo in cui i torinesi vivono il lutto e la memoria.
Il ruolo della Socrem e degli impianti della provincia
La maggior parte dei cittadini si affida alla Società per la Cremazione di Torino (Socrem), storica realtà con sede in via Turati.
Tuttavia, molti scelgono anche impianti situati nella provincia, come quelli di Mappano e Piscina, confermando un crescente fabbisogno di strutture dedicate.
Parallelamente, si registra un calo progressivo della tumulazione e dell’inumazione, modalità tradizionali di sepoltura.
La proposta di Silvio Viale: “Disperdere le ceneri nei fiumi di Torino”
Nel corso di un recente dibattito in Comune, il capogruppo dei Radicali Silvio Viale ha avanzato una proposta audace: modificare il Regolamento Comunale per consentire la dispersione delle ceneri nei fiumi Po, Dora Riparia, Sangone e Stura.
L’idea è di permettere l’atto in tratti lontani da abitazioni, edifici e imbarcazioni, ampliando così le possibilità commemorative per i cittadini.
Le regole attuali: solo il Roseto del Monumentale
Attualmente, a Torino è consentita la dispersione delle ceneri solo nel Roseto del Cimitero Monumentale.
Gli altri sei cimiteri cittadini – Parco, Abbadia di Stura, Cavoretto, Sassi, e Mirafiori – non dispongono di aree dedicate a tale pratica.
Le norme nazionali impongono la definizione a priori di uno specifico luogo, come un singolo ponte o un tratto di riva per quanto riguarda i corsi d’acqua, rendendo complicata l’attuazione della proposta.
Verso nuove aree per la dispersione: l’apertura del Comune
Nonostante la bocciatura iniziale da parte degli uffici comunali, gli assessori Francesco Tresso e Chiara Foglietta hanno manifestato apertura a individuare nuove zone dove autorizzare la dispersione delle ceneri.
Un percorso condiviso potrebbe portare a una revisione del regolamento, tenendo conto delle esigenze simboliche, affettive e ambientali dei cittadini.
La proposta di disperdere le ceneri nei fiumi di Torino segna un ulteriore passo verso la libertà di scelta funeraria. In un’epoca in cui sempre più persone desiderano cerimonie personalizzate e laiche, l’amministrazione comunale è chiamata a rivedere e aggiornare i propri regolamenti per rispondere ai bisogni concreti della comunità.
A Torino sempre più persone scelgono la cremazione come rito funerario:
E arriva la proposta la dispersione delle ceneri nei fiumi.
Secondo i dati forniti dal Comune, oltre il 50% dei defunti nel 2024 è stato cremato, su una media di circa 10.000 decessi all’anno.
Una tendenza in costante crescita che riflette una trasformazione culturale significativa nel modo in cui i torinesi vivono il lutto e la memoria.
Il ruolo della Socrem e degli impianti della provincia
La maggior parte dei cittadini si affida alla Società per la Cremazione di Torino (Socrem), storica realtà con sede in via Turati.
Tuttavia, molti scelgono anche impianti situati nella provincia, come quelli di Mappano e Piscina, confermando un crescente fabbisogno di strutture dedicate.
Parallelamente, si registra un calo progressivo della tumulazione e dell’inumazione, modalità tradizionali di sepoltura.
La proposta di Silvio Viale: “Disperdere le ceneri nei fiumi di Torino”
Nel corso di un recente dibattito in Comune, il capogruppo dei Radicali Silvio Viale ha avanzato una proposta audace: modificare il Regolamento Comunale per consentire la dispersione delle ceneri nei fiumi Po, Dora Riparia, Sangone e Stura.
L’idea è di permettere l’atto in tratti lontani da abitazioni, edifici e imbarcazioni, ampliando così le possibilità commemorative per i cittadini.
Le regole attuali: solo il Roseto del Monumentale
Attualmente, a Torino è consentita la dispersione delle ceneri solo nel Roseto del Cimitero Monumentale.
Gli altri sei cimiteri cittadini – Parco, Abbadia di Stura, Cavoretto, Sassi, e Mirafiori – non dispongono di aree dedicate a tale pratica.
Le norme nazionali impongono la definizione a priori di uno specifico luogo, come un singolo ponte o un tratto di riva per quanto riguarda i corsi d’acqua, rendendo complicata l’attuazione della proposta.
Verso nuove aree per la dispersione: l’apertura del Comune
Nonostante la bocciatura iniziale da parte degli uffici comunali, gli assessori Francesco Tresso e Chiara Foglietta hanno manifestato apertura a individuare nuove zone dove autorizzare la dispersione delle ceneri.
Un percorso condiviso potrebbe portare a una revisione del regolamento, tenendo conto delle esigenze simboliche, affettive e ambientali dei cittadini.
La proposta di disperdere le ceneri nei fiumi di Torino segna un ulteriore passo verso la libertà di scelta funeraria. In un’epoca in cui sempre più persone desiderano cerimonie personalizzate e laiche, l’amministrazione comunale è chiamata a rivedere e aggiornare i propri regolamenti per rispondere ai bisogni concreti della comunità.



















































































