Pier Giorgio Frassati: le sue spoglie traslate a Roma.

Pier Giorgio Frassati, il giovane torinese amato per la sua fede vivace e la carità senza riserve, è al centro di un momento storico per la Chiesa cattolica.
Le sue spoglie sono arrivate a Roma il 25 luglio per il Giubileo dei Giovani. Accolte con una solenne celebrazione nella basilica di Santa Maria sopra Minerva, resteranno a Roma fino al 4 agosto.
La canonizzazione di Pier Giorgio frassati, insieme a quella di Carlo Acutis, è prevista per il 7 settembre ad opera di Papa Leone XIV, e sarà uno degli eventi simbolo del Giubileo dei Giovani.
Una bara semplice, un messaggio potente: «Verso l’alto»
Ad accogliere i suoi resti, una bara chiara, sormontata da una croce in legno e dalla celebre frase «Verso l’alto», che riassume tutta la vita del beato Frassati. Un’ascesa costante verso Dio, anche tra le sfide del mondo. Una semplicità che incarna il suo stile: radicale nel Vangelo, concreto nell’amore per gli ultimi.
Durante la Messa solenne del 26 luglio, il cardinale vicario di Roma Baldo Reina ha affidato a quattromila giovani volontari il mandato di accogliere i pellegrini del Giubileo, indicando Frassati come guida spirituale per una generazione in cerca di senso.
Un santo per i giovani d’oggi: tra socialità reale, Eucaristia e preghiera
Il cardinale ha offerto una riflessione potente e attuale: «Pier Giorgio ci educa alla vera socialità: quella che si esercita con i poveri, non quella dei social network». In un’epoca segnata dalla solitudine mascherata da connessione, il beato insegna che la preghiera autentica può trasformare l’isolamento in comunione.
Frassati ha vissuto appena 24 anni, ma la sua testimonianza ha inciso nel cuore di generazioni intere: volontario instancabile, membro della San Vincenzo de’ Paoli, dell’Azione cattolica, della FUCI e fondatore della “Compagnia dei Tipi Loschi”, ha saputo unire fede, allegria, studio e impegno sociale.
Il centenario della morte: un Anno Frassatiano di grazia
Il 2025 segna il centenario della sua morte, avvenuta il 4 luglio 1925, durante un altro Anno Santo.
La sua figura ritorna oggi come segno di speranza concreta per i giovani di tutto il mondo, come ricordato da don Alfredo Tedesco, direttore della Pastorale giovanile di Roma: «Pier Giorgio non si è mai accontentato di vivacchiare. Ci insegna a vivere davvero, con entusiasmo e dedizione».
Una mostra fotografica allestita nella basilica racconta la sua spiritualità, il suo amore per la montagna, la sua gioia contagiosa e la sua profondissima vita interiore, alimentata quotidianamente dall’Eucaristia.
Un fratello tornato a casa nella famiglia domenicana
I frati domenicani del convento di Santa Maria sopra Minerva accolgono il corpo del beato «come un fratello tornato a casa».
Pier Giorgio era infatti laico domenicano, profondamente devoto a Santa Caterina da Siena, sepolta nella stessa basilica.
Padre Fabrizio Cambi, priore del convento, ha parlato di una «gioia apostolica crescente», testimoniata dai numerosi pellegrini accorsi fin dalle prime ore.
Durante la settimana, l’Ordine dei Domenicani ha previsto eventi di preghiera, riflessione e incontro, culminando in una celebrazione che unisce religiosi, laici e fedeli di ogni età sotto lo sguardo del futuro santo.
Pier Giorgio Frassati, il giovane torinese amato per la sua fede vivace e la carità senza riserve, è al centro di un momento storico per la Chiesa cattolica.
Le sue spoglie sono arrivate a Roma il 25 luglio per il Giubileo dei Giovani. Accolte con una solenne celebrazione nella basilica di Santa Maria sopra Minerva, resteranno a Roma fino al 4 agosto.
La canonizzazione di Pier Giorgio frassati, insieme a quella di Carlo Acutis, è prevista per il 7 settembre ad opera di Papa Leone XIV, e sarà uno degli eventi simbolo del Giubileo dei Giovani.
Una bara semplice, un messaggio potente: «Verso l’alto»
Ad accogliere i suoi resti, una bara chiara, sormontata da una croce in legno e dalla celebre frase «Verso l’alto», che riassume tutta la vita del beato Frassati. Un’ascesa costante verso Dio, anche tra le sfide del mondo. Una semplicità che incarna il suo stile: radicale nel Vangelo, concreto nell’amore per gli ultimi.
Durante la Messa solenne del 26 luglio, il cardinale vicario di Roma Baldo Reina ha affidato a quattromila giovani volontari il mandato di accogliere i pellegrini del Giubileo, indicando Frassati come guida spirituale per una generazione in cerca di senso.
Un santo per i giovani d’oggi: tra socialità reale, Eucaristia e preghiera
Il cardinale ha offerto una riflessione potente e attuale: «Pier Giorgio ci educa alla vera socialità: quella che si esercita con i poveri, non quella dei social network». In un’epoca segnata dalla solitudine mascherata da connessione, il beato insegna che la preghiera autentica può trasformare l’isolamento in comunione.
Frassati ha vissuto appena 24 anni, ma la sua testimonianza ha inciso nel cuore di generazioni intere: volontario instancabile, membro della San Vincenzo de’ Paoli, dell’Azione cattolica, della FUCI e fondatore della “Compagnia dei Tipi Loschi”, ha saputo unire fede, allegria, studio e impegno sociale.
Il centenario della morte: un Anno Frassatiano di grazia
Il 2025 segna il centenario della sua morte, avvenuta il 4 luglio 1925, durante un altro Anno Santo.
La sua figura ritorna oggi come segno di speranza concreta per i giovani di tutto il mondo, come ricordato da don Alfredo Tedesco, direttore della Pastorale giovanile di Roma: «Pier Giorgio non si è mai accontentato di vivacchiare. Ci insegna a vivere davvero, con entusiasmo e dedizione».
Una mostra fotografica allestita nella basilica racconta la sua spiritualità, il suo amore per la montagna, la sua gioia contagiosa e la sua profondissima vita interiore, alimentata quotidianamente dall’Eucaristia.
Un fratello tornato a casa nella famiglia domenicana
I frati domenicani del convento di Santa Maria sopra Minerva accolgono il corpo del beato «come un fratello tornato a casa».
Pier Giorgio era infatti laico domenicano, profondamente devoto a Santa Caterina da Siena, sepolta nella stessa basilica.
Padre Fabrizio Cambi, priore del convento, ha parlato di una «gioia apostolica crescente», testimoniata dai numerosi pellegrini accorsi fin dalle prime ore.
Durante la settimana, l’Ordine dei Domenicani ha previsto eventi di preghiera, riflessione e incontro, culminando in una celebrazione che unisce religiosi, laici e fedeli di ogni età sotto lo sguardo del futuro santo.


















































































